Domande che ci facciamo a ogni dimissione di Papa: che vini beviamo per festeggiare il nuovo Pontefice?
Dopo l’umile lavoratore nella vigna del Signore (cit.),
è finalmente arrivato il momento del potatore Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio.
Dal nuovo Papa, infatti, tutti si aspettano un deciso taglio agli eccessi del “Vigneto Curia”,
un prezioso cru finito nelle mani di un enologo senza scrupoli,
tal Cardinal Bertone, che ne aveva rovinato la purezza con innesti alloctoni.
Riuscirà il nuovo Vescovo di Roma dove gli altri avevano fallito?
E, soprattutto, avete già sostituito la vostra scorta di Riesling con del buon Malbec argentino?
Vedo già qualcuno storcere il naso e posso capire il perché: il vitigno sudamericano è di quelli tosti da affrontare, tutt’altra cosa rispetto ai bianchi tedeschi così fini e complessi.
Con la sua concentrazione pericolosamente tendente al sentore di asfalto, il malbec rappresenta una botta di vita per le papille ma, volendo, di vini tendenzialmente bevibili ce n’è.
A proposito di bevibilità, che ci beviamo per festeggiare il nuovo Papa?
Eccovi le proposte del nostro editor Alessio Pietrobattista
(un cognome, una garanzia) per un’occasione tanto speciale:
Dom Perignon: Perchè? Perchè sì, in un festeggiamento ci sta sempre bene, inutile aggiungere altro.
E’ scontato?
Magari lo fosse davvero, ne comprerei di più.
Per un brindisi di prestigio, di lunga vita e mai in tono… dimesso.
Clos Des Papes Chateauneuf Du Pape – Paul Avril: il nome dice tutto.
Avignone fa parte della storia della chiesa e Parigi è valsa davvero una messa.
Piace a parecchi, soprattutto se hanno le stelle e le strisce, con punteggi faraonici.
Speriamo venga ben valutato Oltreoceano anche Papa Francesco.
Beaune Grèves Vigne de l’Enfant Jésus – Bouchard: perchè il “capo” in fondo è sempre lui e il Papa ne farà le veci terrene. Pinot Noir di lunga vita: ostico, scuro e spigoloso in gioventù ma di grande, grandissima classe nella maturità. Pur rimanendo di un caratterino niente male.
Malbec – Escorihuela Gascon: non che ci capisca molto, anzi, però un vino argentino doveva trovar posto.
E non c’è nulla di più argentino e allo stesso tempo internazionale del Malbec,
capace di buoni vini e inenarrabili ciofeche da supermercato.
Piace al mio amico Andrea e di lui mi fido.
Vin Santo: quale?
Beh, di primo acchito ti vien voglia di Avignonesi, denso,
dolcissimo e capace di asfaltare tutto ciò che è passato in precedenza.
Però una divagazione ci starebbe bene, e quindi La Sorpresa di Pacina, Vin Santo-non Vin Santo per una mera questione di grado alcolico.
E in fondo il buon Bergoglio non se l’aspettava nessuno, forse nemmeno lui: più sorpresa di così.
Da: I Nobili della Massetta
Dopo l’umile lavoratore nella vigna del Signore (cit.),
è finalmente arrivato il momento del potatore Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio.
Dal nuovo Papa, infatti, tutti si aspettano un deciso taglio agli eccessi del “Vigneto Curia”,
un prezioso cru finito nelle mani di un enologo senza scrupoli,
tal Cardinal Bertone, che ne aveva rovinato la purezza con innesti alloctoni.
Riuscirà il nuovo Vescovo di Roma dove gli altri avevano fallito?
E, soprattutto, avete già sostituito la vostra scorta di Riesling con del buon Malbec argentino?
Vedo già qualcuno storcere il naso e posso capire il perché: il vitigno sudamericano è di quelli tosti da affrontare, tutt’altra cosa rispetto ai bianchi tedeschi così fini e complessi.
Con la sua concentrazione pericolosamente tendente al sentore di asfalto, il malbec rappresenta una botta di vita per le papille ma, volendo, di vini tendenzialmente bevibili ce n’è.
A proposito di bevibilità, che ci beviamo per festeggiare il nuovo Papa?
Eccovi le proposte del nostro editor Alessio Pietrobattista
(un cognome, una garanzia) per un’occasione tanto speciale:
Dom Perignon: Perchè? Perchè sì, in un festeggiamento ci sta sempre bene, inutile aggiungere altro.
E’ scontato?
Magari lo fosse davvero, ne comprerei di più.
Per un brindisi di prestigio, di lunga vita e mai in tono… dimesso.
Clos Des Papes Chateauneuf Du Pape – Paul Avril: il nome dice tutto.
Avignone fa parte della storia della chiesa e Parigi è valsa davvero una messa.
Piace a parecchi, soprattutto se hanno le stelle e le strisce, con punteggi faraonici.
Speriamo venga ben valutato Oltreoceano anche Papa Francesco.
Beaune Grèves Vigne de l’Enfant Jésus – Bouchard: perchè il “capo” in fondo è sempre lui e il Papa ne farà le veci terrene. Pinot Noir di lunga vita: ostico, scuro e spigoloso in gioventù ma di grande, grandissima classe nella maturità. Pur rimanendo di un caratterino niente male.
Malbec – Escorihuela Gascon: non che ci capisca molto, anzi, però un vino argentino doveva trovar posto.
E non c’è nulla di più argentino e allo stesso tempo internazionale del Malbec,
capace di buoni vini e inenarrabili ciofeche da supermercato.
Piace al mio amico Andrea e di lui mi fido.
Vin Santo: quale?
Beh, di primo acchito ti vien voglia di Avignonesi, denso,
dolcissimo e capace di asfaltare tutto ciò che è passato in precedenza.
Però una divagazione ci starebbe bene, e quindi La Sorpresa di Pacina, Vin Santo-non Vin Santo per una mera questione di grado alcolico.
E in fondo il buon Bergoglio non se l’aspettava nessuno, forse nemmeno lui: più sorpresa di così.
Da: I Nobili della Massetta