sabato 18 maggio 2013

Vini da Meditazione

Vini da meditazione

Nelle guide e fra gli esperti questi vini prendono il nome di vini da meditazione e, per le loro caratteristiche, non devono essere necessariamente abbinati a qualche piatto, ma possono tranquillamente essere bevuti anche da soli. 

Forse il nome più appropriato sarebbe " vini da conversazione " . 
Infatti, si tratta di vini che, non essendo adatti solamente ad accompagnare dei piatti, sono piacevoli da bere di pomeriggio o dopo cena, conversando piacevolmente in compagnia di qualcuno. 
E sono gradevoli perché sono vini appaganti, corposi, dai sapori e dai profumi intensi e complessi.

Come vengono prodotti

I cosiddetti vini da conversazione sono spesso il risultato di piccole produzioni. Inoltre sono il frutto di raccolte e lavori di cantina particolari:

Vendemmie tardive. 

Le uve si raccolgono più tardi rispetto al normale tempo di vendemmia. 
Questo provoca quello che i tecnici chiamano una sovra maturazione dell‘uva. 
Aumenta la concentrazione zuccherina e il vino che se ne ricava è molto alcolico e, spesso, anche dolce.
Appassimento delle uve sulla vite stessa o una volta raccolte. 

Anche in questo caso l‘uva appassita ha meno acqua e più concentrazione di zuccheri. 
Il vino è quindi spesso dolce, con alta gradazione e sapori e profumi intensi.
Ammuffimento delle uve per mezzo di muffe nobili. In alcune zone con condizioni climatiche particolari si lasciano appassire le uve fino a che non vengono attaccate da una muffa, la Botrytis cinerea. 

Quindi, rispetto ai passiti e alle vendemmie tardive, questo tipo di vini ha in più gli aromi aggiunti dalla muffa.
Aggiunta di alcol o sostanze aromatizzanti al vino. Si tratta dei cosiddetti vini liquorosi come il Marsala o aromatizzati come il Vermut.
Vendemmie effettuate in condizioni particolari come nel caso degli Ice Wine's, per i quali l‘uva viene vendemmiata sotto la neve o quando la temperatura è molto sotto zero. In questo caso l‘uva viene colta ghiacciata e spremuta in modo molto soffice per non scaldarla. 

Il vino ha cosi caratteristiche da vera e propria spremuta d‘uva, con una concentrazione di profumi di frutta e sapori di solito assenti nei vini tradizionali.
Alla famiglia dei vini da conversazione appartiene anche un‘altra classe di vini. 

Si tratta dei vini secchi, generalmente rossi, molto alcolici e corposi densi e molto aromatici.

Le caratteristiche fondamentali

Il colore dei vini da conversazione può variare dal giallo dorato all‘ambrato, dal rosso rubino intenso al granato. 

I profumi sono sempre molto ricchi e complessi. 
Nei vini bianchi dolci, specie nei passiti, nei muffati e nelle vendemmie tardive, si sentono profumi che ricordano moltissimo gli agrumi, la confettura di albicocca e l‘uva sultanina. In quelli sempre dolci, ma rossi, come il Recioto della Valpolicella, i profumi sono invece più di frutta candita, fragola, spezie dolci come la cannella. 
I grandi rossi secchi da bere anche fuori pasto come un Barolo o l‘Amarone, hanno profumi complessi, di spezie, di muschio, di tabacco. 
E il gusto? 
Nel caso dei vini dolci è appunto dolce, morbido, vellutato e rimane a lungo in bocca. 
Nel caso dei vini secchi da conversazione si sente in bocca una grande sensazione di calore data dall'alcol. Si sente anche una forte concentrazione di frutta molto matura. 
Questi vini hanno sempre più di 13 gradi.
Quelli dolci si servono freschi. Più sono dolci e più vanno serviti freddi. 

Ma attenzione a non servirli troppo freddi. 
Ne limiteremmo la qualità olfattiva. 
Quelli secchi hanno bisogno di temperature di servizio più elevate, diciamo tra i 18 e i 20 gradi.

Il loro ruolo e il prezzo

Liberiamoli dalla rigida collocazione di vini esclusivamente da dessert. 

Ne ridurremmo le occasioni e le possibilità di godere delle loro qualità. 
Non solo con i dolci, quindi, ma anche come preziose eccezioni che allietano un pomeriggio o un dopo cena.
Questi vini possiedono un‘ultima importante caratteristica.

 Sono spesso rari e costosi. 
Per quale motivo? 
Perché innanzitutto sono quasi sempre il prodotto di una passione del vignaiolo che fa soprattutto altri vini. 
Però, per pura passione, capita che decida di riservare le proprie cure alla produzione una piccola quantità di vino speciale. 
Non tanto perché ci guadagna, ma perché animato dalla tradizione e dal proprio piacere personale. 
I vini da conversazione sono " oggetti d‘arte " , risultato di lavorazioni artigianali costose e faticose. 
Per questo il loro prezzo è spesso alto. 
Non dimentichiamo però che, come i liquori, questi vini si
bevono in piccole quantità e una bottiglia può soddisfare molti assaggi. 

Sono anche un ottimo investimento e in più racchiudono storie affascinanti e belle da raccontare.

Da: I Nobili della Massetta