lunedì 5 marzo 2012

Liquore alla camomilla



Liquore alla camomilla:

Mettere in un bottiglione di vetro con chiusura ermetica 
  • 2 manciate di fiori di camomilla
  • 1 manciata di malva  
  • 1 litro di alcool a 95°

Chiudere bene e lasciare riposare per 40 giorni mescolando bene ogni giorno. Quando sono passati 40 giorni preparare uno sciroppo con Litri 0.700  di acqua e g. 400 di zucchero, portarlo a bollore e da freddo versarlo nel bottiglione. 

Dopo 10 giorni filtrare e imbottigliare. 
E' un ottimo liquore che predispone ad un riposo serale davvero profondo.


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Maria, Giuseppe e il piccolo Gesù stavano scappando verso l’Egitto nel tentativo di fuggire dalle guardie di Erode che per paura di essere spodestato aveva dato l’ordine di uccidere tutti i neonati del regno. La Madonna era molto stanca e spossata dal gran caldo, quando la Sacra Famiglia si fermò presso una piccola oasi per bere.
Fu allora che il Bambinello con un cenno del capo ‘ordinò’ ai piccoli fiori di camomilla che sorgevano vicino al laghetto, di bagnare l’acqua che la madre stava per bere, in modo che ne fosse rinfrescata, calmata e corroborata. Gesù poi benedisse la pianticella che da allora fu il rimedio ideale per le mamme nervose o che non riescono a dormire, soprannominata, perciò, ‘l’erba del buon sonno’.
La camomilla, così battezzata per il suo profumo che ricorda vagamente quello della mela, divenne ben presto simbolo di forza e calma, fondamentali per vincere le avversità: per questo, probabilmente, ne sono state rinvenute tracce nella mummia del faraone Ramsete II. Nell’antico Egitto, d’altronde, era già nota come medicina per la malaria ed era stata consacrata al dio del sole, Ra.
I Greci consideravano la camomilla la panacea di tutti i mali, e la chiamavano “la pianta del male sottile” ad indicarne le sue evidenti doti di tranquillante, mentre nel Medioevo veniva piantata nei giardini accanto alle piante malate per rinvigorirle e con lo stesso scopo ne erano infilati sacchetti nei vasi di fiori.
Ma oltre a proteggere piante e fiori, si credeva allora che la camomilla fosse in grado anche di tenere lontano ogni male: perciò se ne bruciava un po’ ogni tanto nel camino di casa, se ne appendeva un ciuffetto alle culle dei neonati, vi si preparava un’acqua con cui si aspergevano le giovani donne e addirittura, in caso di patologia grave, se ne cospargeva l’intero pavimento della stanza del malato.
La cosa importante era, però che fosse raccolta prima della notta di San Giovanni, per evitare che le streghe vi facessero la pipì sopra, sorte che aveva in comune con tutte le altre erbe considerate magiche, talmente magiche che addirittura qualcuno arrivò a fumarla in sostituzione del tabacco da pipa!
Oltre alle ben note funzioni calmanti, la camomilla è ottima contro gli spasmi e contro i dolori, per così dire, femminili, è un potente antinfiammatorio, vermifugo, analgesico, battericida, cicatrizzante e addirittura digestivo. Capace di curare lo stress, l’allergia e il mal di testa, si somministra anche per il mal di pancia e la diarrea e addirittura anticamente veniva usata come cura della poliomielite.
In bagno i fiori di camomilla si trovano praticamente dappertutto: nello shampoo con qualità schiarente, nel bagno schiuma, nei saponi, nei tonici per la pelle, negli impacchi per gli occhi e negli unguenti lenitivi; in cucina inizia a essere utilizzata nei biscotti e addirittura nei gelati e nei semifreddi, ma se volete beneficiare al massimo delle sue qualità provate a lasciare 100 g di fiori in infusione per almeno due giorni in 1 l di buon vino bianco secco. Un bicchierino di questo preparato dopo ogni pasto e camperete sani, e soprattutto calmi e rilassati, per cent’anni.