- g. 500 petto d’anatra
- 2 arance biologiche
- un bicchierino liquore all’arancia (Grand Marnier)
- g. 40 di zucchero
- g. 2 di amido di mais
- 2 mestoli di brodo di pollo
- sale, pepe nero
- g. 20 di burro freddo
Procedimento:
Sgrassare leggermente il petto d’anatra e incidere con un paio di leggeri tagli la pelle.
Pelare le arance e tagliare la buccia a striscioline sottili;
sbollentarle per tre volte, ma soltanto per circa 10 secondi,
sempre sgocciolandole e ripetendo l’operazione con acqua pulita,
il tutto per eliminare il sapore amaro.
Porle in una piccola casseruola con lo zucchero e due cucchiai di acqua; cuocerle sino a far caramellare lo zucchero.
Porle in una piccola casseruola con lo zucchero e due cucchiai di acqua; cuocerle sino a far caramellare lo zucchero.
Bagnare con il succo delle arance e bollire per un paio di minuti.
Rosolare i petti d’anatra in una padella, senza utilizzare nessun grasso, cuocendoli per circa 8 minuti, a fuoco medio.
Rosolare i petti d’anatra in una padella, senza utilizzare nessun grasso, cuocendoli per circa 8 minuti, a fuoco medio.
Salare, pepare e girare i petti; proseguire la cottura per due o tre minuti.
Devono risultare rosati al centro.
Far riposare la carne in un luogo caldo.
Nel frattempo eliminare il grasso che si prodotto e spolverare la padella con l’amido di mais, tostare per un attimo e flambare con il liquore all’arancia.
Bagnare con il brodo e far ridurre per 5 minuti; unire le arance caramellate e cuocere per qualche istante, in modo da rendere la salsa abbastanza densa.
Completarla a piacere con il burro freddissimo.
Nel frattempo eliminare il grasso che si prodotto e spolverare la padella con l’amido di mais, tostare per un attimo e flambare con il liquore all’arancia.
Bagnare con il brodo e far ridurre per 5 minuti; unire le arance caramellate e cuocere per qualche istante, in modo da rendere la salsa abbastanza densa.
Completarla a piacere con il burro freddissimo.
Affettare i petti e servirli su piatti piani caldi, con accostamento di cipolline glassate.
Ottimi da servire con le cipolline in agrodolce.
Da: La prova del cuoco