sabato 29 novembre 2014

Quando buttare o no i documenti

QUANTO TEMPO CONSERVARE RICEVUTE, DICHIARAZIONI DEI REDDITI, BOLLETTE, FATTURE           
  • ricevute ICI/IMU, 5 anni;
  • dichiarazioni dei redditi e ricevute relative a pagamenti di imposte, 5 anni a partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione (in presenza di accertamento, fino alla chiusura dell’accertamento);
  • canone RAI, 10 anni;
  • bollo auto, 3 anni oltre l’anno cui il pagamento si riferisce;
  • bollette relative alle utenze domestiche (gas, energia elettrica, acqua), 5 anni;
  • bollette relative a telefoni mobili, 10 anni;
  • multe e contravvenzioni, 5 anni;
  • estratti conto bancari, 10 anni;
  • ricevute e fatture di ristoranti, alberghi, altre strutture ricettive, 6 mesi;
  • quietanze di assicurazioni, 1 anno dalla scadenza (salvo altro termine previsto nel contratto);
  • fatture di fornitori (artigiani, imprese di servizi, ecc.), 3 anni;
  • fatture e parcelle di professionisti, 3 anni;
  • cambiali, 3 anni dalla scadenza;
  • ricevute di affitto e di spese condominiali,  5 anni;
  • scontrini, di regola 2 anni o per la durata della garanzia


  • La prescrizione dei pagamenti da effettuare periodicamente nell’anno o 
nella frazione di un anno è di cinque anni.   
  • Le ricevute di pagamento delle bollette della luce, del gas e del telefono vanno conservate per massimo cinque anni. 
  • Dopo tale periodo possono anche essere buttate. 
  • Infatti, la società erogatrice del servizio non può esigere pagamenti più vecchi di cinque anni. Se lo fa, l’utente può rilevare che tali crediti sono prescritti e, pertanto, non è tenuto a versare alcun importo.   
  • Il codice civile [1] stabilisce che ogni diritto (di cui si può disporre) si estingue se il titolare dello stesso non lo esercita per un certo periodo di tempo. 
  • Il termine ordinario di prescrizione è di dieci anni, e vale anche con riferimento alla conservazione della documentazione.   
  • Tuttavia, vi sono casi in cui la legge dispone termini diversi da quello ordinario, in base al tipo di atto e di documento. 
  • Per quanto concerne le fatture di pagamento delle utenze domestiche (acqua, gas, luce, telefono), il termine è di cinque anni dalla data di scadenza del pagamento [2].   
  • Secondo la Cass. [3], anche per i tributi locali (v. tassa sui rifiuti) il termine di prescrizione è di cinque anni, ma sul punto non vi è molta chiarezza.   
  • Infine, per il bollo auto il termine è di tre anni dalla data di scadenza, anche se l’autovettura è stata venduta: tale termine, tuttavia, dev’essere considerato in pratica di quattro anni, perché cade alla fine del terzo anno successivo a quello in cui doveva avvenire il versamento. 
  • E' meglio conservare per sempre: atti di compravendita casa, atti notarili, di matrimonio, separazione, divorzio, diplomi e referti medici