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giovedì 19 marzo 2015

Frutta sbucciata consentita (ai diabetici)

Una mela (verde/rossa/gialla) di g. 150 contiene g. 16 di zuccheri,
ed è equivalente a:


  • g. 100 di banane
  • g. 100 di cachi
  • g. 100 di uva
  • g. 100 di mandarini
  • g. 100 di mango
  • g. 150 di ananas
  • g. 150 di pere
  • g. 150 di prugne
  • g. 150 di kiwi
  • g. 150 di fichi freschi
  • g. 150 di mandaranci
  • g. 200 di arance
  • g. 200 di ciliegie
  • g. 200 di papaia
  • g. 250 albicocche
  • g. 250 pesche
  • g. 250 di melone
  • g. 250 di pompelmo
  • g. 300 di fragole
  • g. 450 di cocomero
(2 frutti al giorno a scelta)

sabato 30 agosto 2014

Glicemia alta: la dieta da seguire e cosa mangiare

Da:Scienzeesalute
Scritto da: 
 

Glicemia alta e dieta: quali alimenti è meglio assumere e quali è meglio invece evitare?

Quello della glicemia alta è un problema che va affrontato in maniera molto attenta, poiché valori eccessivi di zuccheri nel sangue possono comportare conseguenze molto serie, come l’insorgenza di gravi malattie come il diabete. 
Ma quale sarà dunque la dieta da seguire per chi scopre di avere la glicemia eccessivamente alta? 
In primo luogo, il soggetto dovrà assolutamente evitare di mangiare in maniera sconsiderata, e dovrà invece porre molta attenzione nei confronti di ciò che mangia. 
Proprio grazie all’alimentazione potrete infatti riequilibrare i livelli di glicemia nel sangue, scongiurando il rischio di eventuali complicazioni.
Inoltre, sarà importante che il soggetto dia un taglio alla sedentarietà
e che si mantenga in movimento svolgendo quindi della regolare attività fisica.
Fermo restando che una corretta alimentazione non può sostituirsi alla terapia farmacologica eventualmente prescritta dal medico, una persona che presenta i valori della glicemia alti potrà comunque agire evitando i cibi come il pane bianco, il miele, la frutta secca (che andrà assunta saltuariamente), le patate al forno e fritte, i cracker, i cornflakes, il riso arborio, e lo zucchero.
Dovranno essere assunti con moderazione alimenti come banane, uva e carote, mentre il semaforo è verde per alimenti come prugne, yogurt, latte magro, piselli, latte di soia, salmone, legumi, cereali integrali, verdure e così via. 
Fate attenzione ai succhi di frutta confezionati, poiché molto spesso sono ricchi di zuccheri aggiunti. In generale, evitate dunque di assumere quegli alimenti che presentano l’aggiunta di zucchero.
Il soggetto dovrà evitare i cibi ad alto contenuto di carboidrati e grassi, e scegliere quelli che scatenano una bassa risposta insulinica, preferendo alimenti come frutta e verdura, cereali e carboidrati complessi ad alto contenuto di fibre.

sabato 26 luglio 2014

Diabete e dieta: l'indice glicemico degli alimenti

Da: Ok salute
Diabete e dieta: l'indice glicemico degli alimenti

La classifica di 30 alimenti, per imparare a tenere sotto controllo il tasso di glucosio nel sangue

La classifica di 30 alimenti, per imparare a tenere sotto controllo il tasso di glucosio nel sangue
I pomodori hanno un indice glicemico basso (foto Sxc).
I pomodori hanno un indice glicemico basso (foto Sxc).
Servirsi dell'indice glicemico per preparare piatti sani aiuta a tenere la glicemia sotto controllo (leggi: alcuni trucchi per abbassare l'indice glicemico in cucina). Un concetto importante per chi soffre di diabete, certo (leggi: la dieta per i diabetici). Ma chiunque, a cominciare da chi è in sovrappeso, può sfruttarlo a tavola con molti vantaggi per la linea e la salute.

Nella definizione di questo parametro, è stato scelto come alimento di riferimento il pane comune bianco: il suo valore numerico è pari a 100. Carne e pesce hanno valore zero.

Ecco l'indice glicemico di 30 comuni alimenti (leggi: trucchi per abbassare l'indice glicemico).

