Non è la mesciada del confine ligure né la omonima pontremolese e
ne riportiamo la ricetta originale.
La sera si “rimette” il lievito e l’indomani di mescola al lievito
400 g. di farina bianca e 600 g. di farina dolce usando acqua tiepida in modo da ottenere un impasto morbido che va lavorato bene ed a lungo;
si forma ora una bella palla che va lasciata lievitare in modo che divenga rigonfia e porosa.
La si accomoda su foglie di castagno e la si fa scivolare sul suolo del testo arroventato.
Si cala la campana (coperchio) del testo sul “panettone” e si fa cuocere per 1 ora.
Ottimo dolce da intingere nel latte.
Ora per semplificare si può mescolare la farina di castagne alla pasta bianca già lievitata e procedere come sopra portando a cottura in forno a temperatura
medio-bassa per 50’.
Da:Le ricette di Sara
(Emilia-Romagna)
ne riportiamo la ricetta originale.
La sera si “rimette” il lievito e l’indomani di mescola al lievito
400 g. di farina bianca e 600 g. di farina dolce usando acqua tiepida in modo da ottenere un impasto morbido che va lavorato bene ed a lungo;
si forma ora una bella palla che va lasciata lievitare in modo che divenga rigonfia e porosa.
La si accomoda su foglie di castagno e la si fa scivolare sul suolo del testo arroventato.
Si cala la campana (coperchio) del testo sul “panettone” e si fa cuocere per 1 ora.
Ottimo dolce da intingere nel latte.
Ora per semplificare si può mescolare la farina di castagne alla pasta bianca già lievitata e procedere come sopra portando a cottura in forno a temperatura
medio-bassa per 50’.
Da:Le ricette di Sara
(Emilia-Romagna)