lunedì 2 luglio 2018

Variazioni gusti per maionese

Dopo aver fatto la maionese:

http://esmeralda-rosa.blogspot.com/2018/06/maionese-veloce-col-mixer.html

per variarne il gusto, potete aggiungere:

1) una manciata di prezzemolo e una decina di capperi, tritati finemente

2) un cucchiaio Ketchup e uno di salsa Worchester

3) una manciata di foglioline di menta tritate

4) g. 40 di mandorle tritate finemente (in questo caso sostituite il succo di limone con un bicchierino di vermout dolce)

giovedì 28 giugno 2018

Maionese veloce col mixer

Ingredienti:


  • ml. 200  di olio di arachidi 
  • 1 uovo intero
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 o 2 cucchiai di succo di limone o aceto bianco
  • 1 cucchiaino di senape

Preparazione:Procediamo mettendo nel barattolo l'uovo intero, l'olio, il sale e il succo di limone. 
E' importante non rompere l'uovo altrimenti il rischio di insuccesso è alto.
A questo punto va inserito il frullatore ad immersione facendo in modo che l'uovo rimanga dentro la bocca dove stanno le lame .
Una volta arrivati sul fondo si deve azionare il frullatore, che deve essere impostato alla sua massima velocità. 
Si tiene il frullatore sul fondo per i primi 30'' ,
 dopo di che si inizia a sollevarlo lentamente fino ad arrivare quasi alla sua estrazione dalla maionese.
A questo punto si procede alzando e abbassando il frullatore per 4 o 5 volte e la maionese è pronta.
in seguito personalizzarla secondo i propri gusti.
Si può arricchire il suo sapore inserendo ad esempio insieme agli ingredienti iniziale dei peperoncini (raccomando quelli freschi se disponibili), capperi, cetriolini, mela verde, prezzemolo, estragone  etc. etc...... 

Nota: per la riuscita, nei 30'' tenere il mixer fermo in fondo al bicchiere.
si può usare anche l'olio extra vergine.

sabato 23 giugno 2018

Il piombo fuso di San Giovanni

Il piombo fuso di San Giovanni

Una volta, nella notte di San Giovanni Battista, il 24 giugno, le bambine si divertivano a lasciare fuori dalla finestra un recipiente d'acqua in cui avevano versato un po' di piombo fuso. 

La forma che il metallo avrebbe assunto sarebbe stato, all'indomani, rivelatrice del mestiere che il futuro, ipotetico sposo avrebbe svolto.
Dal Web

Il 24 giugno, nella notte di San Giovanni, a Napoli avveniva il famoso scioglimento del "Chiummo" o piombo. Le donne erano solite sciogliere del piombo in un recipiente pieno d’acqua e lasciarlo a riposo per tutta la notte. 

Il piombo fuso a contatto con l’acqua, nel suo indurirsi, assumeva forme inusuali e disparate. Il rito è detto di “molibdomanzia”, ovvero l’arte divinatoria di interpretare le figure formatesi dall’unione di questi elementi: il Piombo (metallo alchemico associato a Saturno) fuso con lo Stagno (metallo associato alla Luna) e riversato in Acqua (la preziosa rugiada raccolta di notte). 

Si credeva infatti che il solidificarsi della sostanza avvenisse secondo leggi occulte e misteriose che avrebbero fatto assumere all'elemento, una forma che potesse essere associata con il mestiere svolto dal futuro marito della ragazza che sperimentava tale mistura. 
Quindi ad esempio, poteva fuoriuscire una scarpa se il marito faceva il calzolaio, oppure un paio di forbici per chi era destinato a diventare un sarto, oppure un martello per un futuro fabbro, e così via. 

Tale pratica pare fosse in uso anche in altre zone d’Italia al posto del piombo, veniva usato l’uovo. Collegata a questa misteriosa usanza è la Chiesa di San Giovanni a Mare, che è stata a lungo al centro di manifestazioni religiose al limite del profano; fino a che venne soppressa, restando l’ultima testimonianza di epoca normanna esistente a Napoli. 
Il rituale alchemico originario è andato perso nel corso dei secoli, così come i suoi effetti misteriosi; ciò che resta oggi è un semplice gioco popolare ricco di fascino.


