martedì 1 gennaio 2019

Il ciai


Nicky Di Paolo, agosto 2005
Ho amato sempre il ciai. Non ho mai saputo rifiutare l’offerta di un ciai fatta in qualsiasi parte dell’Eritrea e in tutti i paesi che si affacciano sul  Mar Rosso. E dire che sono, come tutti i medici, molto accorto nell’ingerire cibi contenuti in recipienti non conformi ad una adeguata pulizia. Il ciai è per me una bevanda deliziosa, corroborante, dissetante, che nulla ha a che fare con il  tè  europeo.
Di origini antiche, è molto probabile che sia stato esportato dalle coste arabe al Corno d’Africa.
Alcune regole fondamentali per chi vuole dilettarsi a preparare il ciai:

1)    Comprarsi una teiera con beccuccio smaltata all’interno. Non va mai lavata, solo sciacquata ed utilizzarla esclusivamente per il ciai.
2)       Munirsi di busc, bicchierini di vetro senza manico della capacità di circa 50 ml, oppure di qubaià, bicchieri di lamiera smaltata con decorazioni floreali.
Anche questi potranno essere lavati con acqua calda, ma mai messi in lavastoviglie.
3)       Il ciai va sempre bevuto caldo o tiepido, mai freddo perché perde tutte le sue caratteristiche
4)       Per passare il tè usare un colino largo, a maglie non troppo strette. Anche questo, una volta usato, va semplicemente sciacquato con acqua fredda.

Ingredienti per un litro di tè:

 
1)      Zucchero. Come minimo 100 grammi. Il ciai è una bevanda molto dolce e sconsigliata per chi ha problemi metabolici.
2)       20 semini di cardamomo
3)       3 chiodi di garofano
4)       1 matita di cannella  di 5 centimetri
5)       zenzero macinato a piacere, (da una punta di coltello a mezzo cucchiaino, a seconda di quanto lo si desideri pungente)
6)       Un cucchiaio di tè nero.

Nel bassopiano occidentale eritreo, dove si beve uno splendido ciai, lo si prepara così:

-          Mettere al fuoco la teiera con l’acqua e lo zucchero
-          Portare ad ebollizione
-          Dopo 5 minuti aggiungere tutte le droghe assieme
-          Lasciare bollire per altri 10 minuti
-          Aggiungere il tè e rimuovere subito la teiera dal fuoco.
-         Servirlo immediatamente a piccole dosi ripetute, senza mai pulire il colino: l’ultimo ciai sarà sicuramente il più buono.

Mentre gli ingredienti sono in genere sempre gli stessi, le modalità di preparazione possono subire piccole variazioni da luogo a luogo. In ogni caso il concetto base è quello di preparare prima lo sciroppo e poi speziarlo.