Ingredienti:
Preparazione:
Far sciogliere il cioccolato a bagno maria, intingervi i frutti
................................................................
*variazione:
Frullare le nocciole.
Frullarle nuovamente con il latte e il miele fino ad ottenere una crema.
In una ciotola versare un po' di nocciole tritate,
la crema di nocciole e mescolare aggiungendo eventualmente del latte.
Unire la farina di carrube continuando a mescolare.
Se il composto risulta troppo sodo allungare sempre con del latte.
Intingere le bacche nella crema, rovesciando all'indietro l'involucro rosso.
...................................................................................................... Gli alkekengi sono le bacche commestibili di una pianta perenne appartenente,
come il pomodoro, la patata, la melanzana ecc, alla famiglia delle solanacee.
Anzi è l'unica solanacea commestibile originaria dell'Europa mentre le altre derivano dal continente americano.
Sono bacche protette dentro un curioso involucro che contengono tanta vitamina C,
che hanno proprietà diuretiche e depurative, antireumatiche e antiinfiammatorie.
Le bacche dell'alkekengi hanno una lieve acidità simile ai frutti di bosco ed un sapore vicino a quello della ciliegia e del pomodoro.
La pianta cresce spontanea in Europa e in Italia nei campi incolti e lungo le rive dei fossi, generalmente nascosto fra le siepi.
Questi frutti delle dimensioni di una piccola ciliegia stanno nascosti dentro un involucro papiraceo che rassomiglia in tutto e per tutto ad un lampioncino o ad una lanterna cinese. Può essere mangiato da solo come un normale frutto ma il più delle volte viene usato per la preparazione di marmellate, confetture, gelatine e può finire ad insaporire le insalate.
In Lombardia in particolare si trova nelle pasticcerie ricoperto di cioccolato fondente.
Linneo nel 1737 lo chiamò Physalis dal greco "pieno d'aria" in pratica una vescica mentre alkekengi deriva dall'arabo al-kakang che sta proprio a significare lanterna cinese.
- alkenkengi
- nocciole sgusciate
- farina di carrube
- cioccolato fondente
- miele
- latte
Preparazione:
Far sciogliere il cioccolato a bagno maria, intingervi i frutti
................................................................
*variazione:
Frullare le nocciole.
Frullarle nuovamente con il latte e il miele fino ad ottenere una crema.
In una ciotola versare un po' di nocciole tritate,
la crema di nocciole e mescolare aggiungendo eventualmente del latte.
Unire la farina di carrube continuando a mescolare.
Se il composto risulta troppo sodo allungare sempre con del latte.
Intingere le bacche nella crema, rovesciando all'indietro l'involucro rosso.
...................................................................................................... Gli alkekengi sono le bacche commestibili di una pianta perenne appartenente,
come il pomodoro, la patata, la melanzana ecc, alla famiglia delle solanacee.
Anzi è l'unica solanacea commestibile originaria dell'Europa mentre le altre derivano dal continente americano.
Sono bacche protette dentro un curioso involucro che contengono tanta vitamina C,
che hanno proprietà diuretiche e depurative, antireumatiche e antiinfiammatorie.
Le bacche dell'alkekengi hanno una lieve acidità simile ai frutti di bosco ed un sapore vicino a quello della ciliegia e del pomodoro.
La pianta cresce spontanea in Europa e in Italia nei campi incolti e lungo le rive dei fossi, generalmente nascosto fra le siepi.
Questi frutti delle dimensioni di una piccola ciliegia stanno nascosti dentro un involucro papiraceo che rassomiglia in tutto e per tutto ad un lampioncino o ad una lanterna cinese. Può essere mangiato da solo come un normale frutto ma il più delle volte viene usato per la preparazione di marmellate, confetture, gelatine e può finire ad insaporire le insalate.
In Lombardia in particolare si trova nelle pasticcerie ricoperto di cioccolato fondente.
Linneo nel 1737 lo chiamò Physalis dal greco "pieno d'aria" in pratica una vescica mentre alkekengi deriva dall'arabo al-kakang che sta proprio a significare lanterna cinese.