Pomodori 13
Yogurt scremato 20
Ciliegie 32
Fagioli 34
Pompelmo 36
Latte intero 39
Lenticchie 41
Banane verdi 43
Pasta 50-70
Pere 52
Mele 54
Arance 62
Piselli 68
Cioccolato 70
Succo d'arancia 74
Biscotti da tè 79
Patate bollite 80
Riso integrale 81
Riso bianco 83
Banane mature 85
Pizza 86
Gnocchi 95
Croissant 96
Pane bianco 100
Carote 101
Melone 103
Miele 104
Zucca 107
Cornflakes 119
Patate al forno 121

Fonte: Progetto diabete

Diabete: la dieta ideale? Pasta al dente, frutta e verdura

Diabete: la dieta ideale? Pasta al dente, frutta e verdura

Il menu adatto a chi ha problemi con insulina e glicemia prevede carboidrati (con qualche trucco per tenere basso l'indice glicemico) e tante fibre

Il menu adatto a chi ha problemi con insulina e glicemia prevede carboidrati (con qualche trucco per tenere basso l'indice glicemico) e tante fibre.
La dieta di chi soffre di diabete (in particolare di diabete di tipo 2, il più diffuso) non deve essere per forza fatta di privazioni. Anzi: carboidrati e zuccheri sono ammessi. Basta seguire qualche regola per tenere a bassa la glicemia (leggi: i trucchi per abbassare l'indice glicemico) e scegliere ricette pensate per chi ha problemi di insulina. Inoltre il ritmo dei pasti deve essere adattato alle necessità individuali e al tasso glicemico (leggi: l'indice glicemico dei cibi).

Di certo non possono mancare colazione, pranzo e cena, intercalati da un paio di spuntini, che vanno introdotti se il paziente fa attività fisica, o si sottopone a terapie farmacologiche specifiche, o ha altre necessità ancora. Gli spuntini forniscono un apporto costante di glucidi ed evitano sia le punte di glicemia (iperglicemia) dopo il pasto che l'ipoglicemia tra un pasto e l' altro. Ecco quali sono gli alimenti da inserire nel menu della dieta di chi ha problemi a tenere a bada l'insulina.

CARBOIDRATI
Pane e pasta fanno ingrassare, pensa qualcuno... «Se si eccede, sì», ammette Giuseppe Marelli, responsabile dell'unità operativa di diabetologia e malattie metaboliche dell'ospedale di Desio e consigliere nazionale dell'Associazione medici diabetologi. «Ma sono anche il carburante principale dell'organismo (leggi: al cervello piacciono i carboidrati)! Il 45-60% delle calorie quotidiane devono arrivare sotto questa forma di carboidrati. Una porzione di riso, pasta, pane o suoi derivati secchi dev'essere presente in ognuno dei tre pasti principali: colazione, pranzo e cena. Una porzione, però, non due! Quindi se c'è la pasta ci dev'essere poco pane. E soprattutto non ci devono essere grissini o cracker sgranocchiati prima del pasto». Meglio preferire il pane integrale o il pane di semola di grano duro, come quello pugliese di Altamura, che hanno un indice glicemico più basso rispetto alla maggior parte degli altri tipi di pane, o dei prodotti con farina di grano tenero (leggi: come scegliere i diversi tipi di pane). Altra cosa che spesso si ignora: gli spaghetti e i maccheroni del supermercato, di farina di grano duro, sono da preferire alle tagliatelle fatte in casa (con farina di grano tenero). Ancora meglio sarebbe scegliere una pasta prodotta con farina integrale. Quanto al riso, meglio mangiarlo integrale o arricchito con molta verdura, per ridurre l'indice glicemico (il riso in bianco bollito, da solo, fa invece alzare la glicemia). Infine, le patate : hanno un indice glicemico più elevato di pane e pasta, ma saltuariamente si possono gustare in loro sostituzione. Meglio se bollite e fredde, perché così si abbassa il loro indice glicemico (leggi:patate? Meglio bollite e fredde).
PROTEINE E GRASSI
«È importante sottolineare che gli alimenti ricchi di proteine spesso contengono anche un'abbondante quota di grassi saturi, che sono quelli più dannosi per le nostre arterie», dice Carlo Bruno Giorda (puoi chiedergli un consulto), presidente dell'Associazione medici diabetologi. «Quindi è consigliabile limitare il consumo di carne di vitello o manzo grassa, e di formaggi, specie se stagionati. Vanno poi evitati i salumi, mentre si possono mangiare, saltuariamente, prosciutto cotto o crudo, e bresaola». Molti a questo punto si chiedono: «E di secondo cosa metto in tavola?». Risponde Marelli: «Intanto carne bianca o pesce , anche surgelato (ma non impanato), e qualche volta il piatto unico, che contiene carboidrati e proteine insieme. Il segreto è variare. Le uova, per esempio: sono ricche di proteine e anche se contengono un po' di grassi, una volta alla settimana, come secondo, ci possono stare. È importante incrementare il consumo di legumi (leggi: legumi, la carne dei furbi), con il loro carico di proteine "buone", carboidrati complessi e fibre. Ottimo associare cereali e legumi come piatto unico». Ecco, per esempio, un vero pasto ideale: pasta e fagioli, più verdura e frutta. E la spolverata di parmigiano sulla pasta? Concessa, come spolveratina. Però è bene ricordare che tutti i formaggi hanno un elevato contenuto di grassi saturi e colesterolo, e quindi è fondamentale limitarne il consumo a due o massimo tre volte la settimana, e preferire sempre ricotta o formaggi freschi, o light.

