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venerdì 12 giugno 2020

Marmellata di noci verdi

Di: Mita Tortia
Ieri nell'orto in pianura a Torino ho raccolto le noci verdi dalla pianta

*L'EPOCA E ADESSO e non oltre.


Perché oltre viene LEGNOSA !
Tagliando la noce verde a metà risulta bianca tenera senza Il legno del guscio che non si e'ancora formato,
e'un po laboriosa ma il risultato rende, oggi ne ho fatti 12 vasetti. ne ho raccolte kg 2,300.
E non la ripeterò perché appunto da adesso in avanti le noci saranno in crescita e diventeranno legnose.
SEGUE RICETTA: per chi vorrà cimentarsi ,
intanto ci vogliono i guanti di lattice perché i malli di noce tingono e....molto ! Bisogna sbucciarle una ad una e metterle subito nell'acqua con succo di limone coprire di acqua e nelle prime 4 ore cambiarla 4/5 volte sempre fredda, quindi kg 2,300 di noci pelate senza danneggiarle vedete la foto verdi, pulite ho ricavato kg 1, 500 di noci da usare, messe a bagno cambiato l'acqua 4/5 volte e lasciate in acqua fredda coperte una notte con succo di limone, l'indomani mettere 3 pentole capaci di contenerle belle grandi con acqua a bollire, mentre le acque vengono a ebollizione cambiare ancora qualche volta l'acqua alle noci e in ultimo scolatele, buttatele nella prima pentola a bollire tre minuti poi scolare e sciacquare. Poi stessa operazione nella seconda pentola tre minuti scolare sciacquare, terza pentola ancora una volta bollire 3 minuti scolare sciacquare e tenere da parte.
Poi affettare 2 limoni naturali a fette molto sottili, prendere la pentola definitiva per la cottura e versare un litro e mezzo di acqua con 2 chili di zucchero le fettine di limone 2 pezzetti di cannella e 5 chiodi di garofano e due etti di miele scaldare questo sciroppo, cuocerlo una decina di minuti e poi unire le noci che erano da parte, aggiungere il succo di altri 2 limoni e portare a cottura, aggiungere 2 bustine piccine di vanillina , cuocere come tutte le marmellate tenendo d'occhio che non tracimi che non versi mescolando spesso.
Quando comincia a fare schiuma e quasi a buon punto, se la schiuma diventa color caramello e pronta, verificate la prova piattino, poi si invasa bollente e si copre nei teli di lana vecchi maglioni fino a raffreddare e fare il vuoto, si gusta.
Così o accompagna anche un bel tagliere d formaggi.

Dosi se volete dividere

  • Kg 1, 500 noci già pulite
  • 2 chili zucchero
  • 4 limoni naturali
  • 200 grammi miele
  • un litro e mezzo di acqua
  • 2 pezzetti cannella
  • 5/6 chiodi garofano
  • due bustine vanillina

le noci restano intere morbide candite nella loro marmellata

lunedì 2 luglio 2018

Variazioni gusti per maionese

Dopo aver fatto la maionese:

http://esmeralda-rosa.blogspot.com/2018/06/maionese-veloce-col-mixer.html

per variarne il gusto, potete aggiungere:

1) una manciata di prezzemolo e una decina di capperi, tritati finemente

2) un cucchiaio Ketchup e uno di salsa Worchester

3) una manciata di foglioline di menta tritate

4) g. 40 di mandorle tritate finemente (in questo caso sostituite il succo di limone con un bicchierino di vermout dolce)

giovedì 28 giugno 2018

Maionese veloce col mixer

Ingredienti:


  • ml. 200  di olio di arachidi 
  • 1 uovo intero
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 o 2 cucchiai di succo di limone o aceto bianco
  • 1 cucchiaino di senape

