mercoledì 17 dicembre 2014

Piadina

E' la più romagnola delle specialità romagnole.
E' un pane senza lievito della più antica usanza, cotta nella lastra di sasso o nella teglia di terracotta messa sulla fiamma viva (dei sarmenti ''di residui della potatura della vite'').
Impastate 500 g. di farina con 300 g. di grasso (strutto), sale, un pizzicotto di bicarbonato e tanta acqua tiepida quanta ne serve per fare un impasto piuttosto duro (sodo).
Stenderlo in circa grosso 1/2 cm. e del diametro di 15 cm..
Cuocete la piadina sopra il testo o sulla lastra, girandola spesso e forandola sopra con le punte della forchetta.
Si mangia spaccata a metà, imbottita di formaggio morbido (squaccquerone) o a fette di pancetta arrostita, o del cavolo alla romagnola (c'è la ricetta).
La buone piadina fatta in casa deve essere sempre accompagnata da molto vino rosso (Sangiovese o Cagnina).

(Emilia/Romagna)

Ho tradotto dalla foto, in effetti c'è un 0 in più nello strutto,
bastano 30 g. al massimo 50 g.