QUANTO TEMPO CONSERVARE RICEVUTE, DICHIARAZIONI DEI REDDITI, BOLLETTE, FATTURE
- ricevute ICI/IMU, 5 anni;
- dichiarazioni dei redditi e ricevute relative a pagamenti di imposte, 5 anni a partire dall’anno successivo a quello della dichiarazione (in presenza di accertamento, fino alla chiusura dell’accertamento);
- canone RAI, 10 anni;
- bollo auto, 3 anni oltre l’anno cui il pagamento si riferisce;
- bollette relative alle utenze domestiche (gas, energia elettrica, acqua), 5 anni;
- bollette relative a telefoni mobili, 10 anni;
- multe e contravvenzioni, 5 anni;
- estratti conto bancari, 10 anni;
- ricevute e fatture di ristoranti, alberghi, altre strutture ricettive, 6 mesi;
- quietanze di assicurazioni, 1 anno dalla scadenza (salvo altro termine previsto nel contratto);
- fatture di fornitori (artigiani, imprese di servizi, ecc.), 3 anni;
- fatture e parcelle di professionisti, 3 anni;
- cambiali, 3 anni dalla scadenza;
- ricevute di affitto e di spese condominiali, 5 anni;
- scontrini, di regola 2 anni o per la durata della garanzia
- La prescrizione dei pagamenti da effettuare periodicamente nell’anno o
nella frazione di un anno è di cinque anni.
- Le ricevute di pagamento delle bollette della luce, del gas e del telefono vanno conservate per massimo cinque anni.
- Dopo tale periodo possono anche essere buttate.
- Infatti, la società erogatrice del servizio non può esigere pagamenti più vecchi di cinque anni. Se lo fa, l’utente può rilevare che tali crediti sono prescritti e, pertanto, non è tenuto a versare alcun importo.
- Il codice civile [1] stabilisce che ogni diritto (di cui si può disporre) si estingue se il titolare dello stesso non lo esercita per un certo periodo di tempo.
- Il termine ordinario di prescrizione è di dieci anni, e vale anche con riferimento alla conservazione della documentazione.
- Tuttavia, vi sono casi in cui la legge dispone termini diversi da quello ordinario, in base al tipo di atto e di documento.
- Per quanto concerne le fatture di pagamento delle utenze domestiche (acqua, gas, luce, telefono), il termine è di cinque anni dalla data di scadenza del pagamento [2].
- Secondo la Cass. [3], anche per i tributi locali (v. tassa sui rifiuti) il termine di prescrizione è di cinque anni, ma sul punto non vi è molta chiarezza.
- Infine, per il bollo auto il termine è di tre anni dalla data di scadenza, anche se l’autovettura è stata venduta: tale termine, tuttavia, dev’essere considerato in pratica di quattro anni, perché cade alla fine del terzo anno successivo a quello in cui doveva avvenire il versamento.
- E' meglio conservare per sempre: atti di compravendita casa, atti notarili, di matrimonio, separazione, divorzio, diplomi e referti medici