giovedì 21 febbraio 2013

Gruppi sanguigni e dieta

Gruppi sanguigni e dieta

“Ogni piccola goccia del nostro sangue è una nostra impronta digitale”.
I quattro gruppi sanguigni come li conosciamo oggi sono il risultato di 40.000 anni di evoluzione della specie umana.
L'uomo, che in origine era esclusivamente cacciatore
(gruppo O), si è evoluto, dapprima (circa 20.000 anni fa) imparando a coltivare la terra e a nutrirsi dei suoi frutti (gruppo A) e successivamente (circa 15.000 - 10.000 anni fa), sulle alture dell'Himalaia, diventando nomade e occupandosi del bestiame (gruppo B)

 Infine, circa 1.000 anni fa, si è formato il gruppo AB, l'unico a non essere l'effetto di un processo evolutivo, ma della mescolanza tra gli abitanti sedentari delle aree caucasiche e i nomadi provenienti dalla Mongolia.
Che cos'è un gruppo sanguigno?
 

Quando l'organismo viene aggredito da un agente patogeno (virus, batteri ecc.), innesca un meccanismo di difesa che aggredisce e neutralizza tali antigeni grazie alla presenza di proteine plasmatiche chiamate anticorpi. 
Sulla superficie dei globuli rossi si possono distinguere due diversi antigeni: l'antigene A e l'antigene B. Allo stesso modo nel plasma possono esistere anticorpi anti-A ed anticorpi anti-B. Entrambi neutralizzano ed uccidono i globuli rossi portatori dell'antigene corrispondente. In base a questa informazione:
  • in un individuo non possono coesistere anticorpi anti-A ed anticorpi anti-B.
  • in un individuo non possono coesistere antigeni eritrocitari di tipo A ed anticorpi anti-A
  • in un individuo non possono coesistere antigeni eritrocitari di tipo B ed anticorpi anti-B

Ogni gruppo sanguigno si caratterizza quindi per la presenza di specifici antigeni e dei corrispondenti anticorpi:
  • il gruppo A contiene antigeni A e anticorpi anti-B
  • il gruppo B contiene antigeni B e anticorpi anti-A
  • il gruppo AB contiene antigeni A, antigeni B e nessuno degli anticorpi plasmatici corrispondenti
  • il gruppo 0 è privo di antigeni ma contiene entrambi gli anticorpi anti-A e anti-B

Di conseguenza:
  • il soggetto portatore del gruppo sanguigno AB è il più fortunato dato che, essendo privo di anticorpi specifici, può ricevere sangue sia da donatori di tipo A, B, AB e 0 (ricevitore universale);
  • discorso contrario per chi ha sangue di tipo 0 che può ricevere soltanto sangue analogo (donatore universale)
  • l'individuo di gruppo A può invece ricevere sangue dai gruppi A e 0; mentre il sangue di tipo B è compatibile soltanto con gruppi B e gruppi 0

Nel caso non si rispettino tali combinazioni gli anticorpi presenti nel plasma (agglutinine) aggrediscono i globuli rossi del sangue trasfuso, neutralizzandoli (reazione di agglutinazione) e formando piccoli grumi che occludono i vasi sanguigni causando danni molto seri all'organismo.
Il gruppo sanguigno di appartenenza viene ereditato dai genitori ed é immutabile dalla nascita alla morte. 

La frequenza di tali gruppi varia in base all'etnia della popolazione: in Inghilterra circa il 40% degli individui è di gruppo A e solo il 10% è di gruppo B; in India il gruppo A è presente nel 27% dei casi ed il gruppo B nel 50%. Il gruppo sanguigno AB è il più raro in Europa.

Ricerche successive agli studi di Landsteiner misero in luce l'esistenza di
altri antigeni di cui è importante tener conto nella pratica delle trasfusioni. 

Tra questi il più importante è il cosiddetto fattore Rh, un antigene scoperto da un gruppo di ricercatori capitanati dallo stesso Landsteiner, intorno al 1940.
La scoperta del fattore Rh fu resa possibile dagli studi condotti su un gruppo di macachi Rhesus, 

da cui derivò il nome Rh.

Nel torrente circolatorio, indipendentemente dal gruppo sanguigno, 

l'antigene Rh può esserci o essere del tutto assente. 
Nel primo caso si parla di Rh positivo (Rh+), 
nel secondo di sangue Rh negativo (Rh-).
GRUPPO SANGUIGNO E ALIMENTAZIONE La storia del genere umano è contrassegnata dalla lotta per la sopravvivenza, o meglio dalla capacità dell'uomo di adattarsi all'ambiente in cui si è trovato a vivere e alla dieta che è stato costretto a seguire. In definitiva, il reale motore dell'evoluzione è stato il cibo e le migrazioni che si sono susseguite per procacciarselo.

Probabilmente la preistoria dell'uomo iniziò in Africa. La vita dei nostri antenati era breve, dure e rozza. Si nutrivano di piante selvatiche, di larve e delle carogne di animali uccisi da altri predatori. Essi infatti più che predatori erano prede di germi e parassiti responsabili di terribili infezioni (molti dei parassiti e dei microrganisimi reperibili in Africa non attivano le risposte del sistema immunitario, pertanto non producono la formazioni di anticorpi, probabilmente perchè i primi uomini con sangue di gruppo 0 possedevano già dalla nascita anticorpi a effetto protettivo).

Quando i nostri antenati iniziarono a spostarsi da un luogo all'altro furono costretti ad adattarsi a un'alimentazione diversa. 