FIBRE
Le fibre sono importantissime nell' alimentazione di un diabetico, perché permettono di assorbire in modo graduale tutto il resto (leggi: i cibi più ricchi di fibre). Esemplifica Marelli: «Se inseriti in un pasto ricco di fibre, gli zuccheri di un dolce, ma anche quelli dei carboidrati complessi come pane e pasta, sono assorbiti più lentamente, aiutando a evitare un rialzo brusco della glicemia». E c'è anche un altro punto a favore: un pasto ricco di fibre sazia prima e di più. «Il fabbisogno medio giornaliero raccomandato di fibre è di 40 grammi e non è facile arrivarci», prosegue il diabetologo. «Una mela da 150 grammi ne contiene 3 grammi, un etto di fagioli 5, un etto di piselli 7». Largo allora alle verdure e agli ortaggi, e largo ai prodotti integrali (pasta, riso, pane e altro ancora). Aggiunge Adolfo Arcangeli (puoi chiedergli un consulto), già direttore dell'unità di diabetologia dell'ospedale di Prato: «Il consumo giornaliero di cinque porzioni di verdura o frutta, e di quattro porzioni a settimana di legumi, può risultare utile per fornire il minimo fabbisogno di fibre. Che significa una porzione? Per esempio, 100 grammi di legumi freschi (peso a crudo) o 50 grammi di insalata, oppure 150 grammi di frutta . Moderazione con uva, cachi, banane e fichi: gustosi, ma portano un surplus di calorie».

CONDIMENTI
All'olio bisogna stare un po' attenti. «È vero che i grassi vegetali sono sani, non hanno gli effetti negativi dei grassi animali, ma sono molto calorici», spiega il diabetologo Marelli. «Un cucchiaio di extravergine ha circa 90 calorie. Se si usa tanto olio per condire l'insalata, quell'insalata farà ingrassare come una braciola di maiale. Bisogna limitarsi a non andare oltre i tre cucchiai di olio al giorno». E alla solita lamentela, «ma così è tutto insapore come in ospedale!», Marelli obietta: «Abbiamo aglio, basilico, rosmarino, coriandolo, pepe, aceto, succo di limone (leggi: erbe e spezie, la salute nel piatto)... I grassi non sono necessari per dare sapore!». Per cucinare gli alimenti si possono usare sugo di pomodoro o vino (la parte alcolica evapora nella cottura).

BEVANDE
«Bisogna bere molta acqua (leggi: trova l'acqua giusta per te), sei-otto bicchieri al giorno», dice Arcangeli. «Vanno evitate invece le bevande zuccherate». L'alcol? Con moderazione. «Uno o due bicchieri al giorno di vino, meglio se rosso, sono ammessi, mentre bisogna fare attenzione ai vini da dessert e ai superalcolici perché contengono zucchero e provocano un aumento del tasso glicemico», raccomanda Giorda.

DOLCI
L'apporto di carboidrati semplici (presenti nella frutta, nel latte, nello zucchero da cucina) non dovrebbe superare i 50 grammi al giorno. «I dolci possono essere consumati con moderazione e al posto di altri alimenti contenenti carboidrati», ricorda Roberto Ferrari, ordinario di cardiologia all'Università di Ferrara. «Ma meglio mangiarli alla fine del pasto e non a stomaco vuoto. Le torte fatte in casa sono da preferire a quelle confezionate»
Paolo Arbino - OK Salute e benessere

sabato 14 giugno 2014

Gelato per diabetici di tipo 2

Ingredienti


  • latte parzialmente scremato: 200 ml
  • panna vegetale: 250 gr
  • fragole: 350 gr
  • Dulceril liquido: 100 gocce

Ricetta e preparazione

Seguite le istruzioni.
  1. Lavate le fragole e frullatele nel mixer fino a ridurle in una purea cremosa. 
  2. Poi montate la panna vegetale a neve ben ferma usando le fruste elettriche ben fredde (meglio se tenete in frigo fruste e ciotola).
  3. Mescolate la purea di fragole con la panna e il latte e poi aggiungete le gocce di Dulceril liquido, mescolate benissimo e versate il tutto nella gelatiera per 30 – 40 minuti.