Preparazione:Procediamo mettendo nel barattolo l'uovo intero, l'olio, il sale e il succo di limone. 
E' importante non rompere l'uovo altrimenti il rischio di insuccesso è alto.
A questo punto va inserito il frullatore ad immersione facendo in modo che l'uovo rimanga dentro la bocca dove stanno le lame .
Una volta arrivati sul fondo si deve azionare il frullatore, che deve essere impostato alla sua massima velocità. 
Si tiene il frullatore sul fondo per i primi 30'' ,
 dopo di che si inizia a sollevarlo lentamente fino ad arrivare quasi alla sua estrazione dalla maionese.
A questo punto si procede alzando e abbassando il frullatore per 4 o 5 volte e la maionese è pronta.
in seguito personalizzarla secondo i propri gusti.
Si può arricchire il suo sapore inserendo ad esempio insieme agli ingredienti iniziale dei peperoncini (raccomando quelli freschi se disponibili), capperi, cetriolini, mela verde, prezzemolo, estragone  etc. etc...... 

Nota: per la riuscita, nei 30'' tenere il mixer fermo in fondo al bicchiere.
si può usare anche l'olio extra vergine.

domenica 3 giugno 2018

Tabella di conversione dei gradi

Come vi avevo annunciato nel post con la tabella delle conversioni delle unità di misura, un altro problema rompiscatole che ci si trova di fronte quando si cucina prendendo spunto dai libri o dai programmi americani o inglesi è la temperatura del forno. Di solito è espressa in Farenheit mentre noi usiamo i Celsius e la conversione è spaventosamente approssimativa nonostante per la cottura al forno sia necessario avere le tempistiche giuste per evitare disastri.
Riassumo di seguito la tabella di conversione dei gradi, ovviamente invitandovi ad integrare qualora ce ne fosse bisogno 🙂
Gradi Fahrenheit 225 = Celsius 110
Gradi Fahrenheit 270 = Celsius 120
Gradi Fahrenheit 275 = Celsius 140
Gradi Fahrenheit 300 = Celsius 150
Gradi Fahrenheit 325 = Celsius 160
Gradi Fahrenheit 350 = Celsius 175
Gradi Fahrenheit 375 = Celsius 190
Gradi Fahrenheit 400 = Celsius 200
Gradi Fahrenheit 425 = Celsius 220
Gradi Fahrenheit 450 = Celsius 230
Gradi Fahrenheit 475 = Celsius 240
Gradi Fahrenheit 505 = Celsius 260
Se fate attenzione, noterete che i Celsius sono più o meno la metà dei Fahrenheit quindi basterebbe in teoria prenderci la mano per evitare problemi; ma esiste anche una formuletta matematica che funziona e che potreste annotare sul muro della vostra cucina per cui
Da Fahrenheit a Celsius calcolate
Gradi Fahrenheit – 32 x 5 : 9 = Gradi Celsius
Da Celsius a Fahrenheit calcolate
Celsius x 9 : 5 + 32 = Gradi Fahrenheit
Se dovete invece convertire i gradi Celsius in uno dei numeri presenti nei forni a gas come la sottoscritta ultimamente 🙁 ) sappiate che non esiste alcuna tabella di conversione e fatevene una ragione! L’unica cosa è considerare queste “proporzioni”:
Numero del gas: 1 = Grado di riscaldamento 160 gradi Celsius
Numero del gas: 2 = Grado di riscaldamento 180 gradi Celsius
Numero del gas: 3 = Grado di riscaldamento 200 gradi Celsius
Numero del gas: 4 = Grado di riscaldamento 200 gradi Celsius
Il mio consiglio, che tutti sanno ma che vi ripropongo qua, è di acquistare un termometro da cucina e misurare i gradi raggiunti dal vostro forno a gas.
Se invece avete un forno ventilato, la comparazione è la seguente:
Gradi forno elettrico: 160 = Gradi forno ventilato 150
Gradi forno elettrico: 180 = Gradi forno ventilato 160
Gradi forno elettrico: 160 = Gradi forno ventilato 170
Gradi forno elettrico: 160 = Gradi forno ventilato 180
Gradi forno elettrico: 160 = Gradi forno ventilato 150
Ovviamente si tratta di numeri indicativi perchè poi molto, in tutti i casi, dipende dalla marca, dalla “vecchiaia” del forno e da cosa dovete cuocere: imperativo d’obbligo è fare le prove, rischiando di bruciare o lasciare i vostri piatti crudi e annotandovi tutto su un quadernettoFunziona, ve lo assicuro 😀
Da: Lacuocasopraffina

