Spumante Italiano e Champagne Francese a confronto
Gli spumanti metodo classico e gli champagnes hanno in comune la tecnica di produzione.
Sia in Italia che in Francia, il vino base a cui sono aggiunti lieviti e zuccheri, viene fatto rifermentare in bottiglia.
Ciò che può variare sono i tempi di maturazione del vino: il limite minimo è di 24 mesi.
Se volessimo fare un confronto fra uno spumante e uno champagne ottenuti dalle stesse uve, noteremo delle differenze che sono legate soprattutto all‘ambiente e al terreno.
La prima riguarda il clima: nello Champagne, regione nordorientale della Francia, il posto più a nord per la coltivazione della vite, la temperatura media annua spesso non supera i 10°.
Le uve hanno quindi una acidità molto elevata e una concentrazione zuccherina più naturale più bassa rispetto alle nostre, cosa che può richiedere l‘aggiunta di zucchero per raggiungere la giusta gradazione alcolica.
Inoltre e per la stessa ragione, i vini-base per la produzione dello champagne hanno bisogno di fare la cosiddetta " fermentazione malolattica " che consiste nella trasformazione dell‘acido malico, presente nell‘uva, in acido lattico.
Il malico è un acido che conferisce al vino sensazioni di durezza e che ricorda il gusto della frutta acerba.
L‘acido lattico diminuisce l‘acidità rendendo il vino più morbido e vellutato.
La seconda differenza riguarda il sottosuolo che nell‘area francese di produzione è caratterizzato da una crosta calcarea, detta cret, che conferisce al vino profumi particolari e appporta sostanze minerali.
Potremmo concludere affermando che spumante e champagne sono difficilmente confrontabili perchè ognuno ha le proprie caratteristiche, qualità e personalità che li rendono ugualmente apprezzabili.
Possiamo affermare che dal punto di vista della supremazia, negli ultimi anni, i nostri spumanti Metodo Classico hanno superato più di una volta gli champagnes francesi in molte gare internazionali.
Però c‘è un importante aspetto in cui il prodotto italiano è sempre vincente: il rapporto prezzo qualità.
Personalmente ritengo che un metodo classico Italiano, non abbia nulla da invidiare allo champagne francese, per lo meno a fronte dello stesso tempo di permanenza sui lieviti in bottiglia.
Le differenze stanno soprattutto nella rigidità e nella serietà dei disciplinari di produzione.
In Francia si produce champagne mediante l'ausilio esclusivamente di tre tipi di uva;
Chardonnay, Pinot noir e pinot meunier.
Maggiore è la percentuale di Chardonnay e meggiore è il pregio dello champagne prodotto, sino ad arrivare al 100% di questa uva nei cosiddetti Blanc de Blanc.
Tutte queste uve sono coltivate esclusivamente nella regione dello Champagne.
E' piuttosto difficile bere uno champagne Cattivo!
In Italia per contro, qualsiasi azienda, con l'utilizzo di qualsiasi uva può produrre degli spumanti metodo classico.....a volte anche in zone per nulla vocate....e questo va a svantaggio dei produttori Italiani.
Le zone vocate in Italia sono, il Trentino, la Franciacorta, il Friuli e L'oltrepo pavese.
Da: I Nobili della Massetta
Gli spumanti metodo classico e gli champagnes hanno in comune la tecnica di produzione.
Sia in Italia che in Francia, il vino base a cui sono aggiunti lieviti e zuccheri, viene fatto rifermentare in bottiglia.
Ciò che può variare sono i tempi di maturazione del vino: il limite minimo è di 24 mesi.
Se volessimo fare un confronto fra uno spumante e uno champagne ottenuti dalle stesse uve, noteremo delle differenze che sono legate soprattutto all‘ambiente e al terreno.
La prima riguarda il clima: nello Champagne, regione nordorientale della Francia, il posto più a nord per la coltivazione della vite, la temperatura media annua spesso non supera i 10°.
Le uve hanno quindi una acidità molto elevata e una concentrazione zuccherina più naturale più bassa rispetto alle nostre, cosa che può richiedere l‘aggiunta di zucchero per raggiungere la giusta gradazione alcolica.
Inoltre e per la stessa ragione, i vini-base per la produzione dello champagne hanno bisogno di fare la cosiddetta " fermentazione malolattica " che consiste nella trasformazione dell‘acido malico, presente nell‘uva, in acido lattico.
Il malico è un acido che conferisce al vino sensazioni di durezza e che ricorda il gusto della frutta acerba.
L‘acido lattico diminuisce l‘acidità rendendo il vino più morbido e vellutato.
La seconda differenza riguarda il sottosuolo che nell‘area francese di produzione è caratterizzato da una crosta calcarea, detta cret, che conferisce al vino profumi particolari e appporta sostanze minerali.
Potremmo concludere affermando che spumante e champagne sono difficilmente confrontabili perchè ognuno ha le proprie caratteristiche, qualità e personalità che li rendono ugualmente apprezzabili.
Possiamo affermare che dal punto di vista della supremazia, negli ultimi anni, i nostri spumanti Metodo Classico hanno superato più di una volta gli champagnes francesi in molte gare internazionali.
Però c‘è un importante aspetto in cui il prodotto italiano è sempre vincente: il rapporto prezzo qualità.
Personalmente ritengo che un metodo classico Italiano, non abbia nulla da invidiare allo champagne francese, per lo meno a fronte dello stesso tempo di permanenza sui lieviti in bottiglia.
Le differenze stanno soprattutto nella rigidità e nella serietà dei disciplinari di produzione.
In Francia si produce champagne mediante l'ausilio esclusivamente di tre tipi di uva;
Chardonnay, Pinot noir e pinot meunier.
Maggiore è la percentuale di Chardonnay e meggiore è il pregio dello champagne prodotto, sino ad arrivare al 100% di questa uva nei cosiddetti Blanc de Blanc.
Tutte queste uve sono coltivate esclusivamente nella regione dello Champagne.
E' piuttosto difficile bere uno champagne Cattivo!
In Italia per contro, qualsiasi azienda, con l'utilizzo di qualsiasi uva può produrre degli spumanti metodo classico.....a volte anche in zone per nulla vocate....e questo va a svantaggio dei produttori Italiani.
Le zone vocate in Italia sono, il Trentino, la Franciacorta, il Friuli e L'oltrepo pavese.
Da: I Nobili della Massetta