Consigli

Lo stesso gelato lo potete fare anche con altri tipi di frutta.
Da: Ricette.PourFemme
...........................................
Consiglio mio: Provate a farlo senza dolcificanti e senza zuccheri o fruttosio.
Così degustate il sapore della frutta al meglio, magari aggiungete più frutta.


mercoledì 29 gennaio 2014

Polpette di quinoa

Di: Luisanna Misseri
Ingredienti:

  • 2 tazze di quinoa bianca
  • 7 tazze di acqua
  • 2 carote
  • 2 gambi di sedano
  • 4 cipollina bianche
  • 2 uova
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 1 spicchio d'aglio
  • erba cipollina
  • g. 50  di pangrattato
  • g. 100  di farina di mais
  • olio extravergine d’oliva
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 scatola di pomodori datterini
  • sale grosso
  • basilico secco
Preparazione:
Lessare la quinoa nell'acqua per 20 minuti. 

Se c'è bisogno scolarla e lasciarla raffreddare.
Mettere in una ciotola la quinoa e aggiungere tutti gli ingredienti (fuori che il mais),

con gli ortaggi tagliati a dadini piccoli e uguali
Lasciare riposare per una decina di minuti e poi farne tante palline da ripassare nella farina di mais e friggerle in abbondante olio per 5 minuti rigirandole spesso. 

Scolarle e metterle su carta gialla.
Intanto fare sughetto veloce col pomodoro e l'aglio e il basilico secco.
Servirle in piccole ciotoline con un cucchiaio di pomodoro e decorate 

con un fogliolina di prezzemolo.
Da: La prova del cuoco

Nota: Sciacquare la quinoa prima di lessarla.

domenica 12 gennaio 2014

Diabete: i 10 sintomi iniziali piu' comuni

Quali sono i primi sintomi del diabete? Ecco una malattia che, con particolare riferimento al diabete di tipo 2, può comparire a qualsiasi età, quasi senza preavviso. Non sempre infatti è semplice per le persone comuni cogliere i segnali della sua comparsa. A volte i sintomi sono così lievi che i pazienti non si accorgono di avere problemi di salute fino a quando non si sottopongono agli esami specifici.
Vi descriviamo i 10 più comuni sintomi iniziali del diabete secondo Healthier Foods, ricordando che per ogni minimo dubbio è sempre beneconsultare il proprio medico, che saprà indicare gli esperti a cui rivolgersi e le analisi da effettuare per la verifica delle proprie effettive condizioni di salute.

1) Vista offuscata

Gli occhi sono un organo che può risultare molto colpito dal diabete. Alcuni diabetici possono andare incontro a problemi di vista. Tra i sintomi del diabete può esservi la vista offuscata o appannata. I problemi oculari si presenterebbero soprattutto per via degli alti livelli di glucosio nel sangue. Per via del diabete, anche il nervo ottico può risultare danneggiato.

2) Calo di peso improvviso

Anche le variazioni di peso improvvise possono rientrare tra i sintomi del diabete. Il fenomeno della perdita di peso improvvisa riguarderebbe soprattutto i pazienti affetti da diabete di tipo 1. La frequente necessità di urinare e l'incapacità dell'organismo di assorbire gli zuccheri può condurre ad una perdita di peso elevata nel giro di poco tempo.

3) Fame eccessiva

Avere sempre fame senza motivo non è un buon segno, soprattutto se no ci si trova in un periodo in cui per varie ragioni si stia mangiando di meno o ci si stia dedicando di più allo sport. In questo caso la fame continua potrebbe essere un sintomo di diabete. Il diabete impedisce all'organismo di trasformare gli zuccheri in energia, ecco dunque la frequente ricerca di cibo per ricaricarsi.

4) Infezioni

Il diabete mette il nostro organismo in serie difficoltà per quanto riguarda la guarigione dalle infezioni. Ciò è dovuto dalle grandi quantità di zuccheri in circolazione nel nostro corpo, che non gli permettono di reagire con prontezza a questi disturbi. Alcuni esempi possono riguardare le difficoltà di guarigione da infezioni alla vescica o agli organi genitali.