giovedì 19 aprile 2018

Risotto agli Asparagi selvatici

Asparagi selvatici

Gli asparagi selvatici, Asparagus acutifolius, si trovano nei boschi, sulle scarpate e nei terreni incolti.
In primavera, tra Aprile e Maggio è possibile raccogliere i germogli della pianta che sono ottimi da mangiare, a Verona li chiamiamo sparasine ed il loro sapore è più intenso rispetto ad altre tipologie di asparago e leggermente amarognolo.
Si tratta di una pianta poverissima di calorie ma molto ricca di vitamine (provitamina A, vitamine del gruppo B, vitamina C, K ed E) e sali minerali: ferro, fosforo, calcio, magnesio, acido folico e soprattutto potassio; inoltre, come l’asparago che si coltiva, contiene l’asparagina, una sostanza diuretica e depurativa.


Risotto con asparagi selvatici

  • 1 bel mazzetto di asparagi selvatici
  • 1 noce di burro
  • 1/2 scalogno
  • 1 dado
  • Pepe q.b.
  • Vino bianco per sfumare
  • 2 - 3 pugnetti di riso
  • Prezzemolo fresco tritato
  • Parmigiano grattugiato
Il procedimento è come sempre molto semplice! Naturlamente se non disponete più degli asparagi selvatici potete sostituirli con quelli coltivati, molto meno amari...
  1. Lavate le punte di asparagi e cuocetele per un quarto d'ora nel brodo bollente a cui avrete aggiunto il bicarbonato e lo zucchero.
  2. In una casseruola fate rosolare, nel burro, lo scalogno tritato, aggiungete gli asparagi (io li ho solo tagliati a metà) e il riso. Fate tostare qualche minuto.
  3. Sfumate con un goccio di vino, aggiungete 1/2 dado, una spolverata di pepe, versate un po' di brodo e controllando che non si attacchi, portate a cottura, aggiungendo il brodo necessario. Se usate il riso a chicchi grandi, ci vorrà una ventina di minuti a fuoco basso.
  4. Una volta cotto mantecate con abbondante parmigiano e spolverate di prezzemolo tritato.


giovedì 5 aprile 2018

I miei figli dimenticheranno

Dal web
I MIEI FIGLI DIMENTICHERANNO(Bellissima da leggere tutta)

Il tempo, inesorabilmente, svuoterà gli occhi dei miei figli, che ora traboccano di un amore poderoso e incontenibile...

Toglierà dalle loro labbra il mio nome urlato, cantato, sillabato e pianto cento, mille volte al giorno. Cancellerà – un po’ alla volta oppure all’improvviso – la familiarità della loro pelle con la mia, la confidenza assoluta che ci rende praticamente un corpo solo. Con lo stesso odore, abituati a mescolare i nostri umori, lo spazio, l’aria da respirare. Subentreranno, a separarci per sempre, il pudore, il giudizio, la vergogna. La consapevolezza adulta delle nostre differenze.
Come un fiume che scava l’arenaria, il tempo minerà la fiducia che mi rende ai loro occhi onnipotente. Capace di fermare il vento e calmare il mare. Riparare l’irreparabile, guarire l’insanabile, resuscitare dalla morte.
Smetteranno di chiedermi aiuto, perché avranno smesso di credere che io possa in ogni caso salvarli. Smetteranno di imitarmi, perché non vorranno diventare troppo simili a me. Smetteranno di preferire la mia compagnia a quella di chiunque altro, e guai se questo non dovesse accadere.
Sbiadiranno le passioni – la rabbia e la gelosia, l’amore e la paura. Si spegneranno gli echi delle risate e delle canzoni, le ninne nanne e i C’era una volta termineranno di risuonare nel buio.
Con il tempo, i miei figli scopriranno che ho molti difetti, e, se sarò fortunata, ne perdoneranno qualcuno.
Saggio e cinico, il tempo porterà con sé l’oblio. Dimenticheranno, anche se io non dimenticherò.
Il solletico e gli inseguimenti (“Mamma, ti prendo io!”), i baci sulle palpebre e il pianto che immediato ammutolisce con un abbraccio. I viaggi e i giochi, le passeggiate e le febbri alte. I balli, le torte, le carezze mentre si addormentano piano.
I miei figli dimenticheranno. Dimenticheranno che li ho allattati e cullati per ore, portati in fascia e tenuti per mano. Che li ho imboccati e consolati e sollevati dopo cento cadute. Dimenticheranno di aver dormito sul mio petto di giorno e di notte, che c’è stato un tempo in cui hanno avuto bisogno di me quanto dell’aria che respirano.
Dimenticheranno, perché è questo che fanno i figli, perché è questo che il tempo pretende.
E io, io, dovrò imparare a ricordare tutto anche per loro, con tenerezza e senza rimpianto. Gratuitamente. Purché il tempo, sornione e indifferente, sia gentile abbastanza con questa madre che non vuole dimenticare.
(unamammagreen.com)

