Il matrimonio tra i due caratteristici frutti è
tradizionale e consueto da sempre,
in quanto la cottura li ha accomunati,
una cottura che raddolcisce le pere e che i marroni contribuiscono a
rendere ancora più dolci;
le previste, ma anche a piacere, foglioline di alloro,
comunque parsimoniosamente coinvolte, conferiscono aromi delicati;
un pizzico di sale marino esalta il sapore dolce dei marroni.
Indicativamente servono:
1 Kg di marroni;
1/2 Kg di pere volpine;
1 l. di latte fresco;
6-7 uova;
250 gr di zucchero;
un pizzico di sale;
a piacere uvetta candita e pinoli.
In questo caso non vanno considerate le spezie e il rosmarino,
presenti nella tradizione toscana, perchè prevaricherebbe su altri sapori.
I marroni vanno sbucciati e cotti assieme alle pere (lavate e lasciate intere)
in una soluzione di acqua e zucchero.
Quando dopo un'ora abbondante risulteranno cotti,
si ricorre al mixer ad immersione frullando il tutto;
indi si passa al colino sforzandosi di ottenere il massimo di composto filtrato.
A questo punto si aggiungono il latte,
le uova sbattute e si amalgama.
Poi il composto viene immesso in una teglia da forno un po' alta,
curando di stendere il tutto per circa metà dell'altezza della teglia stessa.
La cottura in forno deve risultare moderata, attorno ai 100°-120°,
protratta lentamente per circa 3-4 ore, come si fa per il castagnaccio.
Alla fine si lascia raffreddare.
Se si vuole, si può arricchire la torta con farcitura di pinoli e uvetta,
ma anche con una lieve spolveratina di cacao in polvere.
Si serve a tranci, al dessert, oppure negli incontri pomeridiani,
con un vino liquoroso o passito, oppure con un buon tè.
Di Tarcisio Raccagni ''Gigiolè''
tradizionale e consueto da sempre,
in quanto la cottura li ha accomunati,
una cottura che raddolcisce le pere e che i marroni contribuiscono a
rendere ancora più dolci;
le previste, ma anche a piacere, foglioline di alloro,
comunque parsimoniosamente coinvolte, conferiscono aromi delicati;
un pizzico di sale marino esalta il sapore dolce dei marroni.
Indicativamente servono:
1 Kg di marroni;
1/2 Kg di pere volpine;
1 l. di latte fresco;
6-7 uova;
250 gr di zucchero;
un pizzico di sale;
a piacere uvetta candita e pinoli.
In questo caso non vanno considerate le spezie e il rosmarino,
presenti nella tradizione toscana, perchè prevaricherebbe su altri sapori.
I marroni vanno sbucciati e cotti assieme alle pere (lavate e lasciate intere)
in una soluzione di acqua e zucchero.
Quando dopo un'ora abbondante risulteranno cotti,
si ricorre al mixer ad immersione frullando il tutto;
indi si passa al colino sforzandosi di ottenere il massimo di composto filtrato.
A questo punto si aggiungono il latte,
le uova sbattute e si amalgama.
Poi il composto viene immesso in una teglia da forno un po' alta,
curando di stendere il tutto per circa metà dell'altezza della teglia stessa.
La cottura in forno deve risultare moderata, attorno ai 100°-120°,
protratta lentamente per circa 3-4 ore, come si fa per il castagnaccio.
Alla fine si lascia raffreddare.
Se si vuole, si può arricchire la torta con farcitura di pinoli e uvetta,
ma anche con una lieve spolveratina di cacao in polvere.
Si serve a tranci, al dessert, oppure negli incontri pomeridiani,
con un vino liquoroso o passito, oppure con un buon tè.
Di Tarcisio Raccagni ''Gigiolè''