martedì 2 agosto 2016

Bustrengo 2

Da: Sei di rimini se....

Numero Persone: 8
Tempo di Cottura: 1 ora
Realizzazione: 30 min
Difficoltè: media
Ingredienti:
  •  100 grami di pane grattugiato
  • 120 grammi di farina bianca per dolci
  • 100 grammii di farina gialla
  • 200 ml di miele o 200 grammi di zucchero
  • 3 uova
  • 500 ml di latte
  • 100 grammi di uvetta
  • 100 grammi di fichi secchi
  • buccia di un limone
  • buccia di un’arancia
  • 500 grammi di mele
  • 100 ml di olio extravergine di oliva
  • 1 cucchiaino piccolo di sale








Il Bustrengo è un dolce tipico della zona di Rimini, Cesena,
 Pesaro e San Marino, 
a seconda delle zone la ricetta prende diverse varianti:
si può fare simile al semolino, con il riso o con i fichi.
Analizziamo la versione riminese del dolce.
Impastare insieme farina gialla, farina bianca, il pane grattugiato, 
latte,
le uova sbattute con aggiunta di olio e sale.
Una volta realizzato un composto omogeneo aggiungere le mele 
sbucciate e
tagliate a pezzettini piccoli, integrare anche l’uva passa,
i fichi secchi  spezzettati e

 la scorza grattugiata di limone e arancia.
Ungere una tegame, o ricoprirlo di carta da forno e inserire all’interno l’impasto.
Cuocere per 1 ora in forno a 170° C.
Lasciare raffreddare e servire a fette.
Mauro Rossi: È un dolce tipico della Carpegna, 
del monte Faggiola e delle valli limitrofe.
Sebbene a pochi chilometri da Rimini (circa 50), 
questo dolce è marchigiano e di montagna. 
Da Rimini in un’ora di macchina si va alla sagra del bustrengo.
Daniele Marziali: sono 30 anni che produco il Bustrengo e in 
ogni periodo dell’anno, 
perché gli voglio bene e perché è oramai il 
mio personaggio principale e 
ce l’avrò anche domani a P. Assaggi di Vino sul Ponte di Tiberio!
La mia ricetta me la diede un fornaio di Rimini, 
quello oltre l’Arco di fronte alla chiesa, 
all’epoca si chiamava Forno Europeo … 
e io avevo solo 20 anni e ho lasciato la ricetta così com’era, 
fatto solo di pane raffermo macerato nel latte, zucchero, uova, 
un pochino di strutto, uvetta e mandorle!
Con il nome Bustreng lo trovate dalla Valle del Savio di Cesena 
(che è salato, molto più cremoso e fatto con il formaggio) fino a tutto il Montefeltro 
dove lo troverete con intrusioni abbondanti di riso, 
perché a suo tempo c’erano tante ragazzine, 
adesso bisnonne o forse ancor di più, 
che andavano a far la stagione nelle risaie del nord come mondine e 
tornavano a casa con pochi soldi e molto riso!
Il Bustreng non è di Borghi e nemmeno di Monte Cerignone … 
lì ci fanno solo delle sagre dedicate! 
Io non sono di Saludecio, 
sono solo caduto nelle sue meravigliose campagne 
perché Morciano di Romagna 
non ha territorio e lì proprio a Morciano, 
con tutta la mia famiglia abbiamo acceso il primo Forno Marziali 
che ha macinato pane per oltre 20 anni!
Ma tutta la mia infanzia l’ho fatta a Riccione, dove sono nato! 
E’ logico che è un dolce tipicamente contadino e 
quindi spesso e volentieri in città è meno conosciuto, 
ma oltre a far conferenze anche a Casa Artusi su queste tematiche, 
il mio Bustreng è sempre stato considerato la ricetta riminese!
Poi la versione al Sangiovese è stata una mia assoluta invenzione! 
Come sapete tutti, sono un pagano devotissimo a SanGiovese e 
alla Sacra Patacca! 
Andiamo avanti … 
in tutte le culture contadine il pane non si buttava via! 
Anche i nostri passatelli sono nati così!
Se andate poi in Veneto il Bustreng viene chiamato Pinza o Putana, 
in Lombardia lo chiamano Torta Paesana, 
se passate le Alpi e andate in Francia si chiama Pan Perdu, 
in Inghilterra Bread Pudding, in Sud America Budin de Pan … 
e adesso ditemi che il Bustreng è di Borghi come quando 
un giorno una tipa 
mi disse che lo inventò suo nonno! Fata roba sborona!
[…] Il mio Bustreng non l’ho mai inflazionato e nemmeno tradito, […] 
Ma io i conservanti o un antimuffa dentro non ce li metto nemmeno 
se mi tagliano una gamba! 
E quindi il mio Bustreng vive solo 7 giorni e poi fa la sua sana e 
sacra muffa e poi lo si butta via