La marronata (marmellata di castagne, meglio se marroni):
E’ in uso dall’ultimo dopoguerra; sbucciare e cuocere le castagne;
scolarle, togliere loro la pellicina intera, schiacciarle e passarle allo staccio (*).
Preparare a parte uno sciroppo facendo bollire per una mezz’oretta lo zucchero in acqua (700 g. di zucchero in un bicchiere di acqua: dose suggerita per chilo di passato).
Mescolare lo sciroppo al passato di castagne e riporre sul fuoco per almeno mezz’ora. Giù dal fuoco ci fa buono assai un qualche cucchiaio di rhum.
Variante: al passato caldo (*) aggiungere 1200 g. di miele e miscelare (aiutarsi con un poco d’acqua di cottura delle castagne);
raffreddare, aggiungere vaniglia ed invasare.
Da:Cucina povera dell'Appennino Ligure-Toscano e Emiliano.
Variazione mia, sostuire l'acqua col succo di arancia
E’ in uso dall’ultimo dopoguerra; sbucciare e cuocere le castagne;
scolarle, togliere loro la pellicina intera, schiacciarle e passarle allo staccio (*).
Preparare a parte uno sciroppo facendo bollire per una mezz’oretta lo zucchero in acqua (700 g. di zucchero in un bicchiere di acqua: dose suggerita per chilo di passato).
Mescolare lo sciroppo al passato di castagne e riporre sul fuoco per almeno mezz’ora. Giù dal fuoco ci fa buono assai un qualche cucchiaio di rhum.
Variante: al passato caldo (*) aggiungere 1200 g. di miele e miscelare (aiutarsi con un poco d’acqua di cottura delle castagne);
raffreddare, aggiungere vaniglia ed invasare.
Da:Cucina povera dell'Appennino Ligure-Toscano e Emiliano.
Variazione mia, sostuire l'acqua col succo di arancia