Due parole: Questa torta è probabilmente il simbolo della pasticceria mantovana.
E' una torta dura e deve il nome alla sua friabilità, le brise (briciole) grandi e piccole che si formano quando viene spezzata per fare le porzioni.
Ingredienti:
Si mescolano le polveri (farine bianca e gialla, mandorle, zucchero), gli aromi, se graditi
(a me piace solo la buccia di limone, non la vaniglia), ed i tuorli d'uovo.
Si aggiungono poi i grassi (strutto e burro) senza fonderli, facendoli solo ammorbidire a temperatura ambiente.
Si amalgama velocemente il tutto, facendone non un impasto omogeneo, ma a piccoli grumi (al massimo 1 cm. e mezzo di diametro), che si faranno cadere a pioggia nello stampo imburrato.
Si deve formare uno strato di un paio di centimetri di spessore (aiutandosi con le mani, ma senza schiacciare i grumi), che andrà infornato a forno caldo fin quando non sarà dorato ed asciutto.
Il naso è un aiuto fondamentale per capire il momento della cottura.
Note: La prima cosa riguarda i grassi impiegati: la tradizione prevede 200 gr. di strutto,
i più delicati 200 gr. di burro.
In questo caso, contrariamente alle mie abitudini, do ragione ai riformatori: lo strutto nei dolci non mi piace molto, preferisco il burro.
E ricorda: la Sbrisolona non si taglia, si spezza.
Da:cucinamantovana
(Lombardia)
E' una torta dura e deve il nome alla sua friabilità, le brise (briciole) grandi e piccole che si formano quando viene spezzata per fare le porzioni.
Ingredienti:
- g. 200 di farina bianca
- g. 200 di farina gialla setacciata fine
- g. 200 di mandorle tritate
- g. 200 di zucchero
- g. 100 di strutto
- g. 100 di burro
- 2 tuorli d'uovo
- scorza di limone grattugiata
- vaniglia.
Si mescolano le polveri (farine bianca e gialla, mandorle, zucchero), gli aromi, se graditi
(a me piace solo la buccia di limone, non la vaniglia), ed i tuorli d'uovo.
Si aggiungono poi i grassi (strutto e burro) senza fonderli, facendoli solo ammorbidire a temperatura ambiente.
Si amalgama velocemente il tutto, facendone non un impasto omogeneo, ma a piccoli grumi (al massimo 1 cm. e mezzo di diametro), che si faranno cadere a pioggia nello stampo imburrato.
Si deve formare uno strato di un paio di centimetri di spessore (aiutandosi con le mani, ma senza schiacciare i grumi), che andrà infornato a forno caldo fin quando non sarà dorato ed asciutto.
Il naso è un aiuto fondamentale per capire il momento della cottura.
Note: La prima cosa riguarda i grassi impiegati: la tradizione prevede 200 gr. di strutto,
i più delicati 200 gr. di burro.
In questo caso, contrariamente alle mie abitudini, do ragione ai riformatori: lo strutto nei dolci non mi piace molto, preferisco il burro.
E ricorda: la Sbrisolona non si taglia, si spezza.
Da:cucinamantovana
(Lombardia)