Lavorare farina con uova ed un pizzico di sale,
in ragione di un uovo ogni cento grammi di farina,
fino ad ottenere una pasta abbastanza soda ed elastica.
Far riposare qualche minuto,
poi col mattarello tirare la sfoglia,
e spalmarvi abbondante strutto solido.
Arrotolare la sfoglia su sé stessa facendo in modo che lo strutto resti al centro
(otterrete una specie di grosso cordone);
tagliare il preparato a pezzi di circa una spanna
(attenzione a non fare uscire lo strutto) e farli riposare almeno un’ora al fresco.
Stendere ciascun pezzo in forma di piadina,
cuocerlo in una larga padella o sul testo,
avendo cura di girarlo a metà cottura.
Quando le crescie saranno quasi pronte,
terminare la cottura su una graticola a fuoco basso per far perdere l'unto in eccesso.
Farcire a piacere con salumi o verdure.
La crescia sfogliata ha la tipica forma della piadina,
un disco rotondo dal colore dorato di pochi millimetri di spessore,
rispetto alla quale è arricchita con uova e strutto.
Imbandiva le tavole della corte dei Montefeltro già nel XV sec.
Leggenda narra che il sole sedotto dalla bellezza di Urbino,
un giorno volò tanto in basso da impigliarsi in una delle torri del Palazzo Ducale.
Fu la forma infuocata dell'astro e le scintille d'oro che ne cadevano,
mentre cercava di liberarsi,
ad ispirare una giovane fornaia nel realizzare una focaccia sfogliata,
che per la leggera lievitazione e il desiderio di volare in alto, fu chiamata "crescia".
La crescia sfogliata di Urbino, farcita con prosciutto o verdure,
è ancora oggi un cibo di strada servito nei piccoli chioschi cittadini.
Da:Taccuini Storici
(Marche)
in ragione di un uovo ogni cento grammi di farina,
fino ad ottenere una pasta abbastanza soda ed elastica.
Far riposare qualche minuto,
poi col mattarello tirare la sfoglia,
e spalmarvi abbondante strutto solido.
Arrotolare la sfoglia su sé stessa facendo in modo che lo strutto resti al centro
(otterrete una specie di grosso cordone);
tagliare il preparato a pezzi di circa una spanna
(attenzione a non fare uscire lo strutto) e farli riposare almeno un’ora al fresco.
Stendere ciascun pezzo in forma di piadina,
cuocerlo in una larga padella o sul testo,
avendo cura di girarlo a metà cottura.
Quando le crescie saranno quasi pronte,
terminare la cottura su una graticola a fuoco basso per far perdere l'unto in eccesso.
Farcire a piacere con salumi o verdure.
La crescia sfogliata ha la tipica forma della piadina,
un disco rotondo dal colore dorato di pochi millimetri di spessore,
rispetto alla quale è arricchita con uova e strutto.
Imbandiva le tavole della corte dei Montefeltro già nel XV sec.
Leggenda narra che il sole sedotto dalla bellezza di Urbino,
un giorno volò tanto in basso da impigliarsi in una delle torri del Palazzo Ducale.
Fu la forma infuocata dell'astro e le scintille d'oro che ne cadevano,
mentre cercava di liberarsi,
ad ispirare una giovane fornaia nel realizzare una focaccia sfogliata,
che per la leggera lievitazione e il desiderio di volare in alto, fu chiamata "crescia".
La crescia sfogliata di Urbino, farcita con prosciutto o verdure,
è ancora oggi un cibo di strada servito nei piccoli chioschi cittadini.
Da:Taccuini Storici
(Marche)