L'ingestione di nuovi cibi modificò profondamente i sistemi digestivo e immunitario. 
Ciò consentì all'uomo non solo di sopravvivere, ma anche di prosperare nel nuovo habitat. 
Questi profondi cambiamenti accompagnano lo sviluppo dei diversi gruppi sanguigni che sembrano fare la loro comparsa in tappe critiche dell'evoluzione:
1. L'ascesa degli esseri umani verso la cima della catena alimentare (l'evoluzione del gruppo sanguigno di tipo 0 ne è l'espressione più completa).
2. Il passaggio da un'alimentazione basata sulla caccia e sulla raccolta di frutta e piante selvatiche a un'alimentazione basata su un'agricoltura rudimentale (comparsa del gruppo sanguigno di tipo A).
3. La fusione delle razze e le migrazioni dall'Africa verso l'Europa, l'Asia e le Americhe ( gruppo sanguigno tipo B).
4. La mescolanza di gruppi disparati (comparsa del gruppo sanguigno di tipo AB).

Ciascuno dei gruppi sanguigni racchiude in sè il messaggio genetico legato alla dieta e al comportamento dei nostri progenitori. Pur avendo alle spalle un lungo cammino, molte caratteristiche ci legano ancora ai primi uomini che hanno popolato la terra.

Tra
sangue e cibo si verifica una reazione chimica che fa parte del nostro bagaglio genetico. 

Può sembrare sorpendente ma, anche se siamo alla fine del ventesimo secolo, il sistema digestivo e quello immunitario conservano ancora una predilezione per i cibi consumati dagli antenati del gruppo sanguigno simile al nostro.

La ragione risiede in proteine chiamate lectine
Queste ultime particolarmente abbondanti nei diversi alimenti, sono dotate di proprietà agglutinanti che si esprimono nel sangue.

Quando mangiamo un alimento contenente lectine incompatibili con il nostro gruppo sanguigno, esse si sistemano in un organo (reni, fegato, cervello, stomaco, eccetera) e iniziano ad agglutinare globuli rossi in quell'area. 

Il 95 per cento delle lectine che assumiamo con gli alimenti viene allontanato senza problemi dall'organismo. 
Il restante 5 per cento, però, riesce a raggiungere il sangue dove innesca una serie di reazioni che portano la distruzione di globuli rossi e bianchi. 
Ma possono anche danneggiare le pareti dello stomaco e intestino, scatenando una violenta infiammazione delle mucose che provoca disturbi del tutto simili a quelli di un'allergia alimentare.

Il segreto è eliminare dalla dieta solo le lectine che sono incompatibili con il nostro gruppo sanguigno. Il glutine, per esempio, cioè la lectina caratteristica del grano e di altri cereali, si può attaccare alla parete dell'intestino provocando un'infiammazione dolorosa: questa reazione, però, avviene solo in presenza di certi gruppi sanguigni soprattutto quello 0.

E’ però importante notare che le stesse lectine che danneggiano un determinato gruppo sanguigno non si attivano a contatto con il sangue di un altro gruppo: non è necessario quindi eliminare tutti gli alimenti che le contengono ma evitare solo ed esclusivamente quelli che contengono le lectine non tollerate dal proprio gruppo sanguigno.

Sulla base delle conoscenze relative alle caratteristiche dei quattro gruppi sanguigni, nei primi anni 50 il medico americano James D’Adamo teorizza il collegamento tra l’insorgere di alcune malattie e le intolleranze alimentari.
Il figlio, Peter D’Adamo, ufficializza negli anni 80 la teoria del padre ed effettua studi ed esperimenti che gli permettono di individuare le categorie di alimenti che interagiscono positivamente o negativamente con i singoli gruppi.
Successivamente, altri studiosi hanno costantemente aggiornato e migliorato la dieta a seguito di nuove scoperte nel campo dell’utilizzo dell’alimentazione come prevenzione di alcune malattie.

Più che di una dieta (nel senso tradizionale), si tratta di un
regime alimentare: non è necessario calcolare le calorie ne pesare gli alimenti poichè perdere peso non è lo scopo ma uno degli effetti di questo nuovo stile nutritivo. La dieta si compone di tre categorie di alimenti per ogni gruppo sanguigno:
-
“alimenti da preferire”, perchè contengono sostanze che favoriscono i processi fisiologici dell’organismo;
-
“alimenti neutri”, che non interferiscono con l’organismo ne positivamente ne negativamente;
-
“alimenti da evitare”, che con le loro caratteristiche possono danneggiare l’organismo.

Naturalmente, ognuno di noi è unico e nonostante l’appartenenza ad un determinato gruppo sanguigno, ha una storia assolutamente personale, che potrebbe essere caratterizzata da malattie o intolleranze che richiedono un alimentazione particolare (es.: diabete, celiachia, ecc): in tal caso, è doveroso integrare le indicazioni di questa dieta con le proprie necessità alimentari ed eliminare eventuali alimenti dannosi per la propria salute nonostante questi risultino positivi o neutri per la categoria di appartenenza.
IL PROGRAMMA PER IL GRUPPO 0: il cacciatore

STORIA:
40.000 anni fa, i primi uomini, avendo a disposizione grandi mandrie di animali, divennero inevitabilmente abili cacciatori. La selvaggina non mancava e pertanto non fù necessario cercare altre fonti di sostentamento fino al periodo delle grandi migrazioni: circa 30.000 anni fa, gli uomini, sempre più numerosi, iniziarono a stabilirsi in zone della terra meno generose in termini di selvaggina e dovettero, come conseguenza di ciò, imparare ad alternare la caccia con la pesca e la raccolta di bacche, noci e radici, diventando gradatamente onnivori.

La proliferazione della specie umana in queste condizioni fu il risultato della somma dell'uso dell'intelletto, per primitivo che fosse, e della notevole resistenza fisica. Quest'ultima era garantita dalle caratteristiche dell'unico gruppo sanguigno presente, il gruppo O, in grado di supportare la digestione di grandi quantità di proteine animali e particolarmente attivo contro i microrganismi provenienti dal cibo (quest'uomo non doveva difendersi dalle infezioni trasmesse dai propri simili in quanto viveva solitario o, al massimo in piccoli gruppi). Inoltre era un uomo abituato a grandi sforzi fisici, necessari per portare a termine estenuanti battute di caccia.