5) Formicolio

Intorpidimento degli arti e formicolii sono condizioni che possono indicare un danneggiamento a livello dei nervi o dei vasi sanguigni che trasportano verso di essi il nutrimento necessario. Tra i sintomi più facilmente riconoscibili troviamo proprio la sensazione di formicolio a livello dei piedi o delle mani, soprattutto se si presenta di frequente.

6) Confusione

Si tratta di un sintomo di diabete molto importante. A causa della malattia, infatti, ci si può sentire in un vero e proprio stato di confusione mentale ed avvertire difficoltà di concentrazione e di mantenimento dell'attenzione. E', ancora una volta, un segnale da non sottovalutare.

7) Disfunzione erettile

La disfunzione erettile, anche nota come impotenza, è indicata come un sintomo comune tra gli uomini affetti di diabete e riguarderebbe dal 35% al 70% del totale. Se si hanno più di 50 anni e se ci si trova spesso di fronte a difficoltà di questo genere, ciò potrebbe rappresentare un segnale di diabete.

8) Spossatezza

Spossatezza, stanchezza e affaticamento sono tra i segnali iniziali del diabete ritenuti più comuni. Se l'insulina non funziona come dovrebbe, o se non è per nulla presente, il glucosio non raggiungerà le cellule dell'organismo, impedendo loro di ricevere il nutrimento e l'energia necessarie.

9) Irritabilità

A causa del diabete di tipo 2 i pazienti possono soffrire di irritabilità anche di fronte ad episodi insignificanti. Possono presentarsi sbalzi di umore e cambiamenti comportamentali. Se l'irritabilità compare all'improvviso e se si tende a reagire male anche senza aver ricevuto una provocazione, si dovrebbe considerare l'irritabilità come un segnale preoccupante di diabete.

10) Sete frequente

La comparsa di una sensazione frequente di sete si ricollega ai sintomi precedenti e rappresenta uno dei possibili sintomi di diabete di cui parlare al proprio medico in caso di dubbio. Si potrebbe trattare di una reazione dell'organismo di fronte al calo di energia e agli elevati livelli di glucosio nel sangue. La presenza di un singolo sintomo di norma non indica il diabete, ma in caso di dubbio è consigliabile sottoporsi ad esami specifici.
Scritto da: Marta Albè
Da: GreenMe.it

sabato 17 agosto 2013

Aglio

L'aglio è una delle piante medicinali considerate indispensabili perché ha infinite proprietà salutari.

I composti solforati sono responsabili della formazione del tipico odore, in particolare l'allicina, sostanza che viene liberata quando l'enzima allinasi agisce sull'alliina, un composto incolore e insapore. 
L'allicina è un antibiotico considerevole, il cui forte potere inibente su numerosi tipi di batteri venne notato anche da Louis Pasteur.
L'aglio contiene anche altre sostanze antibatteriche come la garlicina, inoltre è ricco di sostanze minerali e oligominerali come potassio, magnesio, calcio, fosforo,  iodio e ferro. Non va inoltre dimenticata la sua millenaria fama di afrodisiaco.
Proprietà curative
Tra le numerose proprietà dell'aglio  c'è quella di donare alla pelle un aspetto sano e di favorire la crescita dei capelli, grazie alla presenza dell'acido fitinico che da un lato lega le sostanze minerali e dall'altro può essere trasformato  in inositolo, una sostanza simile alle vitamine che stimola la crescita.
Gli alcaloidi in esso contenuti  svolgono invece un'azione simile a quella dell'insulina, abbassando il livello della glicemia nel sangue: per questo l'aglio è considerato un valido supporto nelle terapie contro il diabete e in altre malattie legate al metabolismo degli zuccheri.
Da: Salute e benessere

sabato 6 luglio 2013

Diabete:10 miti da sfatare sull'alimentazione dei diabetici

dieta diabete - fonte foto: foodlive.com
In generale, la migliore dieta da seguire in caso di diabete consiste nello svolgimento di una attività fisica regolare e nella scelta di alimenti che, in abbinamento ai farmaci prescritti dal medico, possano contribuire a mantenere il più possibile regolari i livelli di zuccheri nel sangue. 
Di recente è stato richiesto ai medici delle Asl italiane di prescrivere ai diabetici una dieta vegana, che potrebbe tra l'altro contribuire a ridurre il problema del sovrappeso
Per quanto riguarda il diabete e la dieta da seguire da parte dei diabetici esisterebbero alcuni miti da sfatare, così come essi vengono definiti e presentati da parte di WebMD. Scopriamone insieme alcuni.