* Prendi del piombo (ad esempio in ferramenta) fondilo in un barattolo (ad esempio quello dei pomodori vuoto) appena fuso versalo in un altro contenitore che avevi precedentemente riempito d'acqua

*Il procedimento col l'albume è più semplice; basta versarlo in un bicchiere di acqua, 
attendere un po e interpretare la forma che assume. 
A questo punto, buona fortuna!
Dal Web

Usanze del 23/24 Giugno (San Giovanni)

Un’usanza molto diffusa era anche quella della raccolta delle erbe di San Giovanni: si diceva che in questa notte e bagnate dalla rugiada avessero funzioni farmacologiche: in un proverbio romagnolo si dice “la guaza ‘d San Zvàn la guarès ogni malàn” (la rugiada di San Giovanni guarisce tutti i mali). Si riteneva addirittura che chiunque si bagnasse con la rugiada durante questa magica notte si dotava di una barriera in grado di difendere da ogni tipo di corruzione.
Con l’utilizzo di erbe si preparavano talismani con la convinzione che la singolare posizione degli astri concorresse a caricarli di virtù.
Tra le erbe di San Giovanni usate come talismani possiamo menzionare:
− l’iperico dai fiori gialli, da tenersi sul corpo tutta la notte per proteggere dalle sventure, e garantire sonni sereni, o fuori dalle porte per proteggere le famiglie;
− l’artemisia contro il malocchio;
− la ruta per le proprietà curative, e come scaccia diavoli, data la sua forma a croce;
− la menta bagnata dalla rugiada a garanzia della lunga vita;
− la salvia a proteggere dalle creature malvagie;
− la verbena simbolo di pace e prosperità; cara alle streghe, era in grado di guarire dalle malattie;
− il ribes i cui frutti rossi sono chiamati anche bacche di San Giovanni;
− la vinca, utilizzata anch’essa per la preparazione di talismani vegetali;
− la mandragora, una delle piante più pericolose, con la doppia facoltà di sedare ed eccitare data la sua essenza ambivalente, maschio e femmina; molto cara alle streghe, la usavano per preparare narcotici e filtri d’amore;
− il rosmarino che, appeso con iperico e ruta alle porte delle case, teneva lontani diavoli e streghe;
− l’aglio, potentissimo talismano, se raccolto prima del sorgere del sole era particolarmente forte contro la stregoneria;
− l’artemisia, preservava dai fulmini ed era amuleto protettivo contro il malocchio;
− la lavanda, riposta a mazzetti nei cassetti e negli armadi, proteggeva la biancheria e per estensione anche tutta la famiglia;
− la felce, donava capacità divinatorie, forze soprannaturali e sapienza (secondo le credenze il suo fiore si schiude solo la Notte di San Giovanni, resta visibile per un attimo e può essere raccolto solo dopo aver lottato con il diavolo);
− l’erba carlina, che serviva ad impedire il passo malefico della strega; se inchiodata alla porta di casa infatti, costringeva la strega a contarne con esattezza tutti i capolini.
Con queste piante era possibile fare l’”acqua di San Giovanni”; se raccolte nella notte fra il 23 e il 24 giugno, messe in un bacile colmo d’acqua lasciato fuori casa per tutta la notte aveva il potere di aumentare la bellezza, preservare dalle malattie ma nello stesso tempo difendere dal malocchio, l’invidia e le fatture, soprattutto quelle pronunciate contro i bambini.
Il nocino di San Giovanni
“… unguento unguento
mandame alla noce de Benevento
supra acqua et supra vento
et supra omne maltempo “.
Un’altra usanza tradizionale è quella della preparazione del nocino, liquore delle streghe, nella notte di San Giovanni. 
Il noce è il grande ed antico albero di Benevento attorno al quale si riuniscono a convegno le streghe. Le noci vanno colte verdi perchè possono essere trapassate da uno spillone da parte a parte e devono rimanere in infusione nell’alcool fino alla notte di San Lorenzo (10 agosto), poi vanno filtrate, zuccherate, e aromatizzate con droghe e spezie, come la cannella e i chiodi di garofano.