martedì 20 ottobre 2015

Capunet (involtini di verza)

Staccare da una grossa verza chiara le foglie più grandi 

avendo cura di non romperle. 
Sbollentarle per non più di due minuti in acqua salata e 
stenderle ad asciugare su un canovaccio. 
Adesso guardiamo nel frigo: un avanzo di arrosto o di lesso, 
una carota, un gambo di sedano o un ciuffetto di prezzemolo, 
mezza cipolla.. 
Sono quelle cose che tutti abbiamo in un angolo e che a volte finiscono nel secchio.. 
Tritare finemente il tutto nel mixer. 
Se non basta la carne cotta aggiungere un po' di prosciutto o di mortadella 
( io uso i fondi che trovo al super) un uovo per amalgamare, 
un cucchiaio di pane pesto e due di parmigiano. 
Una bella spolverata di pepe o noce moscata se vi piace. 
Con questo impasto formare dei cilindretti e 
avvolgerli con la foglia di verza a cui si sarà tolta la parte più dura della costa. 
Bisogna formare dei pacchettini che si pongono in una teglia imburrata con la parte liscia verso l'alto. 
Cospargerli di pangrattato e parmigiano con generosita' .
Bagnare con vino bianco e olio senza inzuppare troppo la panatura e mettere in forno a 180* finché non si forma una crosticina dorata. 
Non so a voi, ma a casa mia spariscono..

Grazie alla mia amica Giovanna Malvacino

martedì 20 maggio 2014

Cuban con pere senapate (Panino imbottito cubano)

Di: Andrea Mainardi


Si tratta del panino tradizionale di Cuba, 
farcito con prosciutto e formaggio, 
che costituiva il pranzo dei lavoratori cubani 
nelle fabbriche di sigari a l’Avana e negli zuccherifici a Cuba. 
Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, il sandwich tipico di Cuba fu introdotto in Florida dalle prime comunità di immigrati cubani impiegati nelle fabbriche di sigari a Key West. In seguito, i cubani espatriati diffusero il loro appetitoso “Cuban Pressed Sandwich” a Miami (dove è diventato molto popolare con trasgressioni a base di maionese, lattuga e/o pomodoro), a New York, nel New Jersey, a Chicago e a Puerto Rico.

In questa ricetta: il panino cubano viene farcito con del prosciutto cotto, 

del formaggio, della lonza e una composta di pere senapate.


Ingredienti:

  • 4 panini tipo mini baguette
  • 8 fette di prosciutto cotto
  • 8 fette di formaggio tipo Edamer
  • 2 pere
  • 50 g di burro
  • semi di sesamo q.b.
  • senape in grani q.b.
  • 30 g di miele

