Fare le candele in casa è un hobby piacevole ma non di certo adatto ai bambini perché la cera è bollente e ci si potrebbe bruciare.
Lasciamo il divertimento ai grandi.
Fatta questa doverosa premessa, lanciamoci nell’arte dei fabbricanti di candele.
La prima cosa da fare è procurarsi il materiale necessario: pentole e pentolini (prendete quelli vecchi e che magari volevate buttare; anche se si dovessero rovinare poco importa); poi occorre decidere che tipo di cera vogliamo utilizzare; ce ne sono di vari tipi: di paraffina, di stearina, di cera d’api o anche una miscela delle stesse.
Lo stoppino, eventualmente i coloranti e le essenze per quel tocco di profumo che non guasta.
La scelta della cera è importante, non solo perché incide sulla resa della candela ma anche per probabili effetti nocivi sulla salute.
Secondo uno studio condotto da R. Massoudi e Amid Hamidi, ricercatori della South Carolina State University, le candele fatte con cera d’api o di soia, sono sì più costose, ma certamente più salutari delle sorelle di paraffina, perché pur mantenendo calore, profumo e fragranza non rilasciano sostanze nocive nell’aria.
La paraffina è una miscela estratta dal petrolio usata anche nei prodotti cosmetici.
Ne esiste una versione alimentare, ipoteticamente di origine naturale, si chiama stearina vegetale.
Si vende in scaglie o blocchi di colore bianco opaco mentre la paraffina è di colore trasparente.
Di solito la stearina si miscela con la paraffina per dare una consistenza più dura alla candela.
Ci sono varie miscele di cera: c’è chi usa il 90% di paraffina e il resto di stearina; chi le fa completamente di cera d’api o paraffina o stearina.
L’esperienza ci insegnerà la miscela giusta per le nostre preziose candele.
Opinione diffusa è che la cera d’api sia l’ingrediente più adatto perché naturale e dona quel leggero tocco di colore ambra ai nostri strumenti d’illuminazione artigianali.
Ricordate che la cera avanzata dalle vecchie candele può benissimo essere riutilizzata.
Si elimina totalmente lo stoppino e voilà abbiamo anche risparmiato.
Ora arriva la parte più complicata: la cera va sciolta.
E come si fa?
Lo scioglimento avviene a bagnomaria, e lentamente.
La fabbricazione delle candele è un processo lento, fretta e ansia potrebbero bruciarle.
Quando la cera è sciolta possiamo aggiungere il nostro colore; anche qualche piccolo pastello di cera nel liquido rende bene in termini cromatici.
Considerate che la cera fredda è meno intensa di quella sciolta; prima di andare avanti nella procedura provate a versare qualche goccia di cera su un piattino e vedete che sfumatura assume una volta solidificata.
In questa fase aggiungiamo la nostra essenza profumata preferita; che sia qualche goccia altrimenti il profumo della candela diventa eccessivo e fastidioso.
Con la cera sciolta il gioco è quasi concluso.
‘Quasi concluso’ perché anche questa operazione non è semplice.
Bisogna creare le candele vere e proprie.
Sistemiamo bene lo stoppino negli stampi e versiamoci la miscela di cera: per favorire la solidificazione si consiglia di tenere gli stampini immersi nell’acqua fredda o anche nel freezer per alcuni istanti.
Una volta staccata la candela dal suo stampo proviamola.
Se accesa il profumo è delicato, l’atmosfera rilassante e vi sentite magnificamente figli dei fiori, siete dei bravi fabbricanti di candele.
Congratulazioni.
Altrimenti riprovateci, la prima prova non esce mai bene.
Lasciamo il divertimento ai grandi.
Fatta questa doverosa premessa, lanciamoci nell’arte dei fabbricanti di candele.
La prima cosa da fare è procurarsi il materiale necessario: pentole e pentolini (prendete quelli vecchi e che magari volevate buttare; anche se si dovessero rovinare poco importa); poi occorre decidere che tipo di cera vogliamo utilizzare; ce ne sono di vari tipi: di paraffina, di stearina, di cera d’api o anche una miscela delle stesse.
Lo stoppino, eventualmente i coloranti e le essenze per quel tocco di profumo che non guasta.
La scelta della cera è importante, non solo perché incide sulla resa della candela ma anche per probabili effetti nocivi sulla salute.
Secondo uno studio condotto da R. Massoudi e Amid Hamidi, ricercatori della South Carolina State University, le candele fatte con cera d’api o di soia, sono sì più costose, ma certamente più salutari delle sorelle di paraffina, perché pur mantenendo calore, profumo e fragranza non rilasciano sostanze nocive nell’aria.
La paraffina è una miscela estratta dal petrolio usata anche nei prodotti cosmetici.
Ne esiste una versione alimentare, ipoteticamente di origine naturale, si chiama stearina vegetale.
Si vende in scaglie o blocchi di colore bianco opaco mentre la paraffina è di colore trasparente.
Di solito la stearina si miscela con la paraffina per dare una consistenza più dura alla candela.
Ci sono varie miscele di cera: c’è chi usa il 90% di paraffina e il resto di stearina; chi le fa completamente di cera d’api o paraffina o stearina.
L’esperienza ci insegnerà la miscela giusta per le nostre preziose candele.
Opinione diffusa è che la cera d’api sia l’ingrediente più adatto perché naturale e dona quel leggero tocco di colore ambra ai nostri strumenti d’illuminazione artigianali.
Ricordate che la cera avanzata dalle vecchie candele può benissimo essere riutilizzata.
Si elimina totalmente lo stoppino e voilà abbiamo anche risparmiato.
Ora arriva la parte più complicata: la cera va sciolta.
E come si fa?
Lo scioglimento avviene a bagnomaria, e lentamente.
La fabbricazione delle candele è un processo lento, fretta e ansia potrebbero bruciarle.
Quando la cera è sciolta possiamo aggiungere il nostro colore; anche qualche piccolo pastello di cera nel liquido rende bene in termini cromatici.
Considerate che la cera fredda è meno intensa di quella sciolta; prima di andare avanti nella procedura provate a versare qualche goccia di cera su un piattino e vedete che sfumatura assume una volta solidificata.
In questa fase aggiungiamo la nostra essenza profumata preferita; che sia qualche goccia altrimenti il profumo della candela diventa eccessivo e fastidioso.
Con la cera sciolta il gioco è quasi concluso.
‘Quasi concluso’ perché anche questa operazione non è semplice.
Bisogna creare le candele vere e proprie.
Sistemiamo bene lo stoppino negli stampi e versiamoci la miscela di cera: per favorire la solidificazione si consiglia di tenere gli stampini immersi nell’acqua fredda o anche nel freezer per alcuni istanti.
Una volta staccata la candela dal suo stampo proviamola.
Se accesa il profumo è delicato, l’atmosfera rilassante e vi sentite magnificamente figli dei fiori, siete dei bravi fabbricanti di candele.
Congratulazioni.
Altrimenti riprovateci, la prima prova non esce mai bene.