 Fare una sfoglia sottile come quella delle tagliatelle, ma con un solo uovo e acqua, un poco di olio ed un poco di sale (l’olio nell’impasto fa si che non venga assorbito l’olio di frittura ).
Fare una sfoglia sottile come quella delle tagliatelle, ma con un solo uovo e acqua, un poco di olio ed un poco di sale (l’olio nell’impasto fa si che non venga assorbito l’olio di frittura ).Ripieno : erbette (c’è chi le chiama bietole) lessate in acqua salata e ben scolate e tagliate piccole col coltello, soffritto di cipolla, buccia grattata di limone.
Si riempiono i dischi di pasta (sottili) col ripieno, si piegano in semidischi e si chiudono pressando i bordi con i rebbi di una forchetta. I dischi devono essere grandi quanto un piatto ( si tagli proprio mettendoci sopra un piatto piano) si mangiavano nella nuova Romagna (ex provincia di Pesaro, ora Rimini ) e si trovano ancora in versione minimale in qualche trattoria, ma ho avuto piacere di trovarli come antipasto al gran ristorante Savini nella galleria a Milano
Friggere a 170 gradi circa in olio di semi di girasole (o oliva).La versione NON fritta (cotti sulla piastra)si chiama i Bartlaz.