Per l’arrosto di maiale:
  • 300 g di lonza di maiale (pezzo intero)
  • 50 g di burro
  • 1 rametto di rosmarino
  • salvia q.b.
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • sale fino q.b.
  • pepe nero q.b.
Procedimento:
Mettere in una casseruola la lonza con il burro, la salvia, il rosmarino, 
l’acqua fino a coprire, il vino e regolare di sale e pepe. 
Cuocere per circa 2 ore con il coperchio a calore moderato. 
Togliere il coperchio, far evaporare tutto il liquido fino ad ottenere un intigolo trasparente sul fondo della pentola. 
Scolare, far raffreddare e tagliare a fette.
Tagliare i panini a metà nel senso della lunghezza, tostare la parte interna sopra una griglia. 
Farcire con il prosciutto, il formaggio, le fette di arrosto di lonza e 
la composta senapata di pere preparata facendo appassire le pere con una noce di burro.
Aggiungere il miele e la senape in grani. 
Richiudere, spennellare con del burro, 
spolverare con il sesamo ed infornare a 180° per 5’.
Da: La prova del cuoco

lunedì 30 dicembre 2013

Riti propiziatori a tavola per San Silvestro


In Italia esistono molti rituali propiziatori da fare nella notte di San Silvestro. 
In Sicilia, la sera di capodanno nessun lavoro manuale va iniziato o deve rimanere in sospeso perché si rischia di non terminarlo o di concluderlo malamente. 
Il fuoco è simbolo della luce del sole portatrice di energia e salute, per questo nella notte di San Silvestro s’accendono fuochi. 
In Friuli i ragazzi saltano sui falò, purificatorio rito pagano di origine celtica, propiziatore di virilità e fecondità.
Importante è anche quello che si mangia quella notte; innanzi tutto, occorre mangiare molte lenticchie perché portano soldi. 

In Val d’Aosta, nelle Marche mentre scocca la Mezzanotte è di buon augurio mangiare 12 acini d’uva nera, mentre in Toscana, Umbria e Romagna va bene l’uva di qualunque colore o altra frutta che si sgrana, come il melograno. 
In Abruzzo, a cena, non debbono mancare 7 minestre di 7 legumi diversi, anche loro portatrici di ricchezza.
Altro elemento fondamentale del cenone dovrà essere la frutta secca, simbolo di prosperità: se in Francia la tradizione ne esige 13 tipi diversi, da noi ne bastano 7: noci, nocciole, arachidi, zibibbo, mandorle, fichi, datteri.

Da: Taccuinistorici.it

domenica 11 agosto 2013

Indian Fry bread/Pane indiano fritto

Ingredienti:

4 tazze di farina
1 cucchiaio. lievito in polvere
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai. latte in polvere
1 ½ tazza di acqua calda
1 tazza di strutto o burro ghè
Farina extra alla farina le mani

Indicazioni:

Mettete la farina in una ciotola, aggiungere il lievito, il sale e il latte in polvere. Mix.

Mescolare in acqua tiepida per formare la pasta.

Coprire le mani nella farina.

Impastare la pasta a mano fino a che sarà morbido ma non appiccicoso. 
Coprire con un panno e lasciate riposare per 15 minuti.

Formare delle palline di circa 2 cm. di diametro poi appiattire tamponando e 
allungando la pasta.

Dare la forma rotonda, alta circa un pollice, mettere in padella col burro caldo.

Friggere un lato fino a doratura, poi girare e friggere l'altra.

Questo è un pane meraviglioso che può essere utilizzato come un dessert,
 da rabbocco con miele, zucchero a velo, ecc. o può essere usato per i piatti principali come rabbocco con ingredienti taco per un "indiano Taco".

Da: Facebook.com Legends in pelle


venerdì 12 luglio 2013

Bicarbonato di sodio (dove non va usato)

Anche se ha tutte queste molteplici funzioni benefiche
ci sono alcuni casi in cui è meglio evitarne l’utilizzo:
1) Non va usato come antiacido
Se avete mal di stomaco un cucchiaio di bicarbonato nell’acqua è ideale, 
ma essendo ricco di “sodio” avete bisogno di seguire una dieta alimentare povera di sale. 
Una valida alternativa è la tisana al finocchio, all’anice e allo zenzero.
2) Non va usato per pulire l’alluminio
Il bicarbonato è altamente alcalino e reagisce con l’alluminio causando la perdita di lucentezza e colore.