Queste caratteristiche si ritrovano oggi negli appartenenti al gruppo O,
caratterizzati da un apparato digerente robusto e da un sistema immunitario particolarmente attivo contro le infezioni contraibili attraverso il cibo, ma debole contro quelle virali. Il loro sistema immunitario inoltre pecca di fragilità di fronte a radicali cambiamenti di alimentazione, favorendo l'insorgenza di allergie e malattie autoimmuni. I soggetti che soffrono di intolleranze alimentari potrebbero in buona parte risolvere il problema evitando alimenti a base di frumento, poichè le lectine del glutine provocano, negli appartenenti al gruppo O, una forte reazione immunitaria.

L'attività fisica è fondamentale per gli eredi dei primi cacciatori: i loro muscoli sono strutturati per un utilizzo rapido e massiccio di energia ma le mutate condizioni della vita moderna non consentono a queste persone di bruciare una grande quantità di calorie se non attraverso un'intensa attività sportiva. Viste le caratteristiche dei loro predecessori, gli sport consigliati sono quelli che richiedono forza, resistenza e abilità, come l'atletica, il tennis, la lotta e lo sci di fondo.

Il gruppo 0 (cioè senza alcun antigene sulla membrana dei globuli rossi) preferisce una dieta ricca di proteine animali e un programma di attività fisica intensa. Il suo sistema digestivo appartiene al filo genetico più antico: l'uomo primitivo cacciatore e predatore.
E' in grado di tollerare bene un leggero stato di
chetosi, cioè un'alterazione del metabolismo in cui una certa quota di proteine e grassi riesce ad essere demolita solo fino a un certo limite, oltre il quale si formano sostanze dette corpi chetonici: questi ultimi, se negli altri gruppi producono disturbi alla funzionalità epatica, nel gruppo 0, entro certi gradi, possono essere utilizzati da cervello cuore e muscoli come energia alternativa al glucosio. Il soggetto 0 è quindi disponibile a una dieta ricca di carne, anche se dovrà comunque limitarne il consumo a quelle magre per non caricarsi di grassi saturi e alterare la parete delle arterie.
Non tollera invece i prodotti caseari e cereali, ai quali il suo sistema digestivo non si è ancora completamente adattato.
La perdita di peso per il gruppo 0 Il tipo 0 deve limitare il consumo di cereali e di legumi. Il maggior responsabile del suo aumento di peso è il glutine contenuto nel germe di grano e, più in generale, nei prodotti a base di frumento. Le lectine del glutine inibiscono l'attività dell'insulina e impediscono all'organismo di utilizzare le calorie a scopi energetici. Anche le lectine contenute in certi legumi, come i fagioli di Spagna e le lenticchie, hanno spiccata affinità per il tessuto muscolare rendendolo alcalino e quindi meno adatto ad accumulare energia. Le persone di tipo 0, infatti, se riescono mantenere i propri muscoli in una lieve condizione di acidità mantengono la linea perché solo in quel modo bruceranno rapidamente le calorie introdotte col cibo. Altro elemento comune al gruppo 0 è una tiroide pigra che non riesce a produrre la quantità di ormoni necessaria per far funzionare i processi metabolici a pieno ritmo. Da evitare anche le bevande gasate.
Determinano aumento di peso
  • glutine di frumento e granturco perché interferiscono con l'efficienza dell'insulina e rallentano il metabolismo
  • fagioli di Spagna, fagioli bianchi, lenticchie - alterano l'utilizzazione delle calorie
  • cavolfiore, cavolo bianco e rosso, cavolini di Bruxelles, senape - inibiscono la funzionalità tiroidea