L'acqua di San Giovanni

L'acqua di San Giovanni
Il 24 giugno è la notte di San Giovanni, da sempre considerata una notte magica, che segue il solstizio d’estate quando il sole è al suo apice e imprime forza e vigore alla natura e alle sue creature.
Gli antichi credono che questa notte sia particolarmente magica perché proprio in questa notte “cadde la rugiada degli Dei“, leggenda nata dalla credenza che il solstizio d’estate sia la porta attraverso la quale gli dei facevano passare i nuovi nati sotto forma di rugiada.
San Giovanni Battista (Regno di Erode, fine I secolo a.C. – Macheronte, 35 d.C. circa) fu un asceta fondatore di una comunità battista, venerato da tutte le Chiese cristiane e presente anche nel Corano col nome di Yaḥyā come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto.
Questa festa in onore di San Giovanni è da considerarsi il primo giorno di una nuova stagione e di magia, dove la natura si trova nel suo massimo vigore e splendore, dove la rinascita è forte e bisogna incanalare queste forze per non incorrere in eventi avversi, che si possono manifestare sotto forma di malattie, siccità e tempeste, e che possono rovinare i raccolti.
La leggenda narra che durante questa notte il sole, rappresentato come il fuoco, si sposi con la luna, rappresentata come l’acqua, e da questa credenza nascono i riti dei falò e della rugiada, presenti nella tradizione contadina e popolare.
In questa notte le piante e i fiori vengono influenzati da una particolare forza e per sfruttarle al meglio si può preparare l’acqua di San Giovanni.
Un’altra leggenda narra che durante questa notte magica e ricca di forza, le streghe si riunissero attorno ad un antichissimo albero di noce, e con i frutti di questi alberi stregati, ancora verdi e madidi di rugiada preparassero il nocino, un liquore considerato terapeutico.
Preparare l’acqua di San Giovanni
Per preparare l’acqua di San Giovanni bisogna raccogliere, durante la vigilia del 24 giugno, una misticanza di erbe e fiori che può essere composta da ginestre, papaveri, fiordalisi, petali di rose canine e di rose coltivate, caprifogli, foglie profumatissime dell’erba di santa Maria, menta, iperico (chiamato anche erba di san Giovanni che ha proprietà paragonabili ad alcuni psicofarmaci), mazzi di sambuco, garofanetti, trifoglio, ranuncoli, lavanda, camomilla matricaria, timo, amaranto, basilico, salvia, rosmarino, centinodio, mentuccia, malva e foglie di noce, artemisia (chiamata anche assenzio volgare e dedicata a Diana-Artemide), finocchio selvatico (potente amuleto utile ad affinare l’occhio negli inganni), l’avena (simbolo d’abbondanza che aiuta a fare la scelta giusta).
Al tramonto bisogna immergerle in un bacile d’acqua e lasciarle fuori tutta la notte in modo che la rugiada magica vi si depositi sopra.
La mattina del ventiquattro ci si può lavare il viso e il corpo con questa acqua profumata, in un rito sacro e misterioso tramandato da anni, quest’acqua ha il potere di preservare dalle malattie, scacciare il malocchio e la malasorte. Si possono immergere i bambini che usufruiranno dei benefici delle piante asciate a macerare e ne ricaveranno una pelle profumata e purificata.
Volendo si può anche raccogliere la rugiada magica che si forma durante la notte di San Giovanni e usarla al mattino per purificare viso e corpo, si narra che fosse utile per far ricrescere i capelli, favorisse la fecondità, curasse la pelle ed allontanasse le malattie
La rugiada si può raccogliere in diversi modi, volendo si può anche rotolare sopra l’erba bagnata durante le prime luci dell’alba… ma di solito si usa raccoglierla trascinando una pezza sull’erba che si impregnerà dell’acqua della notte.
Si può anche scavare una piccola buca in cui infilare un contenitore e ricoprirla con un telo impermeavile o un nylon con un foro in prossimità del contenitore, in modo che durante la notte la rugiada si posi sul telo e scivoli dentro al contenitore.
Un’altra usanza della notte di San Giovanni sono i fuochi, accendere un fuoco durante questa notte è un rito propiziatorio e purificante infatti si crede che scaccino i demoni e le streghe e prevengano le malattie.
Danzando intorno al fuoco si scaccino le streghe che volano nel cielo prima di andare al mitico noce di Benevento dove si tiene il loro convegno annuale; si rafforzino con la catena delle mani l’amicizia e la solidarietà; si diventi immuni dalle avversità saltando le braci avanti e indietro.
E poi si crede che i giovani che salteranno le braci del fuoco si sposeranno entro l’anno e saltare in coppia favorisce la nascita di un bimbo.
La cenere dei fuochi di San Giovanni, sparsa nei campi, si pensa che protegga i semi dai parassiti, mentre un tizzone spento di questo fuoco magico protegga la casa dai ladri.
Di: Valeria Bonora

mercoledì 20 giugno 2018

Polpette di zucchine

Ingredienti:

  • kg. di zucchine crude
  • g. 250 circa 3 patate lessate 
  • g. 120 di prosciutto cotto
  • 2 uova
  • g, 60 di parmigiano grattugiato
  • g. 60 di pecorino grattugiato
  • 10 foglie di basilico
  • sale e pepe q.b.
  • pane grattugiato  q.b.
  • olio per friggere (opzione)

Preparazione:
Frullare tutti gli ingredienti (meno il pane e l'olio).
Preparare le polpette e passarle nel pane grattugiato.
Ora le opzioni sono 3.
Friggerle in olio.
Cuocerle al forno.
Cuocerle al microonde.


* sostituire il pecorino con ricotta

giovedì 7 giugno 2018

Una donna felice

Mia madre aveva un sacco di problemi. Non dormiva e si sentiva esausta. Era irritabile, scontrosa e acida. Era sempre malata, finché un giorno, all'improvviso, lei cambiò.

La situazione era uguale, ma lei era diversa.

Un giorno, mio padre le disse:
- tesoro, sono tre mesi che cerco lavoro e non ho trovato niente, vado a prendermi un po ' di birre con gli amici.
Mia madre gli rispose:
- va bene.

Mio fratello le disse:
- mamma, vado male in tutte le materie dell'università...
Mia madre gli rispose:
- ok, ti riprenderai, e se non lo fai, allora ripeti il semestre, ma tu paghi le tasse.

Mia sorella le disse:
- mamma, ho urtato la macchina.
Mia madre le rispose:
- va bene figlia, portala in officina, cerca come pagare e mentre la riparano, muoviti in autobus o in metropolitana.

Sua nuora le disse:
- suocera, verrò a stare qualche mese con voi.
Mia madre le rispose:
- va bene, siediti sul divano e cerca delle coperte nell'armadio.

Tutti a casa di mia madre ci siamo riuniti, preoccupati di vedere queste reazioni. Sospettavamo che fosse andata dal dottore e che le prescrivesse delle pillole di " me ne frega un cazzo" da 1000 mg
Probabilmente sarebbe andata in overdose.

Abbiamo proposto di aiutare mia madre per allontanarla da ogni possibile dipendenza da qualche farmaco anti-Ira.
Ma la sorpresa è stata quando tutti ci siamo riuniti intorno a lei e mia madre ci ha spiegato:

" mi ci è voluto molto tempo per capire che ognuno è responsabile della sua vita, mi ci sono voluti anni per scoprire che la mia angoscia, la mia mortificazione, la mia depressione, il mio coraggio, la mia insonnia e il mio stress, non risolvevano i suoi problemi.

Io non sono responsabile delle azioni altrui, ma sono responsabile delle reazioni che ho espresso.

Sono quindi giunta alla conclusione che il mio dovere per me stessa è mantenere la calma e lasciare che ognuno risolva ciò che gli spetta.

Ho preso corsi di yoga, di meditazione, di miracoli, di sviluppo umano, di igiene mentale, di vibrazione e di programmazione neurolinguistica, e in tutti loro, ho trovato un comune denominatore: alla fine tutti conducono allo stesso punto.

E io posso solo avere un'interferenza su me stessa, voi avete tutte le risorse necessarie per risolvere le vostre vite
Io posso darvi il mio consiglio solo se me lo chiedete e voi potete seguirlo o no.

Quindi, da oggi in poi, io smetto di essere: il ricettacolo delle sue responsabilità, il sacco delle sue colpe, la lavandaia dei suoi rimpianti, l'avvocato dei suoi errori, il muro dei suoi lamenti, la depositaria dei suoi doveri, chi Risolve i vostri problemi o il vostro cerchio di ricambio per soddisfare le vostre responsabilità.
D' ora in poi vi dichiaro tutti adulti indipendenti e autosufficienti.

Da quel giorno la famiglia ha iniziato a funzionare meglio, perché tutti in casa sanno esattamente cosa spetta a loro fare.

Autore:
Una donna felice!!!

tratto da: Sabiduria ancestral Femenina
art: Guillermo Gil Schröder  - creativewilfred