Il mese di maggio è un periodo magnifico per stare nell’orto. Non solo perché si seminano le varietà di ortaggi che mangeremo in estate ma per il bello di assistere al risveglio di una natura che ha dormito per tutto l’inverno. In questo periodo l’orto sta davvero sbocciando e possiamo sentirci soddisfatti delle fatiche e del tempo passato a vangare il terreno o a potare alberi alti e robusti. Se per caso siamo stati un po’ pigri c’è ancora del tempo per dissodare e concimare a dovere il nostro orticello. Dopodiché dobbiamo pensare alla semina.
In campo aperto a maggio tra le cose che possiamo seminare ci sono: fagioli, fagiolini, peperoni, melanzane e zucchine. Per chi ha la pazienza, anche le fragole, che hanno bisogno di accortezze maggiori essendo piantine delicate e più propense ad attacchi da ogni genere d’insetto.
I cavolini di Bruxelles vanno messi, a partire dai primi giorni di maggio, nel semenzaio. Quando le piantine, dopo 5 settimane, saranno diventate grandi, sono pronte per essere trasferite nell’orto. L’indivia estiva si semina tra maggio e giugno; mentre quella invernale ai primi di luglio. A metà maggio si semina anche il cetriolo. L’ortaggio viene dall’India e solitamente si consuma crudo o sott’aceto. È ricco di vitamina C, sali minerali ed aminoacidi e contiene poche calorie perché ha molta acqua. Il che ci obbliga ad annaffiarlo spesso.
L’orto va irrigato in maniera sistematica. A maggio le temperature aumentano, certo non sfiorano i 30 e passa gradi ma già sono alte. Si consiglia di annaffiare nelle prime ore del mattino e dopo il tramonto per evitare che eccessivi sbalzi di temperature facciano appassire la pianta.
Col sopraggiungere della bella stagione bisognerebbe annaffiare tutti i giorni, perché il terreno si asciuga subito e le piante rischiano di morire disidratate. Il problema dell’acqua è molto sentito, soprattutto da parte di chi non ha un pozzo e il suo lotto di terra è lontano da un fiume per approvvigionarsi. In questo caso come ci si comporta?
Per secoli i nostri antenati sono riusciti comunque a portare avanti raccolti abbondanti anche in periodi di forte siccità. Sarebbe opportuno dotarsi di serbatoi capienti capaci di raccogliere l’acqua piovana e usarla per irrigare il campo. Su questo argomento ci sarebbe da discutere davvero tanto anche perché con il problema della scarsità dell’acqua si moltiplicano le soluzioni, soprattutto edilizie, per raccogliere la pioggia.
Ad esempio si possono costruire vasche o un sistema integrato di gestione del ciclo delle acque meteoriche. Forse il secondo caso è più costoso ma il primo è fattibile. Pensate a quanta acqua cade dai tetti durante le piogge… anche questa è una risorsa e quando si pensa all’orto o al giardino ci si rende conto quanto sia vero.
Buon lavoro nell’orto!
Di: Marta
Da: Tuttogreen.it