1) La principale causa del diabete è l'eccessivo consumo di zuccheri

Perché ci si ammala di diabete? Le cause non sono ancora completamente chiare. Non appare comprovato che un semplice consumo eccessivo di zuccheri possa causare di per sé il diabete, malattia che compare quando qualcosa interviene ad interferire con la capacità dell'organismo di trasformare il cibo in energia. L'insulina, prodotta da parte del pancreas aiuta le cellule del corpo ad utilizzare il glucosio per la produzione di energia.
Il diabete di tipo 1 si ha quando il pancreas non è in grado di produrre insulina, che viene dunque assunta da parte dei pazienti. 
Di solito si manifesta in giovane età, fin da bambini. 
A parere dei ricercatori potrebbe essere correlato ad un malfunzionamento del sistema immunitario. Il diabete di tipo 2 si ha quando il pancreas non produce insulina a sufficienza, quando l'insulina non agisce correttamente, o in entrambi i casi. 
Il sovrappeso aumenta le possibilità di incorrere nel diabete di tipo 2, che può presentarsi ad ogni età. 
Il diabete gestazionale si presenta durante la gravidanza in alcune donne, quando i cambiamenti ormonali non permettono all'insulina di agire correttamente. Il problema può scomparire dopo il parto e nel corso della gravidanza può essere necessaria la somministrazione di insulina.

2) La dieta del diabetico ha molte regole

Ai diabetici è a volte necessario pianificare i propri pasti, ma in realtà non vi sarebbero troppe regole. La questione principale è data dalla scelta di alimenti che possano risultare in accordo con le attività svolte nel corso della giornata e con i medicinali assunti per mantenere i livelli di zuccheri nel sangue il più possibile vicini alla norma. Le variazioni rispetto alla dieta abituale potrebbero non risultare troppo numerose. L'importante è rivolgersi ad un esperto.

3) I carboidrati devono essere eliminati

I carboidrati non vengono generalmente eliminati nella dieta dei diabetici. Il loro consumo può essere tenuto sotto controllo, sulla base dei medicinali assunti e della propria situazione personale. I carboidrati, anche in caso di diabete, proseguono ad essere considerati alimenti benefici, in quantoricchi di sostanze nutritive, come vitamine, minerali e fibre. Tra le maggiori fonti di carboidrati troviamo i cereali, il cui indice glicemico varia da una tipologia all'altra. Tra i cereali ad indice glicemico più basso è presente l'orzo.

4) Le proteine sono migliori dei carboidrati

Poiché i carboidrati possono alterare rapidamente i livelli di zucchero del sangue, in base all'indice glicemico degli alimenti da cui provengono, vi potrebbe essere la tentazione di consumarne di meno e di sostituirli con delle fonti di proteine. Consumare troppi cibi proteici, come la carne, potrebbe però causare un eccesso di grassi saturi ed innalzare il rischio di patologie cardiache. 
Le proteine nella dieta di un diabetico dovrebbero rappresentare il 15-20% delle calorie totali consumate ogni giorno.

5) I medicinali possono correggere gli errori alimentari

La quantità di medicinali da assumere non dovrebbe mai essere regolata a proprio piacimento in modo da nascondere eventuali "sgarri" alimentari. Riguardo all'assunzione dei medicinali per il diabete è sempre bene seguire alla lettera le indicazioni ricevute da parte del proprio medico edevitare il più possibile il fai-da-te.

6) E' necessario rinunciare ai propri cibi preferiti

Non è detto che modificare la propria dieta una volta accertato di soffrire di diabete comporti di rinunciare ai propri cibi preferiti. Potrebbe infatti risultare utile, al fine di un adattamento degli stessi alla nuova dieta: cambiare il modo di preparare i propri piatti preferiti; modificare gli alimenti con cui vengono abbinati; ridurre le porzioni; consumarli di tanto in tanto come premio per l'aver seguito correttamente il proprio piano alimentare. Il medico saprà indicare come e quando integrare i cibi desiderati nella propria alimentazione.

7) I dolcificanti artificiali sono pericolosi

I dolcificanti artificiali risultano più dolci e meno calorici dello zucchero. Vengono dunque solitamente assunti in quantità minori rispetto ad esso. Alcuni dolcificanti artificiali (saccarina, aspartame, sucralosio, acesulfame potassico) sono ammessi da parte della American Diabetes Association. Tra di essi vi è l'aspartame, che si trova però al centro di un vero e proprio dibattito per quanto riguarda i suoi eventuali effetti negativi sulla salute. Una soluzione adatta ai diabetici potrebbe essere rappresentata dalla stevia.