Favoriscono la perdita di peso
  • alga marina, pesci e frutti di mare, sale iodato perché contengono iodio per la funzionalità tiroidea
  • fegato per il contenuto di vitamina B attiva il metabolismo
  • carne rossa, verza, spinaci, broccoli perché attivano il metabolismo
Alimenti particolari per il gruppo 0 La carne e il pollame L'organismo del gruppo 0 ha grande bisogno di proteine animali (ma attenzione alle porzioni: non più di 180g a pasto). Digerisce e assimila bene la carne perché lo stomaco produce una buona quantità di acido cloridrico e di ormoni che presiedono alla digestione gastrica. E' bene tuttavia bilanciare l'apporto di proteine con sufficienti quantità di verdura e frutta, altrimenti i succhi gastrici diverrebbero eccessivamente acidi e quindi dannosi per la parete dello stomaco e del duodeno. Da preferire agnello, manzo, vitello Indifferenti anatra, coniglio, pollo, quaglia, tacchino Da evitare maiale, oca, salumi in genere
Il pesce, i crostacei e i frutti di mare
E' un'altra ottima fonte di proteine animali. I pesci provenienti di acque fredde, come lo sgombro, il merluzzo e l'aringa contengono, com'è ormai noto, dei grassi che fluidificano il sangue poiché riducono l'aggregazione piastrinica e la formazione dei trombi. Essi sono inoltre ricchi di iodio e quindi adatti a stimolare la tiroide pigra del gruppo 0. Da evitare aringhe in salamoia, polpo, caviale, salmone affumicato
Il latte, i latticini e le uova
Dev'essere drasticamente limitato il loro consumo, perché il gruppo 0 non riesce a sottoporli a metabolismo adeguato. Non si tratta della più nota allergia alimentare poiché quest'ultima non è causata da problemi digestivi bensì da una reazione dell'intero sistema immunitario che produce anticorpi specifici contro il latte e derivati. E' invece un'intolleranza alimentare che coinvolge solo l'apparato digerente, favorendo disturbi meno massivi. Si possono mangiare anche 4 o 5 uova alla settimana ma solo piccole quantità di latticini. Indifferenti burro, fiocchi di latte, formaggio di capra, latte e formaggi di soia, mozzarella Da evitare tutti gli altri formaggi compreso lo yogurt. Gli olii e i grassi Da evitare solo l'olio di arachide e di mais semi e frutta secca sono una buona fonte di proteine. Da evitare soltanto gli arachidi e i pistacchi. I legumi I soggetti di tipo 0 non sono in grado di metabolizzare in maniera adeguata alcuni tipi di legumi; tutto ciò comporta la riduzione dell'acidità e della funzionalità del loro tessuto muscolare. Da preferire fagiolini con l'occhio Indifferenti ceci, fagioli cannellini, fagioli rossi, fave, piselli, fagiolini Da evitare fagioli bianchi e di Spagna, lenticchie I cereali Il gruppo 0 non tollera affatto i prodotti a base di farina di frumento, poiché contengono alcune lectine che reagiscono sia con i componenti del sangue che col sistema digestivo, interferendo con il corretto assorbimento. Il frumento è il primo responsabile dell'aumento di peso dei soggetti di gruppo 0. Da evitare anche il cuscus. Indifferenti solo la farina di riso, il farro, il grano saraceno, il miglio soffiato, l'orzo e il riso soffiato e brillato, il pane di soia segale e il pane senza glutine, la farina di orzo e di segale (ma non il pane di segale). Gli ortaggi Rivestono un ruolo importante nella dieta del gruppo 0 ma non tutti. Da evitare alcune brassinacee come il cavolo cappuccio, i cavolini di Bruxelles, il cavolfiore e la senape perché possono inibire la tiroide; alcune solanacee come la melanzana e la patata, perché possono provocare disturbi articolari perché le loro lectine tendono a depositarsi a livello delle articolazioni. Il mais tende a favorire l'obesità e il diabete interferendo con l'attività insulinica. La frutta fresca La varietà della frutta benefica per il gruppo 0 è molto alta. Da preferire le prugne secche e fresche e i fichi perché tendono ad abbassare l'acidità del tratto digestivo evitando al gruppo 0, tendente all'iperacidità, la formazione di gastriti e ulcere. Anche il melone è alcalino ma è bene consumarlo con moderazione perché contiene funghi microscopici poco tollerato nel gruppo 0. Da evitare (o moderare) le arance i mandarini e le fragole, la noce di cocco, l'avocado perché sono molto acidi. Anche il pompelmo è acido ma può essere consumato con moderazione perché durante i processi digestivi si comporta come un prodotto alcalino. Le spezie Scegliendo le spezie giuste è possibile aumentale l'efficienza dei sistemi digestivo e immunitario. Da preferire il prezzemolo, il pepe di Cayenna e il curry perché stimolano la circolazione del tratto digestivo. Le alghe sono fonte di fucosio, atto a proteggere lo stomaco; stimolano inoltre il metabolismo contribuendo alla perdita di peso. Da evitare il pepe bianco e nero e l'aceto perché irritano la parete gastrica.

IL PROGRAMMA PER IL GRUPPO A: il contadino


STORIA:
il gruppo A apparve 20.000 anni fa, come risultato dell'adattamento dell'uomo cacciatore alla necessità di trovare nuove fonti di sostentamento a causa dello scarseggiare della selvaggina.
Alcuni uomini impararono prima a cibarsi di frutti selvatici e poi a coltivare la terra, trasformandosi da carnivori a vegetariani; inoltre, divenuti sedentari, si organizzarono in comunità sempre più numerose, esponendosi a un rischio maggiore di contrarre malattie trasmissibili dai propri simili.

Si trattò di
un enorme cambiamento al quale questi uomini non sarebbero sopravvissuti senza un adeguamento delle proprie caratteristiche fisiche: il processo evolutivo innescato selezionò esemplari capaci di sfruttare al meglio i nutrienti dei vegetali e di difendersi efficacemente contro le infezioni da contagio. Tutto questo non sarebbe potuto succedere senza una mutazione delle caratteristiche del sangue (che svolge un ruolo fondamentale per il buon funzionamento dell'apparato digerente e del sistema immunitario - vedi sezione "Gruppi sanguigni e alimentazione"), generando un nuovo gruppo sanguigno: il gruppo A.Gli appartenenti al gruppo A hanno ereditato dai propri predecessori una scarsa tolleranza delle proteine di origine animale e un sistema immunitario efficace contro le infezioni virali e resistente ai cambiamenti ma debole verso le malattie di tipo batterico (es.: bronchite) e poco attento nei confronti delle cellule tumorali che non riconosce immediatamente come nemiche.
Anche le esigenze fisiche del nuovo uomo cambiarono: mentre l'uomo cacciatore necessitava di grande forza e resistenza fisica per portare a termine con successo estenuanti battute di caccia, l'uomo contadino svolgeva attività che richiedevano soprattutto pazienza, resistenza e spirito di solidarietà. Tutto questo si può ritrovare oggi nella tipica insofferenza degli appartenenti al gruppo A verso ogni tipo di situazione stressante. Per questo motivo, gli eredi dei primi uomini contadini dovrebbero scegliere attività fisiche che prediligano costanza, resistenza e concentrazione, come le arti marziali e lo yoga che favoriscono il rilassamento, ma anche stretching, ciclismo e nuoto.
Caratteristiche del tipo A
Le persone di tipo A (in possesso, cioè, dell'antigene A sulla membrana dei globuli rossi) ricevono maggiori effetti benefici svolgendo una dieta vegetariana, in particolare con cibi naturali e freschi. Appartiene al filo genetico dei primi stanziamenti agricoli e dell'addomesticamento degli animali.

