Da: Torte d'Italia
LA SCHIACCIA BRIACA
Isola D'Elba
Si dice che le origini di questo dolce risalgano al XII sec.e che sia stato forse introdotto dai saraceni , le cui incursioni nell'isola d' Elba si protrassero per circa tre secoli. Inizialmente la ricetta non prevedeva tra gli ingredienti il vino, secondo le leggi islamiche. La variazione pare che venne importata dall' usanza portoghese di gustare biscotti intinti nel vino cotto ( bizcochos borrachos)
Si tratta di un dolce particolarissimo, a pasta quasi secca, poco lievitato, senza uova e con questi ingredienti: pinoli, uvetta, frutta secca, che richiamano i sapori del vicino Oriente. La preparazione, che non prevede l’uso di lievito o grassi animali, ne fa un alimento adatto per una lunga conservazione, ideale quindi per le cambuse degli isolani che andavano per mare. L’aggiunta dell’Aleatico, che rende briaca la schiaccia e le conferisce il caratteristico colore rossastro, è una variazione ottocentesca che contribuì a renderla più gradita ai fini palati dei signori dell’epoca. Ancor più recente è l’aggiunta di Alkermes, per un ulteriore tocco di rosso.
Non esistendo per secoli una ricetta scritta, la preparazione della schiaccia briaca è stata tramandata di generazione in generazione. Fino agli anni Trenta del secolo scorso, adesempio, al posto dello zucchero le famiglie elbane ricorrevano al miele, dolcificante che assicurava una conservazione migliore, conferendo al tempo stesso sofficità e profumo gradevole alla schiaccia.