8) E' necessario preparare piatti speciali

I piatti adatti per un diabetico sono il più delle volte gli stessi piatti che la sua famiglia consuma abitualmente, con nessuna o davvero poche modifiche. Ciò che è importante per i diabetici è rappresentato dal monitorare più da vicino ciò che si mangia, tenendo conto delle tipologie di carboidrati, grassi e proteine assunte. Un nutrizionista può essere d'aiuto nella gestione della propria situazione a tavola.

9) Gli alimenti dietetici sono la scelta migliore per i diabetici

Il fatto che un alimento sia etichettato come "dietetico" non determina che esso risulti la scelta migliore per coloro che soffrono di diabete. Gli alimenti commercializzati come dietetici possono risultare più costosi degli alimenti comuni, seppur presentando le medesime caratteristiche degli altri cibi presenti nei negozi di alimentari o preparati in casa.

10) I diabetici devono rinunciare al dessert

Non è detto che i diabetici debbano rinunciare al dessert. Vi è, ad esempio, la possibilità di consumare dei dessert in porzioni più piccole o più raramente, oppure di scegliere dolci preparati con dolcificanti che non alterino i livelli degli zuccheri nel sangue. E' possibile ridurre la quantità di zucchero da utilizzare per la preparazione dei dolci ed arricchirli con nutrienti benefici, ad esempio aumentando la quantità di frutta o sostituendo la farina raffinata con della farina integrale. Il dessert rappresentato da una fetta di torta potrebbe essere sostituito da yogurt, frutta fresca o biscotti integrali.
Da: Greenme.it scritto da : Marta Albè
Fonte foto: foodlive.com

Indice e carico glicemico: ecco come scegliere i carboidrati a tavola

Indice glicemico, se ne parla sempre di più. 
Molto spesso però si tende a far confusione. In generale, ad un indice glicemico più basso è connessa una minore quantità di insulina in circolo nell'organismo e di conseguenza un alleggerimento del lavoro del pancreas. 
A fare chiarezza ci ha pensato il team di nutrizionisti che di recente ha partecipato al summit mondiale organizzato a Stresa da NFI (Nutrition Foundation of Italy) e Oldways USA. 
Qui è emersa la necessità di classificare i carboidrati non più in semplici e complessi, o se vogliamo, zuccheri e amidi.
Questo perché non tutti i cibi che contengono zuccheri provocano un rapido aumento della glicemia, e allo stesso modo non tutti gli alimenti che contengono amidi non sono connessi ai picchi glicemici
Per prima cosa gli esperti, riuniti a Stresa, hanno ribadito la necessità di una nuova classificazione dei carboidrati, basata su: indice glicemico, carico glicemico e risposta glicemica.
L'indice glicemico è un sistema di valutazione della qualità dei carboidrati, basato su un punteggio da 0 a 100, in grado di differenziare quelli che vengono digeriti, assorbiti o metabolizzati velocemente, ossia ad alto indice glicemico (IG o GI), da quelli che lo sono lentamente, ossia a vasso IG. 
Esso viene calcolato testando, su volontari sani, quanto aumenta la glicemia in risposta al consumo di un alimento contenente una quantità standard di carboidrati (50 grammi), rispetto alla stessa quantità di glucosio (assunto sotto forma di acqua zuccherata). 
Ad esempio, e esso è pari a 50, significa che l'alimento in questione aumenta la glicemia della metà (50%) rispetto al glucosio.
Il carico glicemico (CG), invece, tiene conto sia della qualità del carboidrato quindi dell'IG, che della quantità presente nella porzione media di un determinato alimento o di una ricetta. 
Come si ottiene? 
Basta moltiplicare i grammi di carboidrati presenti in una porzione media per l'IG.
Dal canto suo, la risposta glicemica (RG o GR) è il valore complessivo che indica l'andamento dei livelli di glucosio rilevabili nel sangue dopo aver assunto qualunque alimento contenente carboidrati. Essa varia da persona a persona ed è influenzata dall'alimentazione e dallo stile di vita.
Come fare a sapere quali sono i cibi a bass IG? 
Spiegano gli esperti che "non esiste un metodo semplice per predire l’IG di un alimento. 
È necessario ricercare il valore dell’IG in siti web affidabili (quale, ad esempio, www.glycemicindex.com) e in manuali per lo shopping a basso IG. 
Ma noi italiani siamo già abbastanza avvantaggiati visto che molti degli alimenti a basso IG sono inclusi nella dieta mediterranea tradizionale". 
Tra essi lenticchie, fagioli, ceci, pasta e orzo. 
Ecco a titolo di esempio alcuni alimenti ad alto (≥70), medio (56-69) o basso (≤55) Indice Glicemico (IG):