3) Non usatelo per profumare il frigorifero
E’ vero, il bicarbonato assorbe i cattivi odori ma ci vuole una buona quantità, sopratutto nel frigorifero e allora come fare? 
Una buona mossa è quello di metterne abbastanza su un vassoio e riporlo all’ultimo piano, 
solo così potrete sviare le puzza che uscirà ogni volta che aprite lo sportello.
4) Non va usato per spegnere o domare le fiamme
 Un po’ di bicarbonato sopra un piccolo incendio domestico è utile ma non pensate di poter spegnere un vero incendio con una manciata di bicarbonato, meglio quindi equipaggiarsi con un piccolo estintore domestico.
5) Non va usato per eliminare le imperfezioni cutanee
Sottolineando il fatto che il bicarbonato è una sostanza alcalina, sarebbe meglio non utilizzarlo in caso spunti un brufolo, questo perché neutralizza gli acidi naturali del corpo che contribuiscono a mantenere sotto controllo i batteri dell’acne.
6) Non usatelo per la lievitazione 
Perché? 
Si tratta di un coadiuvante della lievitazione che non può sostituire il lievito ma che può essere usato in aggiunta. 
Il bicarbonato di sodio necessita di un altro ingrediente acido come il siero del latte, la panna acida, l’aceto o il succo di limone per provocare la lievitazione.

sabato 4 maggio 2013

Aceti (speziato e al dragoncello)

  • Ingredienti:
  • 1 litro di aceto
  • g. 7 di cannella
  • 7 chiodi di garofano
  • 8 grani di pepe nero
  • 7 grani di pepe bianco
Preparazione:
Lasciare in infusione per qualche mese.
*****************************************
*****************************************Aceto al dragoncello
Ingredienti:
  • aceto bianco
  • cimette e qualche rametto di dragoncello fresco
Lasciare qualche mese in infusione.

lunedì 25 marzo 2013

Colazione Pasquale ''non stop''

Ingredienti per 4 persone:
Per le uova:

  • 4 uova (taglia grande)
  • 50 g di latte
  • 2 asparagi
  • sale q.b.
Per i cannoncini:
  • 200 g di pasta sfoglia
  • 100 g di ricotta
  • 100 g di spinaci lessati
  • 100 g di grana grattugiato
  • 1 uovo
  • noce moscata in polvere q.b.
  • sale q.b.
Per le chips di polenta:
  • 100 g di farina di polenta
  • 400 g di acqua
  • sale q.b.
Per il ketchup al peperone:
  • 1 peperone rosso
  • 200 g di acqua
  • 50 g di zucchero
  • 5 g di aceto di vino rosso
  • Per il tramezzino dolce:
  • 2 fette di colomba
  • 100g di crema pasticcera già pronta
  • 6 fragole
Inoltre:
  • 100 g. di salame corallina
Procedimento:
Lavare il guscio delle uova con una spugnetta, 

ricavare con l’aiuto di un paio di forbicine un’apertura circolare di circa 2 cm. 
Versare gli albumi e i tuorli in una ciotola, 
aggiungere il latte e gli asparagi precedentemente lessati e poi tritati finemente; 
correggere di sale e versare il composto ottenuto nei gusci delle uova. 
Poggiarli sopra un supporto cartonato e cuocere in una vaporiera per 6-7’.
Tagliare la pasta sfoglia a listarelle e formare dei cannoncini sull’apposito stampo. 

Spennellare con il tuorlo, spolverare con il grana grattugiato ed infornare a 200° per 15’. 
Farcire con l’impasto ottenuto amalgamando la ricotta con gli spinaci tritati, l’albume, il grana, la noce moscata e il sale. Versare la farina di mais nell’acqua bollente leggermente salata, portare a cottura e poi stenderne un velo in una teglia con un foglio di carta da forno. 
Cuocere a 150° per 20°, tagliare a piccoli rettangoli in modo da ottenere delle chips di polenta. 
Condire con delle gocce di ketchup preparato facendo cuocere il peperone in acqua e zucchero con poco aceto di vino rosso. 
Guarnire con qualche fettina di salame adagiato sulla polenta e il ketchup. 
Per il tramezzino dolce: tostare in forno le fette di colomba, farcire con la crema e le fragole tagliate a fette sottili quindi formare il tramezzino.
Da: La prova del cuoco 
chef Mainardi

Plàtina, Martino da Como, Mastro Berardo e le ciliegie nella ''gastronomia di corte


