Ingredienti:
- g. 500 farina manitoba
- 1/2 cubetto di lievito di birra
- 2 uova
- g. 100 zucchero
- g. 100 burro
- g. 15 semi di anice
- ml. 200 circa di latte
Preparazione:
Sciogliete il lievito in metà latte tiepido a cui si è aggiunto un cucchiaino di zucchero e mescolare il tutto in una terrina con 100 g. di farina.
Lasciate lievitare per un paio d'ore.
Trascorso il tempo di lievitazione, fate la fontana con la restante farina, aggiungete lo zucchero, il burro, le uova, l'anice e l'impasto di farina e lievito precedentemente preparato. Impastate e aggiungere latte quanto basta in modo da ottenere un impasto bello liscio ed elastico ma non troppo morbido.
Trascorso il tempo di lievitazione, fate la fontana con la restante farina, aggiungete lo zucchero, il burro, le uova, l'anice e l'impasto di farina e lievito precedentemente preparato. Impastate e aggiungere latte quanto basta in modo da ottenere un impasto bello liscio ed elastico ma non troppo morbido.
Lasciate lievitare altre 3 ore in modo che l'impasto raddoppi il suo volume.
Riprendete l'impasto, sgonfiatelo e dividetelo in una quindicina di palline.
Stendete ogni pallina ad uno spessore di circa mezzo centimetro, lasciate lievitare le ''palline'' per ora.
Riprendete l'impasto, sgonfiatelo e dividetelo in una quindicina di palline.
Stendete ogni pallina ad uno spessore di circa mezzo centimetro, lasciate lievitare le ''palline'' per ora.
Spennellate il centro delle palline con un po' di acqua e spolverizzare con zucchero semolato.
Cuocete in forno statico a 180°C per circa 25'.
Devono essere dorate
Devono essere dorate
Da: Ierioggiincucina******************************************************************
Il 4 febbraio si celebra a Forlì la festa del Patrono: la Beata Vergine del Fuoco (o Madonna del Fuoco).
Le origini di questo culto sono antiche. La storia narra che nella notte fra il 4 e il 5 febbraio 1428 si sviluppò un furioso incendio nella scuola pubblica gestita da Mastro Lombardino da Riopetroso. Le fiamme distrussero completamente l'edificio ad eccezione del muro su cui era appesa una piccola xilografia su carta raffigurante la Vergine col Bambino. Subito si gridò al miracolo e la domenica successiva, 8 febbraio, l'immagine fu portata con una solenne processione in Cattedrale.
La devozione popolare aumentò tanto da eleggere la Madonna del Fuoco a patrona della città. Nel 1619 iniziarono i lavori della attuale cappella per dare una sistemazione più consona all'immagine della patrona, che dal 1428 era conservata nella cappella di S. Bartolomeo. La traslazione dell'immagine avvenne, con solenni festeggiamenti, il 20 ottobre 1636. Il progetto è dell'architetto faentino Domenico Paganelli (1545-1624). Particolare è la cupola sormontata da una lanterna, al cui impianto decorativo collaborò anche Guido Cagnacci (le cui tele ora sono in pinacoteca). Gli affreschi che si ammirano attualmente si devono a Carlo Cignani (1628-1719).
La festa del 4 febbraio è sempre stata molto sentita dai forlivesi (una delle pochissime occasioni - o l'unica - in cui i festeggiamenti saltarono fu il 4 febbraio 1797, a causa dell'ingresso in città del generale Napoleone Bonaparte, vittorioso dalla battaglia del Senio). Numerosissime bancarelle rallegrano la piazza del Duomo e le zone limitrofe. Tipico è un dolce: la "piadina della Madonna del Fuoco", una focaccia dolce insaporita con semi d'anice. Inoltre è tradizione apporre alle finestre delle case dei lumini.