Potremmo così riassumere il profilo del tipo A
  • è il primo vegetariano: necessita di un'alimentazione contadina per restare in linea e conservare energia.
  • ha un apparato digerente sensibile
  • ha un sistema immunitario troppo tollerante e poco vigile
  • di adatta bene a condizioni ambientali e dietetiche stabili
  • reagisce bene allo stress praticando attività rilassanti

Il tipo A
è predisposto ai disturbi dell'apparato cardiovascolare e all'iperglicemia, a causa di una minore attività dell'insulina pancreatica. Dopo aver assunto cibi inadatti (carne rossa), il suo apparato renale svolge una minore attività emuntoria con ritenzione di liquidi, il suo apparato digerente ha un processo digestivo più lento e in generale si sente intorpidito e stanco. Il gruppo A, al contrario del gruppo 0, soffre in particolare di una minore acidità nella cavità gastrica che non permette una totale demolizione delle proteine della carne. Anche i latticini rallentano il suo metabolismo e poiché sono ricchi di grassi saturi, si rivelano un pericolo per la parete delle arterie.Il frumento è considerato ambivalente: se ingerito in eccessiva quantità provoca un'acidità eccessiva a livello dei muscoli determinando un maggiore affaticamento (al contrario del gruppo 0 ove i muscoli tendono a funzionare meglio se mantenuti in leggera condizione di acidosi) Nel gruppo A determinano l'aumento di peso
  • carne perché viene digerita male e favorisce accumulo di grassi e tossine
  • latte e latticini perché rallentano il metabolismo delle altre sostanze nutritive
  • fagioli di spagna e di lima perché interferiscono con gli enzimi digestivi e rallentano il metabolismo
  • il frumento in eccesso perché inibisce l'attività dell'insulina e ostacola l'utilizzazione delle calorie

favoriscono la perdita di peso
  • oli vegetali perché rendono la digestione più efficiente e prevengono la ritenzione di liquidi
  • alimenti a base di soia perché rendono la digestione più efficiente e vengono metabolizzati rapidamente
  • gli ortaggi perché vengono metabolizzati rapidamente e aumentano la motilità intestinale
  • l'ananas perché aumenta l'utilizzazione delle calorie e la motilità intestinale

Alimenti particolari e gruppo A La carne e pollame
Per raggiungere i maggiori benefici, il tipo A dovrebbe eliminare tutti i tipi di carne dalla dieta; tuttavia basta aumentare il consumo di pesce e preferire la carne più magra come il pollo e il tacchino al forno o alla griglia. Stare alla larga dagli insaccati perché contengono i nitriti, mal tollerati dal tipo A in possesso di succhi gastrici poco acidi.
Evitare agnello anatra coniglio cuore fegato maiale manzo oca salumi vitelloIndifferenti pollo, tacchinoIl pesce i crostacei
Il tipo A può assumere il pesce in modiche quantità tre o quattro volte la settimana ma deve evitare alcuni pesci come la sogliola perché contiene lectine che possono irritare il suo sistema digestivo.
Da preferire cernia, merluzzo, ombrina, salmone, sardine, sgombro, trotaIndifferenti luccio, palombo, pesce spada, spigola, tonno, trota salmonataMeglio evitare anguilla, aragosta, aringa, calamari, cozze, gamberi, nasello, ostriche, persico-spigola, polpo, sogliola, vongoleIl latte, i latticini e le uova
Il tipo A tollera piccole quantità di formaggi fermentati ma deve evitare prodotti caseari a base di latte intero e limitare il consumo di uova giacché il suo sistema immunitario fabbrica anticorpi diretti contro uno dei principali costituenti del latte intero, la D-galattosamina. Questo zucchero, insieme al fucosio, dà origine all'antigene B il principale nemico del suo sistema immunitario. Se il tipo A soffre di asma bronchiale o di bronchite cronica, le reazioni allergiche tendono ad aggravarsi all'ingestione di latticini.
Da preferire formaggio e latte di soiaIndifferenti gelato allo yogurt, mozzarella magra, ricotta magra, yogurt alla frutta e magroMeglio evitare burro, camembert, emmental, formaggini, formaggio fresco, gelato con il latte intero, gorgonzola, latte intero e scremato, parmigiano provolone.Gli olii e grassi
Il tipo A non necessita di un grande apporto di grassi, al contrario deve limitarli. Al contrario, un cucchiaio d'olio di oliva al giorno sull'insalata o sulla verdura contribuisce a una migliore funzionalità del processo digestivo; è inoltre ricco di acidi grassi mono-insaturi che aiutano a ridurre il colesterolo LDL e innalzano le HDL. Le lectine contenute nell'olio di mais e di semi di arachide, invece, causano problemi digestivi.
I legumi
Il tipo A prospera ingerendo le proteine contenute nei legumi. Tuttavia i fagioli bianchi di Spagna, quelli di Lima, i fagioli rossi e i ceci contengono una lectina che può ridurre la produzione dell'insulina e favorire l'iperglicemia.
I cereali
Il tipo A si adatta bene a una dieta a base di cereali ma deve preferire i prodotti meno raffinati. Il glutine di frumento, in particolare, produce un'eccessiva quantità di acido che potrebbe danneggiare il suo sistema muscolare. In quel caso assumere frutta che genera un aumento di alcalinità.
Da preferire grano saraceno, dolci di riso, pane di soia, farina d'avena di segale di risoIndifferenti crusca di riso e d'avena, fiocchi di mais, farina d'avena di mais e di riso, miglio soffiato, orzo, riso soffiato, pane di farro e di miglio, pane di sola segale e senza glutineDa evitare pane di frumento integrale, pane di segale e altri cereali, farina bianca e di frumento integrale, pasta fresca di grano tenero, pasta di semola di grano duro.Gli ortaggi
Sono
di vitale importanza per il tipo A perché forniscono minerali enzimi e antiossidanti. Meglio però assumerli crudi o cuocerli al vapore o al forno per ridurre più possibile la perdita di quelle sostanze.
Sono tuttavia
raccomandati i broccoli ricchi di antiossidanti; rinvigoriscono il sistema immunitario (particolarmente vulnerabile nel gruppo A) e prevengono le mutazioni cellulari. Consigliati anche il cavolo verde, le carote, la verza, la zucca e gli spinaci; in modo particolare l'aglio che nel tipo A, oltre la fluidificazione del sangue, svolge in modo più puntuale le sue proprietà difensive e antibiotiche. Anche le cipolle bianche contengono un potente antiossidante chiamato quercetina.Da evitare invece i peperoni e le olive fermentate che possono provocare disturbi della digestione gastrica; anche i pomodori, le patate, il cavolo rosso e bianco contengono delle lectine che nel tipo A e B posseggono un potere agglutinante nocivo per l'apparto digerente. In sintesi.Da preferire aglio, bietole, broccoli, carciofi, carote, cavolo rapa e verde, cicoria, cipolle rosse gialle e spagnole, lattuga romana, porro, prezzemolo, rafano, rape, scarola, spinaci, tarassaco, verza, zucca.Indifferenti asparagi, avocado, barbabietole, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cerfoglio, cetrioli, cime di rapanello, cipolle verdi, crescione d'acqua, cumino, coriandolo, finocchi, indivia, altre lattughe, mais, olive verdi, radicchio, rapanelli, rucola, scalogno, sedano, zucchini.Da evitare cavolo bianco cinese e rosso, funghi coltivati, melanzane, olive greche, nere e spagnole, patate bianche, dolci e rosse, peperoncino, peperoni gialli, rossi e verdi, pomodori.La frutta fresca
Il tipo A deve mangiare frutta almeno tre volte al giorno (a meno che non abbia problemi di calorie per sovrappeso). E' tuttavia importante che scelga la frutta più alcalina come i frutti di bosco e le prugne per equilibrare l'azione dei cereali che tendono a rendere i muscoli più acidi. Anche i meloni mielati sono alcalini ma poiché contengono un'elevata quantità di funghi microscopici (le muffe) potrebbero dare problemi digestivi. I frutti tropicali, come il mango e le papaia, contengono un enzima digestivo che non è benefico per il tipo A come lo è per gli altri gruppi. L'ananas è invece un ottimo digestivo.
Assolutamente da evitare sono le arance che irritano lo stomaco del tipo A, povero di succhi acidi, e interferiscono con l'assorbimento dei minerali indispensabili. Il pompelmo invece, pur essendo acido, esplica un'azione benefica perché al termine della digestione tende a divenire alcalino. Anche i limoni, controllando la produzione di muco gastrico, svolge nel tipo A un potere benefico. Per aumentare l'assunzione di vitamina C, potente antiossidante e antitumorale, si può far uso anche di Kiwi.
La lectina contenuta nella banana non è ben tollerata dal tipo A. Per assumere potassio, fare uso di albicocche, fichi e altre varietà di melone.
Da preferire albicocche, ananas, ciliegie, fichi freschi e secchi, limoni, miritlli, more, pompelmo, prugne nere, rosse, verdi e secche, uva sultanina.Indifferenti anguria, avocado, cachi, datteri, fichi d'india, fragole, kiwi, lamponi, melagrana, mele, melone d'inverno, di Spagna e gialletto, pere, pescanoce, pesche, pone, ribes nero e rosso, uva.Da evitare arance, banane, mandarini, mango, melone mielato, noci di cocco, papaia, rabarbaro.I semi e la frutta secca
Semi di zucca, di girasole, mandorle e noci sono alimenti preziosi per il tipo A perché correggono il deficit di proteine dovuto all'eliminazione della carne. Tuttavia essi contengono molte calorie e richiedono un grande lavoro del sistema epatico. Sono quindi da evitare in una dieta atta a perdere peso e in coloro che hanno problemi ipercolesterolemia e insufficienza epatica.
Le bevande
Un bicchiere di vino rosso è un ottimo aiuto per il cuore. Anche il caffè e il tè verde vanno bene (meglio se alternati) perché stimolano la produzione di acido gastrico.
Da preferire Caffè, tè verde, vino rossoIndifferenti vino biancoDa evitare acqua di seltz e di soda, bibite a base di cola, birra, liquori, tè nero anche deteinato.