Tre grandi cuochi a confronto su un ingrediente comune: la ciliegia
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La torta di ciliegie di Plàtina  (1421-1481)
Piglia delle ciliegie, leva il nocciolo e pestale ben bene nel mortaio con delle rose rosse, poi aggiungi del cacio grattato o del cacio fresco, un poco di pepe, un poco di zenzero e quattro uova sbattute, mescola bene poi spalma di grasso una casseruola, mettici un fondo di pasta e versaci la composizione, poi cuoci a fuoco lento, e quando la levi dal fuoco versaci sopra dello zucchero che avrai sciolto in acqua di rose

Per 4 persone

200 gr di farina, 80 di burro, ½ dl d’acqua, 1 pizzico di sale, 1 kg di ciliegie, 8 cucchiai di petali di rosa rossa, 200 gr di mascarpone, 1 pizzico di pepe, ½ cucchiaino di zenzero, 4 uova, 4 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di acqua di rose.

Impastare la farina con il burro unendo l’acqua e il sale. 
Lasciar riposare la pasta in frigorifero per un’ora poi stenderla e foderare una teglia imburrata. 
Snocciolare le ciliegie, levare il bordo bianco ai petali di rosa e pestarli insieme alle ciliegie. 
Con il mascarpone, il pepe il sale lo zenzero grattugiato e le uova sbattute fare una glassa, mescolarla bene alle ciliegie e ai petali di rosa e distribuirlo sul fondo della pasta stesa. 
Cuocere in forno a 180° per 40 minuti poi cospargere di zucchero e spruzzarla con acqua di rose
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Per fare torta di ciliege. Martino da Como (sec.XV)

Habi le cerase de le più negre che tu trovi, et cavatene fora le ossa macinarale molto bene nel mortale, et habi de le rose roscie battute molto bene col coltello, con un pocho di cascio frescho et un pocho di bon cascio vecchio, agiongendoli de le spetie, cioè canella, zenzevero, et pocho pepe, et del zuccharo; et mescolarai molto bene tutte queste cose, agiongendovi etiam tre o quattro ova secundo la quantità che vorrai fare, et con la crosta di sotto la metterai a cocere a bello agio in la padella. Et quando sia cotta gli metterai di sopra del zuccharo et dell'acqua rosata

Per 6 persone

Pasta frolla: 300 g di farina, 100 gr.di zucchero, 150 gr.di burro, 2 tuorli d’uovo, scorza grattugiata di limone

Per il ripieno: 300 gr di ciliegie snocciolate, 300 gr di ricotta freschissima, 150 gr di zucchero, 2 uova, un pizzico di cannella in olvere, un pizzico di zenzero fresco grattugiato, 1 cucchiaio di acqua di rose.

Tritare le ciliegie, setacciare bene la ricotta e, sempre mescolando, unire le uova intere, lo zucchero, la cannella, lo zenzero, l’acqua di rose e infine le ciliegie.  Dividere in due pezzi la pasta frolla. Stenderne una parte in una teglia imburrata, versarvi il composto di ricotta e ciliegie livellandolo.

Stendere la pasta rimasta e con una rotellina formare strisce da disporre a grata sulla crostata. 
Mettere in forno preriscaldato a 200° per 45 minuti. 
Far raffreddare e servire.
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Salsa di visciole dal manoscritto di Mastro Berardo

Per 4 persone:

300 gr di visciole fresche, ¼ lt di acqua, 20 gr di burro, 1 fetta di pane bianco, un pizzico di chiodi di garofano in polvere, 1 pizzico di pepe nero, 1 pizzico di cannella, 1 cucchiaio di miele, 1 pizzico di sale

Togliere il nocciolo alle visciole lavate e metterle a bollire nell' acqua. 
Passare al setaccio quando cotte, raccogliere il succo e ridurle in purea. 
Rimettere tutto a cuocere aggiungendo il pane bianco sminuzzato, 
il miele e le spezie continuando a cuocere la salsa fino a ridurre di 2/3 il volume.
La salsa, servita calda, si accompagna perfettamente alla selvaggina.
Da: SapereSapori