Carico glicemico
Patate (quasi tutte) 77, pane bianco 70, saccarosio 65, pizza 57, pastasciutta al dente 45, mela 40, legumi 35, pomodori 9. In generale, i carboidrati meno lavorati, meno cotti e più grezzi hanno l’IG e il CG più favorevole. 
In alcuni paesi (Australia e Nuova Zelanda, come è stato detto) è già applicato un logo agli alimenti, che permette di identificare quelli a basso IG.
Va da sè che i metodi di cottura influenzano l'IG. Infatti, secondo i ricercatori della NFI, più si prolunga la cottura di un alimento ricco di amidi in acqua, più rapida è la digestione enzimatica dei carboidrati, e quindi più alto è il picco glicemico
Al tempo stesso, "la cottura al dente della pasta e del riso, tipica della cultura nazionale italiana, ha quindi anche favorevoli implicazioni di salute".
Perchè è preferibile secondo gli esperti del “Carbohydrate Quality Consortium” consumare i alimenti non solo a basso IG ma anche a bass CG? I vantaggi sono soprattutto quattro: il miglioramento del controllo della glicemia nei pazienti diabetici, la riduzione del rischio di sviluppare il diabete Tipo 2 e malattie cardiovascolari, soprattutto negli individui in sovrappeso e con stili di vita sedentari, il miglioramento dei livelli di colesterolo nel sangue di altri fattori di rischio cardiovascolare e il miglioramento il controllo del peso corporeo.
Da: Greenme.it    scritto da:Francesca Mancuso

mercoledì 26 settembre 2012

‎6 regole d'oro per controllare la glicemia ed il peso corporeo



‎6 regole d'oro per controllare la glicemia ed il peso corporeo

Limitare la quantità di carboidrati, soprattutto - ma non esclusivamente - 
quelli semplici (zucchero, dolci, cereali e derivati da farine raffinate).

 Limitare il consumo di snack, prodotti dolciari e bevande zuccherate.

Non eccedere con il consumo di carboidrati a medio indice e
ad alto carico glicemico (pasta, pane, patate, cereali ecc.).....


Preferire alimenti integrali ricchi di fibre, come la frutta, 
la verdura ed i cereali integrali.

 Ripartire uniformemente i nutrienti nei vari pasti evitando i pasti a base di soli carboidrati (per esempio 100 grammi di pasta in bianco aumentano di più la glicemia rispetto a 80 grammi di pasta al tonno e pomodoro e sono anche meno sazianti).

 Non fare pasti troppo abbondanti, ma suddividere l'apporto calorico in almeno quattro/cinque pasti giornalieri; ricordiamo infatti che per tenere sotto controllo la glicemia è molto importante non solo la qualità ma anche la quantità dei nutrienti assunti con la dieta (com'è logico pensare un cucchiaino di zucchero, pur avendo un indice glicemico alto, causa un incremento glicemico inferiore rispetto a 100 g di pasta integrale).

 Leggere sempre le etichette ed i valori nutrizionali, 
moderare l'utilizzo di cibi che contengono sciroppo di glucosio e/o sciroppo di fruttosio e/o amido di mais.
Nota: (non sono certa che diminuisca il valore della glicemia, 
certamente non la alza)

venerdì 22 giugno 2012

Minestra di farro


Minestra di farro

Ingredienti per 6 persone:
Farrog 500
Olio d’oliva1 bicchiere medio
Fagioli scurig 500
Carote2
Patata grossa1
Coste di sedano2
Cipolle grosse2
Pomodori pelatiKg 1/2
Prosciutto vicino all’ossog 200
Sale, Pepe, Peperoncino
Preparazione: 
Cuocere i fagioli con il prosciutto tagliato a dadini in 3 l di acqua.
Separatamente tritare le cipolle e rosolarle nell’olio, unirvi i pelati e tutte le verdure tagliate a pezzetti; far bollire per circa 15 minuti aggiungendo una parte di brodo dei fagioli.
Unire il tutto ai fagioli, di cui 2/3 sono stati passati con il passaverdure e far cuocere per altri 45 minuti;
aggiungere sale, pepe e peperoncino e quindi il farro e continuare la cottura per 30 minuti circa a fuoco lento,
mescolando frequentemente.
Contenuto per una porzione:
Calorie 668
Glucidi g 81,15
Proteine g 26
Lipidi g 28,88
Altre informazioni nutrizionali:
Fibre g 5,434
Colesterolo g 0,034
Sodio g 2,5
Questa ricetta pubblicata da Tuttodiabete è tratta da: P. Montenero, E. Guagnini, “La cucina del diabetico”- guide Calderini.