Il programma per il gruppo B: il nomade

STORIA:
circa 15-10.000 anni fa, nella zona dell'Himalaia, ebbe origine il terzo gruppo sanguigno, il gruppo B. Il clima ostile e il territorio inospitale minacciavano seriamente la sopravvivenza delle popolazioni locali. Questi uomini non potevano procurarsi il cibo con la caccia, per la penuria di selvaggina, ne esclusivamente con l'agricoltura, per l'aridità del terreno. La pastorizia e i prodotti caseari divennero un'importante fonte di sostentamento e la vita nomade fu la conseguenza della ricerca di pascoli per il bestiame.

L'uomo, che in origine non era strutturato per resistere a lunghi periodi di carestia e alle infezioni procurate dal freddo, sopravvisse grazie ad una rapida ma crudele selezione naturale che favorì esemplari straordinariamente resistenti a condizioni di vita estreme.
Come già spiegato, la chiave del successo di ogni processo evolutivo è la capacità di adattamento a nuove risorse alimentari e l'abilità a sconfiggere nuove malattie. Anche in questo caso, le popolazioni nomadi mutarono il proprio organismo in questa direzione: il nuovo gruppo sanguigno presentava un antigene compatibile con le proteine del latte e dei prodotti caseari fermentati, l'apparato digerente era strutturato per assorbire facilmente cibi con caratteristiche differenti tra loro, come carne, cereali e latticini, e accumulare scorte energetiche da utilizzare nei periodi di carestia e, infine, il sistema immunitario risultava estremamente efficiente.

I moderni appartenenti al gruppo B sono particolarmente portati per attività fisiche che richiedono grande resistenza, come jogging, ciclismo e alpinismo e ottengono ottimi risultati in sport estremi come il triathlon.

