Da: I Nobili della Massetta
Iniziamo dunque il percorso che attraverso una serie di valutazioni,
essenzialmente rispondenti alle nostre capacità sensoriali ci porterà
a conoscere un po' meglio questo nostro straordinario prodotto;
IL VINO.
PRIMO PASSO; L'ESAME VISIVO:
L’apertura di un vino è un rito.
PRIMO PASSO; L'ESAME VISIVO:
L’apertura di un vino è un rito.
La bottiglia, conservata orizzontalmente perché il vino possa lambire il sughero,
viene presa in mano.
viene presa in mano.
La rimozione del tappo va effettuata tenendo la bottiglia almeno a 45 gradi,
effettuando un taglio intorno al cercine della bottiglia e
rimuovendo il tappo senza fare rumore.
rimuovendo il tappo senza fare rumore.
Va annusato il tappo per capire se le muffe del sughero hanno guastato il vino
(c.d. “sapore di tappo”, in presenza della quale si può esigere
l’immediata sostituzione del vino).
l’immediata sostituzione del vino).
Va preparato quindi un decanter in cui versare il vino allo scopo di filtrarlo e
farlo decantare
farlo decantare
(ovvero: consentirgli di liberare tutte le essenze)
mantenendo il collo della bottiglia sopra la fiamma di una candela accesa:
in questo modo è possibile versare il vino nel decanter fermando il flusso
non appena la luce della candela evidenzi il passaggio di eventuali residui.
Si versa poi una moderata quantità di vino nel calice (adatto al tipo di vino),
tenendolo alla base:
tenendolo alla base:
in questo modo è possibile evitare il surriscaldamento del vino che potrebbe alterare
le proprietà organolettiche del vino.
Si passa poi all’ esame della limpidezza, ovvero l’assenza di particelle in sospensione.
Indica se il vino è stato vinificato bene
(ovvero: se la tecnologia usata ha permesso di produrre un vino non opaco e torbido).
Gli aggettivi da usare per un bianco variano dal cristallino al brillante
(per uno spumante in cui il perlage riflette la luce)
all’ abbastanza limpido per un rosso lungamente invecchiato,
con sedimenti indice di una polimerizzazione che richiede una
decantazione in una caraffa di cristallo.
decantazione in una caraffa di cristallo.
Si analizza poi la trasparenza del vino.
Il passaggio successivo è l’analisi del colore.
Questa viene effettuata mantenendo il bicchiere a 45 gradi su fondo bianco,
analizzando l’unghia del vino: essa mostra una diversa gradazione di colore che indica l’età del vino.
Per un vino bianco le gradazioni sono giallo verdolino-paglierino-ambrato,
indice di un vino che evolve dalla sua giovinezza all'età adulta.
Per un rosso si passa da un rosso porpora-rubino-granata-amarant o.
Ad esempio: un Novello, vino giovanissimo, presenterà una colorazione porpora,
mentre un Brunello tenderà all'amaranto.
Altro passo è l’analisi della struttura del vino,
Altro passo è l’analisi della struttura del vino,
effettuata valutando la reazione del vino al “leggendario”
movimento circolare del bicchiere
movimento circolare del bicchiere
(meglio farlo appoggiando il bicchiere al tavolo per evitare
spiacevoli incidenti e brutte figure).
spiacevoli incidenti e brutte figure).
Da questa analisi si capisce se il vino è leggero come l’acqua, o più pesante/denso.
Dopo che il vino si è placato dal suo movimento,
se ne osservano gli archetti e le lacrime sulle pareti del bicchiere:
esse indicano, se visibili in grande quantità, la presenza importante di alcol nobile
"Glicerina" quindi saremo di fronte ad un vino corposo e consistente,
altrimenti saremo davanti a un vino (leggero).
In un vino spumante invece si valuta la persistenza del perlage,
le bollicine che si formano in seguito al processo di rifermentazione.