In Italia si coltivano numerose varietà di legumi che, non a caso, erano un alimento base della dieta dei nostri nonni. Molte di queste, nel tempo, sono state "dimenticate"; ma oggi si va verso una loro loro riscoperta, riprendendone la coltivazione, anche con metodi bio.
Considerate un legume povero, le cicerchie erano un piatto tradizionale delle regioni centrali. Hanno un gusto simile ai ceci e una forma appiattita che ricorda le fave; sono deliziose nelle zuppe, oppure passate e arricchite con verdure miste.
Ancora meno conosciuti sono i piselli di campo (roveja), che un tempo crescevano spontanei sui monti Sibillini e sugli Appenini.
Simili ai piselli, sono colorati, dal verde al rosso cupo, erano il cibo dei pastori e agricoltori locali. Oggi sono coltivati per lo più in Umbria, hanno un sapore delicato e insaporiscono le zuppe e i piatti a base di carne. Sono deliziosi, per esempio, con lo spezzatino di manzo e i pomodori secchi, ma anche nelle preparazioni vegetariane:
da provare con lo stufato di seitan e verdure, accompagnati con polenta, oppure con couscous.
Da: Genius Wellness.myblog.it