Il gruppo B, quindi, appartiene al filo genetico dei gruppi umani divenuti
nomadi e pastori, il cui organismo era portato ad adattarsi a sempre nuove culture. E' dotato di caratteristiche uniche e a volte camaleontiche con un sistema immunitario più evoluto e vigile e quindi in grado di resistere ai cambiamenti e alle aggressioni che colpiscono le società più sviluppate, come i disturbi cardiovascolari e tumori. Potremmo così riassumere il profilo del tipo B:
  • ha un apparato digerente efficiente
  • ha un sistema immunitario vigile
  • si adatta bene ai cambiamenti dietetici
  • preferisce il latte e i prodotti caseari
  • reagisce allo stress equilibrando l'attività mentale e fisica
La dieta del gruppo B è quindi molto bilanciata, comprendendo il meglio del regno animale e vegetale. La perdita di peso Per evitare l'aumento di peso il gruppo B deve astenersi dal granoturco, dal grano saraceno etc che interferiscono con l'attività insulinica ostacolando il metabolismo e provocando ipoglicemia. Come il gruppo 0, non tollera la lectina del frumento. La tiroide invece funziona bene e i prodotti caseari sono ben tollerati. Favoriscono l'aumento di peso
  • granoturco, lenticchie, grano saraceno, frumento perché riducono l'attività insulinica
  • arachidi perché riducono l'attività insulinica e la funzionalità epatica
Favoriscono la perdita di peso
  • ortaggi verdi, carne, fegato, uova e latticini perché attivano il metabolismo
Alimenti particolari e gruppo B La carne e il pollame Sembra che la carne bovina rossa sia alla base delle malattie autoimmunitarie e dell'astenia che colpisce il gruppo B. I suoi antenati si adattavano meglio alla carne di pastorizia. Anche la carne di animali più domestici è poco indicata. Da preferire agnello, coniglio, montone Indifferenti fagiano, tacchino, vitello Da evitare manzo, anatra, maiale, oca, pollo, quaglie, salumi in genere Il pesce, i crostacei e i frutti di mare Il pesce è un ottimo alimento per il gruppo B, specie di acque fredde e profonde (merluzzo, salmone etc) ricchi com'è noto di oli polinsaturi atti a proteggere le arterie e ad abbassare il livelli di colesterolo nel sangue. Granchi, aragosta e frutti di mare sono invece sconsigliati perché contengono lectine dannose per il gruppo B. Fanno parte dei cibi vietati, ad esempio, nella Bibbia che rispecchia l'antica cultura nomade; i divieti antichi riflettono quasi sempre motivi d'igiene alimentare. Da evitare acciughe, anguilla, aragosta, cozze, gamberi, granchi, lumache, ostriche, polpo, rane, spigola, salmone affumicato, vongole. Gli olii e i grassi Sono da evitare l'olio di rachide, di girasole, di sesamo e di mais perché contengono lectine dannose al gruppo B. I legumi Da evitare i ceci, i fagioli con l'occhio e le lenticchie perché contengono lectine che interferiscono con l'attività insulinica del gruppo B. I cereali e i prodotti da forno Sono ben tollerati, ad eccezione del frumento che contiene una lectina che si attacca ai recettori dell'insulina presenti sulle cellule adipose. Da evitare anche pane di cerali misti, di frumento integrale e di soia. Indifferente il pane di segale, di farro e di altri cereali. Gli ortaggi Il gruppo B può usare una grande quantità di ortaggi eccetto i pomodori che contengono una lectina mal tollerata dalla parete gastrica; il mais, le cui lectine interferiscono con l'efficienza dell'insulina e quindi alterano il metabolismo dei carboidrati e le olive che contengono dei funghi microscopici potenzialmente responsabili per i gruppo B di reazioni allergiche. Da limitare anche i carciofi, i ravanelli, la zucca. Poiché il gruppo B tende ad essere più vulnerabile per le infezioni virali e le malattie autoimmunitarie, è necessario che privilegi molto le verdure a foglia verde, ricche di magnesio, un minerale che aiuta l'organismo a combattere l'affaticamento e quindi a salvaguardare le difese immunitarie. La frutta fresca Da evitare solo l'avocado, i cachi, i fichi d'india, la noce di cocco. La frutta secca Alcune specie come i semi di arachide, i pistacchi e i pinoli sono da evitare perché contengono lectine dannose al gruppo B.

Il programma per il gruppo AB: l'uomo dell'era moderna
STORIA: il gruppo AB è ancora oggi il più raro. E' l'ultima trasformazione del sangue umano e, piuttosto che da un'esigenza evolutiva, ebbe origine circa 1.000 anni fa nella zona del Caucaso dalla mescolanza tra le popolazioni nomadi, prevalentemente di gruppo B, e quelle stanziali, prevalentemente di gruppo A.

Il gruppo AB è una miscela tra i due gruppi "genitori" e questa eredità può essere in acluni casi un punto di forza e in altri un grande limite. Presenta entrambi gli antigeni A e B e pertanto non può sviluppare anticorpi A o B: questo lo protegge dalle malattie autoimmuni poiché il sistema immunitario non è indotto ad attaccare parti del proprio organismo.
Lo svantaggio è la tendenza a non attivarsi nemmeno in presenza di cellule mutanti del proprio sistema, esponendosi maggiormente ai tumori. Le sue caratteristiche immunitarie lo hanno protetto durante le grandi epidemie medievali, come il tifo e la peste. E' invece maggiormente soggetto alle infezioni batteriche delle vie respiratorie, alle infezioni da Candida e ai parassiti intestinali, mentre risulta ben protetto dai virus del raffreddore.
Ha un apparato digerente piuttosto sensibile, in grado di tollerare solo i cibi vantaggiosi per entrambi i gruppi A e B, con debite eccezioni come i pomodori e le lectine del frumento che però, in dosi eccessive, possono causare aumento di peso.

Dal punto di vista dell'attività sportiva, gli appartenenti a questo gruppo sono quelli che maggiormente rispecchiano le caratteristiche dell'era moderna: lo sport non è fondamentale ma comunque vantaggioso e pertanto dovrebbero prediligere attività rilassanti come il nuoto, il golf, lo yoga e le lunghe passeggiate.

