- Già la sera precedente, mettete a bagno le castagne in acqua fredda; quelle che vengono a galla buttatele, perché cave o abitate dal vermicello.
- L’indomani, lessatele in acqua bollente, scolatele e passatele al setaccio.
- In un tegame, scaldate il mosto; calate le mandorle e le noci, profumate con la raspatura di cannella, aggiungete la crema di castagne e mescolate. Spegnete il fuoco, calate lo zucchero ed il cedro, mescolate ancora, poi mettete il composto in un locale fresco (meglio in frigorifero) e lasciatela riposare un paio di ore almeno.
- Sulla spianatoia disponete la farina aperta a fontana; unite l’olio e tanto vino, poco per volta, fino ad ottenere un impasto liscio e sodo; che lavorate con il matterello in sfoglia sottile.
- Con un bicchiere (o un nappo di ferro) ritagliate tanti dischetti di circa 4-5 cm di diametro; al centro di ognuno disponete una nocciola di ripieno, piegate la pasta e saldatene i bordi, così da ricavarne mezzelune rigonfie (panciute).
- In una padella ampia scaldate l’olio, qui friggetevi i caggionetti; appena dorano, scolateli, asciugateli sopra fogli di carta assorbente, spolverizzateli di zucchero e raspatura di cannella, quindi serviteli caldi.
-
- Varianti
- Non esageriamo a dire che sono infinite, nel senso lato.
- Ad esempio la pasta, invece della farina si ottiene impiegando castagne lessate e passate allo schiacciapatate (o al setaccio).
- Anche il ripieno si può fare con crema di ceci, aromatizzata con scorza di limone grattugiata, cioccolato grattugiato, liquore Anisette o Aurum (di produzione locale) ecc.
- (Abruzzo)