lunedì 21 gennaio 2013

Vini di Orvieto

PARLIAMO DEI VINI DI ORVIETO:

L'Orvieto è oggi uno dei vini bianchi italiani più conosciuti nel mondo.
uva di Orvieto
 La tradizione vinicola dell'Orvietano ha radici antiche. 
Già gli Etruschi avevano scavato cantine nel masso tufaceo, che caratterizza la città, e nel fresco di queste grotte la fermentazione si completava solo dopo parecchi mesi, lasciando al vino un residuo zuccherino che contribuì a decretarne il successo.

Nel medioevo e nel Rinascimento fu uno dei vini preferiti alla Corte pontificia (Paolo III Farnese ne era particolarmente "ghiotto"); fu lodato da poeti, artisti e uomini insigni, tra cui il Pinturicchio (il quale, quando dipinse in Orvieto, pretese per contratto che gli fornissero "tanto vino quanto fosse riuscito a berne"). Addirittura il vino ha avuto un ruolo significativo nella costruzione del Duomo di Orvieto: i Maestri che lavoravano nella cava di Monte Piso ad estrarre e sbozzare la pietra di travertino ne acquistavano periodicamente delle quantità negli anni tra il 1347 e 1349, insieme alle ciotole e panatelle per berlo; ma ricordi più clamorosi sono quelli dei "rumori" sollevati ad Orvieto come in altre città dalle maestranze per averne gratis delle quantità. Gli orari di lavoro infine prevedevano delle soste a metà mattina e a metà pomeriggio destinate alle bevute del "mistu" 

(forse acqua e vino).

La stessa Opera del Duomo lo elargiva nelle grandi occasioni come il compimento dei lavori importanti o su richiesta del capo maestro. Ma quello che più è interessante è trovarlo espressamente richiesto nei contratti di lavoro. È indicativo quello stipulato da Luca Signorelli nel 1500 per la realizzazione degli affreschi, dove è scritto che l'Opera avrebbe dovuto consegnargli ogni anno 12 some di vino (circa 1.000 litri).

Il cambio del Disciplinare di produzione è avvenuto nel 2010, modificando la base ampelografica, oltre ad inserire una nuova tipologia, Muffa Nobile.

I vini a Denominazione di Origine Controllata "Orvieto" devono essere ottenuti dai seguenti vitigni:

Trebbiano o Procanico e Grechetto: minimo 60%.

Altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Umbria e nella Provincia di Viterbo: massimo 40%.

Tipologie: secco, abboccato, amabile, dolce, superiore, vendemmia tardiva e Muffa Nobile.

I vini a Denominazione di Origine Controllata "Orvietano Rosso" o " Rosso Orvietano" devono essere ottenuti dai vitigni seguenti:

Vitigni principali: - Aleatico, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Canaiolo Rosso, Ciliegiolo, Merlot, Montepulciano, Pinot Nero, Sangiovese, da soli o congiuntamente per almeno il 70%.
Vitigni secondari: Aleatico, Barbera, Cesanese comune, Colorino, Dolcetto da soli o nella misura massima del 30%.

Da: I Nobili della Massetta