Il gruppo AB è relativamente giovane, raro e anche biologicamente complesso. Ha fatto la sua comparsa meno di mille anni fa ed è posseduto solo dal 2-5 per cento della popolazione. In linea di massima, la maggior parte dei cibi dannosi per il gruppo A o B sono dannosi anche per il gruppo AB con qualche eccezione.
La perdita di peso La contemporanea presenza dei due antigeni A e B crea alcuni problemi. La predisposizione genetica a consumare la carne (caratteristica del gruppo B), resta insoddisfatta nel gruppo AB poiché le cellule del suo stomaco secernono, come nel gruppo A, scarse quantità di acido cloridrico e di ormoni ad esso collegati: una condizione che rende difficile la digestione della carne. Per una diminuzione di peso, il gruppo AB deve quindi ridurre drasticamente il consumo di carne. Anche il consumo dei fagioli di Spagna e di Lima, del granoturco, del grano saraceno o dei semi di sesamo devono essere evitati, come nel gruppo B, poiché limitano l'efficienza dell'attività insulinica a favore del metabolismo dei carboidrati. Sebbene il gruppo AB tolleri bene i cibi a base di frumento, deve tuttavia limitarne il consumo perché renderebbe il suo tessuto muscolare troppo acido, mentre il metabolismo del gruppo AB è più efficiente in condizioni alcaline. Favoriscono l'aumento di peso
  • carne rossa, fagioli di Spagna, granoturco, grano saraceno perché i loro grassi vengono scarsamente metabolizzati alterando la flora del tratto intestinale
  • fagioli e di Lima perché limitano l'efficienza dell'attività insulinica per il metabolismo dei carboidrati
  • frumento perché limitano l'efficienza dell'attività insulinica e l'alcalinità muscolare
Favoriscono la diminuzione di peso
  • pesce attiva il metabolismo
  • latte e formaggi perché migliorano la produzione d'insulina
  • ortaggi a foglia verde perché attivano il metabolismo
ananas perché stimola la motilità intestinale Alimenti particolari e gruppo AB Carne e pollame La bassa acidità gastrica non permette di digerirla bene, se non assumendone ridotte quantità e in modo poco frequente. Da preferire,comunque, la carne di agnello di coniglio e di tacchino. Il pesce e i crostacei Sono un'ottima fonte di proteine per il gruppo AB. Da evitare solo le acciughe, l'anguilla, i gamberi, le ostriche, il polpo, la spigola, il salmone affumicato, le vongole. Il latte, i latticini e le uova In questo caso, la componente B assume un ruolo dominante nei confronti della A. Via libera perciò allo yogurt e ai formaggi magri. La componente A, tuttavia, tende a produrre un eccesso di muco responsabile dei disturbi respiratori, di sinusiti e otiti. In presenza di questi problemi e nell'ipercolesterolemia, ridurre il consumo dei prodotti caseari stagionati, del burro e delle uova. Olii e grassi Il gruppo AB deve privilegiare l'olio di oliva per la presenza di grassi monoinsaturi, l'olio di mais, ricco di grassi polinsaturi, solo a crudo; l'olio di arachidi, ricco di grassi saturi che favoriscono il tasso di colesterolo nel sangue, solo nella frittura La frutta secca Da limitarne il consumo perché contiene lectine in grado di ridurre nel gruppo AB l'attività dell'insulina e quindi il metabolismo dei carboidrati I legumi Sono da evitare solo i fagioli di Spagna e di Lima, i ceci, i fagiolini con l'occhio e le fave. I cereali Il gruppo AB tollera bene i cereali. Unico a creare qualche problema è il frumento perché potrebbe favorire l'eccesso di muco, specie in soggetti con problemi del tratto respiratorio, dei seni nasali e dell'orecchio. E' bene, tuttavia, che il gruppo AB limiti il consumo di pasta a una o due volte la settimana. Gli ortaggi Gli ortaggi freschi sono, per il gruppo AB, addirittura essenziali perché riducono il rischio cardiovascolare a cui è sottoposto. E' bene assumerli anche più volte al giorno. Anche i pomodori, mal tollerati in A o in B, non creano problemi. Qualche problema dai carciofi, il mais, i peperoni, le olive nere, i rapanelli. La frutta fresca Il tipo AB deve privilegiare i frutti più alcalini come l'uva, le prugne e i frutti di bosco. Da evitare le arance perché irritanti lo stomaco e quindi in grado di interferire con l'assorbimento di alcuni minerali indispensabili. Il pompelmo e il limone, invece, nel momento della digestione sviluppano un certo grado alcalinità e quindi possono essere assunti senza problemi. La banana produce problemi di assorbimento nel gruppo AB; al suo posto, per una buona fonte di potassio, sono da consumare le albicocche, i fichi e il melone. I succhi e le bevande Il gruppo AB dovrebbe iniziare la giornata bevendo un bicchiere di acqua insaporita col succo di mezzo limone, atto ad eliminare l'eccesso di muco. Altre bevande da preferire sono il succo di carote, di ciliege, di mirtilli, di uva, di papaia. Le spezie Il gruppo AB deve limitare l'assunzione di sale di sodio e l'aceto; evitare il pepe, l'aglio, il curry, il prezzemolo. Le conserve e le salse Da evitare tutti i cibi in salamoia e sottaceto nonché il ketchup che contiene aceto. Gl'infusi e le bevande Il gruppo AB deve stimolare il suo sistema immunitario troppo pigro anche con infusi di alfa alfa, di bardana, di biancospino, di camomilla, di echinacea, di rosa canina. Ottimo il vino rosso per la sua attività sulle arterie in grado di ridurre il rischio cardiovascolare; anche una o due tazzine di caffè perché aumenta l'acidità e quindi la digestione gastrica e contiene i medesimi enzimi presenti nella soia. Per ottenere il massimo dei vantaggi, è consigliabile alternare regolarmente caffè e tè verde.
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Da: Erboristeria Arcobaleno